
Giovedì, 27 agosto 2020 è nata una nuova realtà per le piccole librerie indipendenti: è un e-commerce e si chiama Bookdealer. L’idea della piattaforma nasce durante il lockdown, che ha fornito un duro banco di prova per le librerie, le quali hanno messo a punto servizi di consegna a domicilio, ottenendo tra l’altro buoni risultati. Bookdealer è stato denominato come “l’alternativa ad Amazon”, ma si può ritenere una definizione corretta? Non è forse un po’ riduttiva?
Prima di tutto, si tratta di un servizio di supporto a una realtà lavorativa, quella della libreria, che ha il suo cuore pulsante nel negozio fisico. Infatti, Bookdealer è una piattaforma di raccordo per tutte le librerie indipendenti, che si pone come mediatrice tra il cliente e le librerie in loco; ad esempio, avete un amico che vive in un’altra città e volete regalargli un libro? Nessun problema, grazie alla rete di attività fornita dal sito, sarà possibile recapitare il libro ovunque, perché come si legge in una sezione dell’e-commerce “c’è sempre una libreria vicino a te”, ma si potrebbe anche aggiungere “vicino a te e alle persone a te care”.
Il progetto cerca di conservare, preservare e anzi, fare evolvere l’esperienza del negozio fisico, il cui fulcro è il rapporto con i librai sia a livello di interazione umana sia a livello di vera e propria consulenza di un esperto. A tal proposito, il sito dedica un’intera sezione ai consigli sui libri, da parte di chi fa di questa passione la propria fonte di vita e il proprio lavoro. In tal modo, si possono ottenere anche suggerimenti per libri un po’ più ricercati, eventualmente anche di case editrici meno conosciute, rispetto a ciò che è sovraesposto sui canali usuali.
La valorizzazione dell’attività dei singoli librai, nella piattaforma, ha un riscontro anche dal punto di vista economico; infatti, ordinando il libro si può scegliere la libreria di riferimento (o viceversa si sceglie prima la libreria e poi il libro), il cui importo andrà direttamente alla libreria selezionata e non a terzi. Ma non solo, l’esperienza e l’apporto delle persone del mestiere è ben visibile nel progetto, in quanto il sito è gratuito e non chiede alle librerie alcuna percentuale o abbonamento per poter essere presente nel sistema.
Per saperne di più, ho avuto la possibilità di fare qualche domanda a uno dei fondatori, Mattia Garavaglia, sennonché proprietario di una libreria indipendente a Torino “la libreria del Golem”.
Ciao Mattia! Iniziamo con una domanda a bruciapelo. Perché dovremmo scegliere Bookdealer e non altre piattaforme online? A questo proposito, ritieni che vi caratterizzi bene definirvi come “l’alternativa ad Amazon”?
Riteniamo che Bookdealer possa essere una valida alternativa ai grandi store online per tre ragioni molto semplici ma determinanti:
- possiamo essere più veloci di qualsiasi store, perché se il libraio ha in casa il titolo con la consegna a domicilio, potenzialmente il lettore può avere il libro in mano già due ore dopo (storia vera);
- abbiamo il catalogo più vasto possibile, perché sono le librerie a comporlo e sono i librai a farsi in quattro per cercare i titoli introvabili (nessuno ha questo servizio);
- i librai consigliano e coccolano i lettori con le loro proposte, fatte da persone senza interesse se non quello di promuovere titoli che amano. E anche rispetto al discorso dei titoli introvabili, sono loro a indirizzare il lettore che cerca qualcosa che è impossibile trovare, dopo aver verificato presso i fornitori.
Quali pensi siano i limiti o gli ostacoli della vostra piattaforma? Come pensate di superarli?
Bookdealer non conta su un magazzino, ma su centinaia di librai che fanno convivere questa attività con la loro abituale, decisamente importante. Il fattore umano è chiaramente una debolezza, perché potrebbe includere ritardi o incomprensioni, ma è anche una forza, perché l’utente trova persone ad assisterlo, non messaggi registrati.
Un altro problema è il discorso dei cataloghi: verissimo, come dicevo, che i librai si fanno in quattro per trovare il titolo, ma i dati non sono per niente aggiornati e le disponibilità non vengono messe in comune da tutti i distributori e dalle case editrici, quindi capita spesso che il libro non sia ordinabile. Ad ogni modo, stiamo lavorando perché la procedura sia chiara per i librai e gli utenti; questi ultimi leggono già un messaggio cristallino prima di procedere con l’acquisto.
Come è nata l’idea di questo progetto?
L’idea nasce dalla necessità di dare alle librerie indipendenti uno strumento che, se messo in piedi dai singoli, non poteva dar loro la stessa visibilità. D’ispirazione è stato naturalmente anche bookshop.org, un vero e proprio successo negli Usa.
Per concludere, come pensi si evolverà la situazione dell’editoria nei prossimi anni? Quale strada andrebbe percorsa per un miglioramento della situazione?
Questa è una domanda problematica. Il mercato editoriale è molto variegato e io posso parlarti solo delle realtà indipendenti, non di colossi né tantomeno di mercato. Ciò che è certo è che bisogna istituire un dialogo, come stiamo facendo noi, che cerchiamo di parlare con tutti, competitor inclusi, per creare una rete e cercare di appianare le difficoltà.