
Secondo Forrester la gestione intelligente dei contenuti è la chiave per la customer centricity. Lo provano i dati della ricerca che è stata presentata il 21 giugno scorso al Web Marketing Festival: individuate nella distribuzione centralizzata e nella Content Intelligence le strategie vincenti.
Ogni azienda ha un patrimonio digitale in continuo aumento, un patrimonio dal valore inestimabile dato che i contenuti sono la linfa vitale delle relazioni che il brand instaura con i suoi clienti ma anche con i suoi stakeholder, stimolando l’engagement e supportando le vendite.
Paradossalmente, la produzione veloce e voluminosa di nuovi materiali richiesta dal mercato e la difficoltà nel governarli a livello operativo sta inficiando la capacità delle aziende di trarne valore e di ricavare dati su quelle che sono le preferenze degli utenti.
Eppure, le metriche per chi adotta una gestione intelligente dei contenuti sono davvero incoraggianti e sorprendenti, tanto che sarebbe controproducente non cogliere le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale. Non solo si garantiscono processi interni più efficienti, ma anche performance di business migliori!
I dati messi sul tavolo dalla ricerca “La gestione intelligente dei contenuti” realizzata da Forrester Consulting con il supporto di THRON parlano chiaro: strategie “intelligenti” di gestione dei contenuti come la distribuzione centralizzata e la Content Intelligence portano al 23% di probabilità di ampliare la customer base, al 21% di aumento dei ricavi per utente e alla possibilità di migliorare l’indicatore EBITDA del 13%.
La ricerca nel dettaglio
L’indagine, che “cattura” lo stato d’arte della gestione dei contenuti digitali nelle principali aziende europee, è uno strumento davvero efficace per i decision maker che necessitano di pianificare le strategie dei prossimi 12-18 mesi perché fornisce una panoramica esaustiva delle difficoltà incontrate dalle imprese e di come una parte di queste ultime , che definiamo “early adopter”, le abbiano superate con successo.
Andiamo con ordine:
- Metodologia di ricerca adottata
Il campione di aziende preso in esame
Ad essere coinvolti nell’intervista sono stati alti dirigenti, vice-presidenti, manager e direttori di 210 aziende europee, dislocate in UK, Francia, Germania e Italia e appartenenti ai più svariati ambiti di business, con un fatturato superiore ai 300 milioni di euro e oltre 500 dipendenti.
- L’uso dei contenuti digitali
Le aziende utilizzano i contenuti in molti modi, anche trasversalmente a vari uffici e ambiti. Di certo il Digital Marketing è in cima alla lista (67%). Si è riscontrato però che oltre il 7% del budget Marketing delle aziende intervistate è destinato al mantenimento degli strumenti per la gestione del ciclo di vita del contenuto, che spesso è frammentato tra più piattaforme non coordinate tra loro.
Questo porta all’impossibilità di:
– aggregare e analizzare i dati in maniera univoca (40%);
– capire quali sono i contenuti preferiti dagli utenti e quindi i loro interessi (41%);
– aumentare l’engagement con contenuti allineati agli interessi riscontrati (39%).
La soluzione è quella di centralizzare con il supporto dell’AI i contenuti su un’unica piattaforma, da cui possono essere distribuiti sui vari canali senza duplicazioni o ridondanze.
- Gli obiettivi da raggiungere
Tra gli obiettivi che le aziende si sono prefisse di raggiungere nei prossimi 12-18 mesi spiccano l’importanza di veicolare messaggi di marca coerenti in tutti i canali digitali e la necessità di mettere il cliente al centro di tutti i processi aziendali… Ovvero diventare data-driven.
Per soddisfare le aspettative degli utenti bisogna conoscerne le preferenze, gli interessi e le abitudini. Solo così si possono creare delle customer experience personalizzate. Come dicevamo prima, con la centralizzazione dei contenuti possiamo ottimizzare i costi di gestione ma anche, con un’unica versione distribuita su tutti i canali, raccogliere dati coerenti sulla loro fruizione.
Con la Content Intelligence il cerchio si chiude: l’AI riesce a estrarre le caratteristiche salienti di ogni contenuto e ad associarle ai profili degli utenti, anche anonimi, che li hanno visualizzati, ricavando in tempo reale le loro preferenze. E da qui in poi si apre un mondo.
Distribuzione centralizzata + Content Intelligence
- I benefici acquisiti dalle early adopter
Una parte delle aziende intervistate, definite “early adopter”, già implementa la Content Intelligence supportata da un set di strumenti che abilitano la centralizzazione dei contenuti. È stata una scelta saggia perché hanno raggiunto:
– diversi benefici operativi: una migliore CX, l’aumento dell’efficienza interna e l’ottimizzazione dei costi;
– benefici economici notevoli, primo tra tutti l’acquisizione di nuovi clienti.
Lo confermano le metriche della ricerca: nell’ultimo anno i nuovi clienti sono aumentati nell’84% delle early adopter e nel 61% delle altre aziende. Un +23% di probabilità non è poco.
Seguono altri indicatori di performance, come il +21% di aumentare la revenue per user e il +13% di migliorare l’indicatore EBITDA.
Per cui si può riconoscere nella distribuzione centralizzata e nella Content Intelligence le strategie vincenti di gestione dei contenuti. Lo studio ha evidenziato, infatti, che le aziende che vi si sono approcciate hanno migliorato la customer experience e le performance di business a trecentosessanta gradi. E si tratta di un’opportunità da non perdere.