
Nessuno conosce Facebook meglio di Facebook. Quindi se vuoi cavalcare il suo algoritmo con le tue campagne, ti consiglio di sfruttare le Power 5.
Risparmi tempo, ed eviti di vendere l’anima al diavolo.
Andiamo per ordine: cosa sono le Power 5
Le Power 5 sono una serie di azioni – cinque, chi l’avrebbe mai detto? – che, una volta eseguite, permettono alle tue campagne di operare in automatico.
Facebook si sbilancia, dichiarando che:
Quando usate insieme, [le Power 5] hanno l’abilità di trasformare le performance delle inserzioni e scalare attraverso le App della Facebook Family.
Ok, forse non è paragonabile ad avere tra le mani il guanto di Thanos, ma la loro efficacia è reale.
Le uso spesso e, come capita a tanti altri advertiser, mi stanno dando molte soddisfazioni.
Puro machine learning.
L’algoritmo impara da se stesso.
E mentre impara, si riscrive, evolve.
Perfette per chi ha poco tempo e tanto da fare
Quando segui lo sviluppo di un progetto, hai mai l’impressione di sprecare tempo ed energie in step che, per importanza, richiederebbero meno sacrificio?
Il tempo per i singoli task limitato. Ne sei consapevole.
E sai che dovrai favorire un compito piuttosto che un altro.
A discapito della qualità complessiva, s’intende.
Nessuno di noi vorrebbe che questo accadesse.
Sfruttando il machine learning e le Power 5, puoi risparmiare tempo.
A fronte di un impegno iniziale maggiore per impostare il tutto, il tempo di gestione delle campagne tenderà a essere sempre meno.
In questo modo puoi concentrarti su altre task. Bello, vero?
Le Power 5, una dopo l’altra
Mettiamo le mani in pasta, finalmente.
Lo scopo delle Power 5 è consentire al machine learning di esprimersi al massimo nelle campagne di advertising, e accelerare così il processo di growth & scaling.
Ecco i nomi delle fantastiche cinque:
- Auto Advanced Matching
- Account Simplification
- Campaign Budget Optimization
- Automatic Placement
- Dynamic Ads
Scopriamole una per una.
Auto Advanced Matching
L’Auto Advanced Matching o, in itanglese, il Matching Automatico delle Corrispondenze Avanzato, è una funzione di Facebook che autorizza il Pixel a raccogliere dati sul tuo sito e a utilizzarli per trovare delle corrispondenze tra gli altri utenti del social.
Prima che tu me lo chieda:
Sì! È conforme alla normativa GDPR, perché i dati sono protetti grazie a degli algoritmi di hashing.
Attivarlo è semplicissimo: è sufficiente avere il Pixel correttamente installato sul sito. Segui il percorso Business manager > Origine dei dati > Gestione eventi > Impostazioni
e attiva la funzione.
Esiste anche una versione avanzata, ma richiede l’intervento manuale di un developer.
Account Simplification
Il machine learning di Facebook lavora meglio con grandi numeri di utenti.
Il suggerimento, quindi, è di semplificare la struttura delle tue campagne accorpando, ove possibile, segmenti diversi di pubblico e posizionamenti.
A meno che tu non abbia un prodotto/servizio di nicchia, ti consiglio di:
- utilizzare pubblici ampi (dal milione di utenti in su),
- segmentare al minimo per sesso, età, luogo o interesse
- inserire una tipologia di pubblico per campagna (interest audience, lookalike audience, web audience, ecc)
Il tuo scopo è raggiungere i 50 eventi-obiettivo alla settimana, necessari per far uscire la campagna dalla fase di apprendimento. Una volta raggiunti, i risultati della campagna si definiscono ottimizzati.
NB: Se hai un catalogo, ricorda di usare gruppi di almeno 1.000 prodotti ciascuno. In caso contrario, usa l’intero catalogo in una inserzione dinamica (ne parlo dopo). Il principio è sempre quello di segmentare il meno possibile.
Campaign Budget Optimization (CBO)
La Campaign Budget Optimization è la funzione che permette di assegnare il budget a livello di campagna invece che a livello di gruppo di annunci.
In questo modo, se nella campagna sono presenti più adset, autorizzi il machine learning a distribuire le risorse come ritiene opportuno, per massimizzare i risultati.
Della CBO se ne sentono di cotte e di crude.
Chi la ama e chi la odia.
Personalmente, ritengo che debba essere utilizzata quando gli asset della campagna sono simili (segmenti di pubblico della stessa quantità) oppure molto ampi (sopra il milione di utenti).
Ricorda di impostare dei limiti di spesa minimi (e massimi – ma solo se necessario), in modo da garantire una quota di spesa sufficiente a tutti i gruppi di annunci.
Ipotizzando di avere una campagna CBO composta da 2 gruppi di annunci, potresti impostare dei limiti di spesa minimi in modo da ripartire il budget così:
- 25% gruppo 1
- 25% gruppo 2
- 50% non assegnato per lasciar decidere all’algoritmo come distribuirlo
Se invece vuoi avere il massimo controllo sulla spesa spegni la funzione CBO e suddividi il budget tra i gruppi di annunci (ABO).
Automatic Placement
Dove vuoi mostrare i tuoi annunci? Solo su Facebook? Solo su sistemi operativi Android?
A meno che tu non abbia una mole consistente di dati per etichettare un posizionamento come inefficace, il consiglio è di non precludere alcuna possibilità. Almeno all’inizio.
Quando imposti la campagna, spunta i posizionamenti automatici e permetti al tuo annuncio di apparire in tutti i posizionamenti supportati per il formato di inserzione. Lascia fare all’algoritmo.
Sapevi che i posizionamenti di Facebook sono ben 18?
Dynamic ads
Gli annunci dinamici sono annunci mutevoli perché costruiti con più asset.
Il machine learning combina questi asset per creare l’annuncio perfetto il miglior annuncio possibile per un determinato utente.
Come si impostano gli annunci dinamici?
Si aprono due strade.
Se utilizzi un catalogo prodotti:
- suddividi il catalogo in gruppi di almeno 1.000 prodotti ciascuno (consigliato)
- crea una campagna con obiettivo “vendita prodotti da catalogo”
- fai un gruppo di annunci per ogni gruppo di prodotti (se hai meno di 1.000 prodotti, imposta un unico adset con l’intero catalogo)
- scegli se fare prospecting (DABA – Dynamic Ads for Broad Audience)
- o se fare retargeting (DPA – Dynamic Product Ads)
- crea un carosello dinamico per ogni gruppo di annunci
Se non utilizzi un catalogo prodotti:
- crea una campagna con l’obiettivo che ti serve (tranne “Vendita prodotti da catalogo”)
- attiva la funzione per le inserzioni dinamiche a livello di gruppo di annunci
- crea un annuncio dinamico caricando i diversi asset
Puoi scegliere fino a 10 immagini/video, 5 copy, 5 titoli, 5 descrizioni, 5 pulsanti call to action e il machine learning provvederà a fare delle associazioni, per un massimo di 6.250 combinazioni (se la matematica non m’inganna).
Et voilà!
Il mio lavoro qui è finito.
Ricapitoliamo: perché usare le Power 5
Vantaggi:
- risparmio di tempo complessivo
- possibilità di testare diversi asset
- massimizzazione della potenza del machine learning
- tanti dati per report e analisi
- fare scelte future più consapevoli
Svantaggi:
- maggior effort iniziale
- poco controllo
Ricordati di analizzare i dati
Quando ritieni di aver raccolto abbastanza dati – di solito lascio ottimizzare le campagne per almeno un paio di settimane – è il momento di aprire la reportistica e analizzare, analizzare, analizzare! 🙂
E prendere decisioni di conseguenza.
Gli annunci sono apparsi troppe volte nell’Audience Network? → Smetti di utilizzare i posizionamenti automatici.
Il budget è stato speso tutto da un solo gruppo di annunci? → Assegna le risorse manualmente, senza usare la CBO.
Una certa combinazione di asset ha performato meglio delle altre? → Ricrea la creatività in un’inserzione non dinamica.
Sta a te capire quando ha senso utilizzare tutte o solo alcune Power 5.
Ora che sai come dominare le Power 5, l’algoritmo di Facebook può finalmente diventare il tuo migliore amico.
Fammi sapere come va 🙂