
Con ben 14 milioni di utenti in Italia Instagram sta ottenendo un enorme successo negli ultimi mesi. L’introduzione delle Stories nell’agosto 2016 ha portato a un’impennata dell’app sia in termini di utilizzo che di utilizzatori, per quella che si è rivelata l’ennesima mossa vincente di Mark Zuckerberg.
È chiaro che tutto ciò si traduce in una grande, grandissima, opportunità di business per le imprese: farsi trovare, farsi scegliere. Tuttavia, in un contesto di mercato così mutevole perdersi qualcosa per strada è molto semplice. Abbiamo bisogno di restare sempre aggiornati (e molto spesso di una guida).
Così lo scorso 8 luglio non potevamo certo mancare al corso di Advanced Instagram Marketing, organizzato da MARKETERs Academy e tenutosi presso la sede di Marketing Arena.
In cattedra Veronica Civiero, Digital Manager di Lancôme. Non ci siamo fatti scappare questa ghiotta opportunità per poterla intervistare e raccogliere nozioni e utili consigli sul rinnovato e quanto mai proficuo universo di Instagram.
In Italia, quanto è importante Instagram nella strategia di comunicazione social di un brand?
Anche in Italia Instagram sta acquisendo sempre più importanza, raggiungendo nel Giugno scorso i 14 milioni di utenti. Credo sia ormai un mezzo di comunicazione indispensabile per molte aziende.
Quali sono i settori in cui un suo utilizzo è imprescindibile?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo pensare a come viene utilizzato dal consumatore. Oggi gli utenti consultano Instagram soprattutto per argomenti riguardanti Fashion&Beauty, Food&Beverage, Travel&Lifestyle.
Per un’azienda che opera in uno di questi settori avere un profilo Instagram è imprescindibile.
Per tutti gli altri settori invece può essere meno importante nel brevissimo termine, ma più strategico nel medio termine. Mi spiego meglio: rendere la comunicazione del proprio business “instagrammabile”, ovvero esprimerla attraverso una galleria qualitativa.
Può essere un vero vantaggio competitivo per le aziende operanti in settori meno espressi in questo social network. Tutte queste aziende infatti, possono beneficiare di un contesto competitivo meno affollato.
Un esempio concreto: i prodotti di General Eletric potrebbero non sembrare adatti a essere comunicati in Instagram, l’azienda invece ha un profilo performante dal 2011 che oggi conta più di 250mila utenti. Pochi competitors di GE sono presenti con un profilo altrettanto ben fatto e questo garantisce all’azienda un vantaggio competitivo.
E’ compito di ogni azienda capire come esprimersi in Instagram rendendo il proprio business interessante e attraente.
Qual è il social, se esiste davvero, a cui le aziende non possono rinunciare?
Non credo si possa parlare di “social a cui un’azienda non può rinunciare” ma piuttosto di “strategia social a cui un’azienda non può rinunciare”.
Oggi non può sicuramente esistere una strategia digitale che non integri anche i social network.
Non è possibile indicare un solo social indispensabile, ogni social network ha diverse funzionalità e può aiutare a realizzare obiettivi diversi. Ogni azienda deve capire quale sia il mix&match più adatto alla propria realtà. E’ importante fare un’analisi preliminare che porti a chiarire:
- quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere,
- quali mezzi si hanno a disposizione,
- qual è il proprio target di riferimento.
Solo rispondendo a queste tre domande si riuscirà a costruire una strategia digital che utilizzi i social networks più adatti per la propria realtà.
In cosa si differenzia Instagram dagli altri social?
Fino a poco tempo fa pensavamo a Instagram come al miglior social network per esprimersi visivamente attraverso immagini di massima qualità, oggi questo è ancora vero ma l’avvento di Instagram Stories ha in parte cambiato le regole del gioco.
La galleria fotografica rimane un fattore importantissimo del proprio profilo aziendale o personale, ci consente in pochi secondi di capire di più di una realtà e di percepirne le caratteristiche salienti come argomenti di discussione e tone of voice.
L’avvento delle Stories ha però aggiunto un tassello fondamentale a questo social: attraverso dei minivideo di 15 secondi abbiamo la possibilità di interfacciarci con la realtà dell’utente, questi contenuti real time possono portare a un livello di engagement altissimo, all’utente sembrerà di conoscere perfettamente le attività di quell’azienda e di prenderne parte.
Le Stories riducono ancora di più la distanza tra gli utenti aprendo vere e proprie finestre sul mondo reale.
Quanto è importante per un digital manager aggiornarsi periodicamente? Cosa ne pensi dei corsi che stiamo organizzando?
Credo aggiornarsi periodicamente rappresenti l’abc di qualsiasi lavoro legato al digitale. Il mondo digitale cambia le regole del gioco ogni giorno, non aggiornarsi significherebbe non sapere più giocare.
I corsi organizzati da MARKETERs Academy sono un ottimo modo per imparare velocemente ed efficacemente dal network di esperti a disposizione; per formarsi in ambito digitale oggi è importantissimo sapere selezionare le fonti, MARKETERs Academy su questo è sicuramente una vera garanzia.
5 libri che un digital manager dovrebbe leggere?
- Homo Deus, Yuval Noah Harari
- Move fast and break things, Jonathan Taplin
- L’arte della Guerra, Tzu Sun; un manuale strategico per tutti, non solo per i digital manager
- The Master Switch, Tim Wu
- The 4- hour workweek, Tim Ferris; spunti organizzativi per tutti, non solo per i digital manager
In cosa pensi che ti abbia aiutato maggiormente la tua formazione universitaria?
Credo la formazione universitaria economica mi abbia dato la forma mentis e le basi di marketing tradizionale necessarie per poter assorbire concetti di digital marketing. Senza lo studio approfondito di autori come Philip Kotler qualsiasi concetto odierno risulterebbe privo di fondamenta.
Ci sveli 3 tool o app che utilizzi nel tuo lavoro di digital marketing di cui non potresti fare a meno?
Sono una fan dei tool originali, per quanto riguarda la parte di analisi dei dati non potrei trascorrere una mattinata senza uno sguardo a GA, Fb Insights, IG Insights, etc.
Per quanto riguarda i tool di terzi penso siano eccezionali:
- Preview: app che utilizzo per pianificare tutti i piani editoriali su Instagram e per pubblicare in modo automatizzato quando non posso farlo real time,
- Social Blade: per analisi su profili Instagram altrui, benchmark e previsioni di crescita,
- Similar Web: per l’analisi dei KPIs principali di qualsiasi sito web, ha un margine d’errore davvero bassissimo!
Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato, è stato davvero un piacere!
Marco Antonio Rizzo