
Il mercato delle applicazioni per smartphone e tablet sembra non conoscere crisi: i profitti prodotti nel 2015 sono stati di 41,1 miliardi di dollari e per il 2016 è previsto un ulteriore aumento del 24%. La crescita del mercato delle app non è destinata a fermarsi, anzi: secondo ricerche di App Annie, i profitti arriveranno a raddoppiare entro il 2020. Ma come nasce l’idea e come capire se vale la pena provare a realizzarla? Un breve viaggio nel mondo di Google e Apple Store.
Esiste già un’app per ogni cosa?
Esistono davvero applicazioni per tutti i gusti: dalle più insensate alle più utili, i download sono in continuo aumento. Il mercato mobile è sicuramente una grande opportunità per tutti i tipi di aziende e organizzazioni che, creando una loro app, oltre a poter coinvolgere direttamente i clienti possono raccogliere informazioni utili e attirarne di nuovi.
Come ci si può aspettare, il mercato delle app è molto competitivo e non tutte riescono a raggiungere lo stesso successo di Instagram e Candy Crush. Secondo le statistiche della compagnia di marketing App Promo e della piattaforma di mobile marketing Carnival Mobile, infatti, il 90% dei download è generato da solo il 10% delle app presenti sugli store e molto spesso i guadagni degli sviluppatori non riescono nemmeno a superare i costi di sviluppo del prodotto.
Se pensiamo al successo di app come Yo (la cui unica funzione è inviare un messaggio con scritto “yo” ad uno dei contatti presenti sullo smartphone, a patto che anch’esso abbia yo) o iFart (di cui si può immaginare il funzionamento), si potrebbe credere che una qualsiasi idea stupida e inutile con un nome ridicolo sia sufficiente per avere successo. Ma non è assolutamente così: questi infatti sono casi che, nonostante il boom iniziale, hanno vita limitata.
Un’altra versione di Yo. Immaginate quale preferiamo.
Come si sviluppa un’app di successo?
Sviluppare un’app di successo non è facile come sembra, ma con un po’ di ricerca sono individuabili diversi elementi che, se applicati correttamente, possono fare la differenza e aumentare notevolmente le possibilità di successo.
I fattori da tenere in considerazione sono in realtà tantissimi e i requisiti necessari per una buona app sono diversi: dev’essere
–originale
–semplice
–efficace
–professionale
-deve coinvolgere gli utenti, aiutarli o intrattenerli
..senza dimenticare che dev’essere diversa e migliore di quelle già esistenti.
Esistono oltre 1,5 milioni di app sull’App Store e più di 1,6 milioni su Google Play: se una nuova app vuole avere successo, è fondamentale che sia facilmente trovabile dagli utenti. Dimenticarsi questo primo step è un errore che renderà l’app invisibile e di conseguenza assicurerà l’insuccesso.
Fare attenzione alle parole chiave e compiere un’analisi per capire quali sono le più utilizzate degli utenti nella fase di ricerca non è solo utile, ma basilare per raggiungere la visibilità necessaria per il successo.
Essere appealing
Ma essere trovata non basta: una buona app deve attirare l’attenzione dell’utente e in questi casi si sa, il primo impatto è quello che conta e spesso è proprio quello a fare la differenza. Un’app destinata al successo ha un’icona semplice e d’impatto e un nome accattivante e facilmente memorizzabile: questi due elementi sono fondamentali perché sono il primo contatto con il possibile acquirente. Il momento in cui l’utente fa click sull’icona, è l’occasione che una buona app sa di non dover perdere: in questa fase sono fondamentali una descrizione originale e un paio di screenshot d’impatto.
Grandissima importanza hanno anche i voti e i commenti, anche se sono fuori dal controllo dello sviluppatore: per questo, convincere i clienti a scaricare l’app non è tutto. Una volta che l’ app è stata scaricata non deve deludere l’utente: bisogna tenere in considerazione che le applicazioni devono essere progettate per essere utilizzate su schermi piccoli, quindi in questo campo la regola del “less is more” assume ancora più importanza: immagini, pulsanti e scritte devono essere grandi e leggibili. Non per questo però ci si può permettere di essere meno precisi: è importante che la grafica sia perfetta per ogni pagina ed ogni pixel. Ogni app di successo dev’essere semplice, ma professionale, ed essere aggiornata frequentemente e significativamente per tenere gli utenti attivi.
Vendere un’app (o no)
Non dimentichiamoci che quello che cercano gli sviluppatori è il profitto, e la scelta del metodo per raggiungerlo è un altro elemento fondamentale di cui tenere conto. Ci sono tre opzioni:
1) vendere l’app agli utenti ad un prezzo fisso
2) renderla gratuita e monetizzare offrendo spazi per la pubblicità all’interno dell’app
3) vendere prodotti dall’interno dell’app
La scelta del metodo è fondamentale: c’è una grande differenza tra le app gratuite e quelle a 99 centesimi. All’inizio avere un’applicazione gratuita potrebbe essere essenziale per fare in modo che anche le persone indecise gli diano una possibilità. Spesso si opta per un mix dei primi due elementi (gratuita con pubblicità per attirare i clienti o versione pro senza pubblicità) o il terzo (utilizzato singolarmente per non confondere e frustrare gli utenti).
Promuovere un’app
Possiamo imparare molte cose dalle esperienze degli altri. Le app di successo hanno tutte una cosa in comune: un’ottima strategia di marketing alle spalle. Anche i migliori prodotti hanno un forte bisogno di un buon lavoro di marketing: per quanto un’app sia di ottima qualità, non si venderà mai da sola. Il marketing è un elemento così importante che molto spesso gli sviluppatori indipendenti preferiscono affidare questo compito a dei professionisti del settore come Fetch, Comboapp o Dot Com Infoway (se siete curiosi, ecco le top app marketing agencies per il 2016 ).
Nonostante l’unicità e la qualità dell’app siano importanti, la presentazione e la promozione sono fondamentali, soprattutto nelle prime fasi. Per metterle in pratica al meglio la tecnologia gioca un ruolo fondamentale: i social infatti, sono molto più efficaci dei metodi offline.
App che non ce l’hanno fatta: il caso Everpix
La ricetta segreta per il successo non esiste, le variabili sono moltissime e a volte, pur avendo tutte le carte in regola, le app falliscono. Perché? Prendiamo in esame l’esempio di Everpix, l’app per risolvere il problema della disorganizzazione delle migliaia di foto presenti in ogni smartphone: organizzava le foto, le divideva, sceglieva le migliori grazie ad un algoritmo e possedeva molte funzionalità divertenti tra cui i “flashback” (che mostrano una foto scattata quel giorno l’anno precedente). Era senza dubbio una grande idea, utile, coinvolgente, ricca di contenuti, facile da usare e con un design curato. Perché pochi anni dopo il lancio ha dovuto chiudere i battenti dichiarando bancarotta?
L’ossessione dei fondatori per la perfezione era riuscita a rendere l’app un ottimo prodotto, ma i continui miglioramenti erano molto costosi e gli utenti non erano abbastanza. Col passare del tempo è stato sempre più difficile sostenere le spese fino a quando non è stato raggiunto il fallimento. Everprix non aveva un piano di marketing adeguato: i fondatori, pur essendo ottimi sviluppatori e designer, erano incapaci di promuovere e vendere il loro prodotto.