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Cosa ci attende dal Social Advertising: i 5 trend da tenere in considerazione

da 4 Luglio 2016Agosto 1st, 2016Nessun commento
Create una piattaforma dove le persone interagiscono mediante testi, foto e video, si riuniscano in gruppi ed eventualmente si leghino tra loro in funzione della distanza amicale. Poi fate in modo che spendano quanto più tempo possibile a far questo e lasciate che condividano le loro informazioni personali. Successivamente vendete a delle aziende degli spazi pubblicitari all’interno della piattaforma utilizzando queste informazioni per far vedere agli utenti dei messaggi quanto più in linea possibile con l’obiettivo dell’inserzionista. Ecco che la ricetta del social advertising è pronta.

Se poco più di dieci anni fa veniva visto con sospetto dato che ai più i social network non sembravano il luogo ideale dove proporre messaggi pubblicitari, oggi il social advertising è ormai un mezzo imprescindibile per molte aziende che investono in pubblicità online.

N.B. Facebook lanciò i suoi primi social ad nel 2005.

primo ad banner di facebook maggio 2005
Data la quantità e qualità di informazioni di cui si può disporre grazie ai social network, quelli che sono comunemente i vantaggi dell’advertising online – rispetto all’offline – risultano amplificati:

  • accurata targettizzazione, quasi chirurgica
  • tempi di aggiustamento brevissimi
  • ampia scelta di formati utilizzabili
  • elevata misurabilità delle campagne
  • maggior efficienza e miglior ROI
  • possibilità di testare e di ottenere feedback

Di conseguenza molti dei trend di seguito elencati non dovranno sorprendervi più di tanto.

Aumentano gli investimenti in social advertising

Una ricerca condotta da Kenshoo ha rivelato che nel primo trimestre del 2016 la spesa complessiva in social advertising è aumentata dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2015. Questa esplosione si deve principalmente all’aumento dei click sulle inserzioni – o “social ad” – che le ha rese più appetibili ma anche all’introduzione degli Instagram Ad e soprattutto delle inserzioni dinamiche di prodotto. Queste sono uno strumento potentissimo di remarketing offerto da Facebook per mostrare agli utenti degli annunci con dei prodotti sui quali hanno precedentemente espresso un interesse sul sito dell’inserzionista (generalmente un ecommerce).

esempio di inserzione dinamica di prodotto su facebook

La pubblicità è sempre più mobile-friendly

Con riferimento ai social ad su smartphone e tablet, questi nel primo trimestre 2016 hanno registrato il 46% delle impression, il 71% dei click e il 63% della spesa. Quest’ultima, rispetto all’anno precedente, è aumentata di ben il 122%. Insomma, appare chiaro che le inserzioni su mobile si sono conquistate un importante posto nelle strategie dei marketer, che vogliono raggiungere i loro clienti proprio nei momenti di svago sui social in mobilità. Frasi come “è l’anno del mobile” hanno ormai fatto il loro tempo.

Instagram sempre più apprezzato dai marketer

Secondo eMarketer, negli Stati Uniti le aziende che faranno uso di Instagram per attività di marketing passeranno dal 32% del 2015 al 48% nel 2016 e addirittura nel 2017 supereranno Twitter. Il social di fotografia ha di recente introdotto le inserzioni a pagamento, i cosidetti “Instagram Ad”. Si tratta di foto o video sponsorizzati che non disturbano la user experience dei circa 500 utenti attivi mensilmente (dati in costante aumento, aggiornati a Giugno 2016). Al momento pare che Instagram stia riuscendo a non depauperare le sue news feed come da molti previsto all’annuncio degli Instagram Ad, e i marketer gli stanno riconoscendo questo merito.

ad sponsorizzato su instagram

Emergeranno, lentamente, i bottoni “Compra”

Stentano a decollare ma presto o tardi lo faranno. I bottoni “Compra” presenti su Facebook, Pinterest e Instagram, consentono di acquistare da mobile senza nemmeno dover lasciare l’applicazione. In particolare Pinterest – che conta 100 milioni di utenti attivi mensilmente, l’80% da mobile – secondo uno studio condotto da Shopify viene utilizzato dal 93% dei suoi utenti per pianificare i propri acquisti, che quando avvengono attraverso il bottone “Compra” hanno un prezzo medio di 50$.

bottone compra su pinterest

Nuovi strumenti di targettizzazione

Il targeting nel social advertising diventa ogni anno più preciso: le piattaforme utilizzano sempre meglio i loro dati per fornire diverse modalità di targettizzazione agli inserzionisti: per dati demografici, posizione geografica, interessi, comportamento, ecc… Ci vorrebbe un articolo solo per approfondire questi strumenti.

Due modalità di targettizzazione avanzata però stanno conquistando sempre più i cuori dei marketer:

Targeting per pubblico personalizzato

Utilizza un elenco già esistente di clienti per rivolgervi le proprie inserzioni. Caricando un database di email o di numeri telefonici Facebook non fa altro che un match con il proprio database per individuare un pubblico tra i suoi utenti. Si può anche targettizzare in questo modo un pubblico di utenti che si è precedentemente creato su Instagram, “chiudendo il cerchio” con quella che è di fatto un’attività di advertising “cross-social”;

Targeting per pubblico simile, o “lookalike”

Concettualmente non diverso dal pubblico simile sulla rete display di AdWords, consente su Facebook di targettizzare utenti che non appartengono ad un target definito ma che in qualche modo vi assomigliano. In pratica degli algoritmi utilizzano l’enorme mole di dati raccolta dai social per fare delle inferenze ed identificare dei segmenti di pubblico con caratteristiche simili a quelli già individuati da una precedente, manuale, targettizzazione. In questo modo è possibile estendere l’audience raggiunta in modo automatico, semplicemente affidandosi al potere di tali algoritmi. Questo strumento si sta dimostrando davvero preciso e questa accuratezza sarà il driver per il suo progressivo uso da parte dei marketer.

La potenza di Facebook resta ancora impressionante ed ineguagliabile grazie ai suoi 1,65 miliardi di utenti attivi e alle sempre maggiori integrazioni con Instagram e WhatsApp.

Non è un caso che il social di Mark Zuckerberg abbia realizzato ben 17 miliardi di dollari di ricavi solo attraverso il social advertising.

La pubblicità sui social sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per diventare un mezzo irrinunciabile per i marketer. Fare social advertising significa essere presenti con dei messaggi pubblicitari nei luoghi dove gli utenti non vogliono essere disturbati. Ecco perché riuscire ad intercettare il giusto utente, con il remarketing o con un targeting accurato, può fare la differenza e dare soddisfazione a quel marketer sempre in affanno quando si tratta di ripartire il budget tra i vari media.

Ci vediamo l’8 e il 9 luglio al Web Marketing Festival, dove faremo live tweeting con @ThisMLife e @mktrsclub.
Non mancate!

#WMF16 #ThisFestivalLife

 

 

Fonti:

eMarketer, “U.S. Social Trends for 2016”

Kenshoo, “Digital Marketing Snapshot: Q1 2016”

Statista, “Number of monthly active Instagram users”

Shopify, “How Pinterest Drives Online Commerce”

Venturebeat.com, “With 100M users, Pinterest’s ‘promoted pins’ just became a lot more attractive to advertisers”

Statista, “Number of monthly active Facebook users worldwide as of 1st quarter 2016”

Statista, “Facebook’s advertising revenue worldwide from 2009 to 2015”

Edoardo Vella

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