
Perché un motore di ricerca “intelligente”, che si basa sul lavoro di classificazione dei contenuti operato dall’AI, è la scelta migliore se si vuole evitare di perdere tempo a cercare file.
La produzione di contenuti richiesta al giorno d’oggi è estremamente ampia e variegata e le aziende stanno lottando per ritrovarsi in questi enormi flussi di dati.
Un recente sondaggio pubblicato su Cio ha evidenziato come i dipendenti di grandi aziende, quindi 10mila o più, spendano in media 38 minuti alla ricerca di un documento, sia esso salvato in locale o all’interno di reti organizzative, database o intranet.
L’utilizzo di piattaforme e di sistemi di archiviazioni differenti e spesso di natura rudimentale porta i dipendenti a dover interrogare ogni singolo database con le specifiche query.
Ma spesso le alberature di cartelle che si sono create sono così complesse e poco incrociabili che, se non si va di ricerca esatta, è difficile recuperare quello che si cerca. Non è facile infatti ricordare il titolo esatto con cui è stato salvato il file o capire come l’ha nominato il collega.
Il problema viene moltiplicato per x canali con cui comunica l’azienda. La soluzione sarebbe dotarsi di strumenti tecnologici centralizzati che garantiscano una veloce ricerca dei file.
Secondo alcune stime, l’adozione di simili tools sarebbe conveniente perché solo con 15 minuti di ricerca risparmiati al giorno, per ogni dipendente che lavora 220 giorni all’anno, si recupererebbero 55 ore di lavoro e in termini economici si parla di cifre di tutto rispetto se le moltiplichiamo per i 10mila dipendenti.
Perché dotarsi di un motore di ricerca intelligente
«Un Motore di Ricerca per domarli, un Motore di Ricerca per trovarli, un Motore di ricerca
per ghermirli e nel buio incatenarli» (riferito ai contenuti)
Quando si pensa al termine “motore di ricerca”, l’associazione è immediata con nomi come Google, Yahoo etc. Queste tecnologie, grazie a complessi algoritmi, riescono a classificare automaticamente le pagine web in Rete restituendocele in una classifica (ranking) dove sono ordinate per rilevanza rispetto alla chiave di ricerca inserita.
Gli spider dei motori di ricerca provvedono all’indicizzazione delle pagine web perché riescono a dedurre metadati dalle pagine visitate.
Per quanto riguarda i contenuti, la maggior parte delle aziende fa ricorso a DAM (Digital Asset Management), ovvero a piattaforme centralizzate di gestione degli asset aziendali. In questo caso il processo di ricerca interna è molto più complesso rispetto a quelli a cui ci hanno abituato i motori di ricerca.
Nella gran parte di questi software, infatti, i metadati descrittivi dei contenuti e delle relazioni che intercorrono tra essi devono essere applicati manualmente dagli utenti e spesso non c’è la possibilità di ricercare all’interno di un testo o nel parlato di contenuti video e audio con il risultato che dal ranking vengono esclusi file di primaria importanza.
A fare la differenza è l’Intelligenza Artificiale: lasciare che sia essa a categorizzare i contenuti nei loro concetti caratterizzanti, li rende univoci e facilmente reperibili. Per questo è indispensabile dotarsi di una Content Platform con un motore di ricerca “intelligente”.
I vantaggi del motore di ricerca intelligente
Nella schermata qui sopra, tratta da Contarini 5, ovvero una demo di THRON applicata a un e-commerce dell’ambito fashion, si vede un esempio di motore di ricerca intelligente.
La stringa di ricerca è stata resa il più usabile possibile, sul modello di Google, in modo da adattarsi in tempo reale alla comprensione di quello che l’utente va cercando, a partire dalle keyword immesse nella query.
Come è testimoniato da svariate ricerche e metriche, nel 99% dei casi di utenti che si accingono a cercare, non vi è una conoscenza della struttura dati o di come le informazioni sono memorizzate.
Per questo, un motore di ricerca intelligente è dotato di funzionalità che riescono ad assistere in maniera naturale l’utente e superano i limiti della ricerca esatta:
Permette di cercare in modo intuitivo
1) Auto-completamento e auto-correzione intelligente
Il sistema automaticamente completa o fa vedere quali possono essere le parole di cui abbiamo bisogno nella ricerca mano a mano che vengono pensate e inserite. Anche se la parola viene scritta in modo sbagliato, il motore la riconosce e dà ugualmente dei risultati performanti.
Si tratta di un’operazione molto utile soprattutto per chi ha dimestichezza con la navigazione da mobile, con un display ridotto, e si risparmia la fatica di dover inserire query di ricerca lunghe o di dover riscrivere la query per un errore di battitura.
2) Anteprima visibile
Si vede l’anteprima del prodotto ricercato, l’autore e la tipologia di file (jpeg, movi etc.), che già ad occhio ci permette di cogliere la pertinenza con l’intento di ricerca.
3) Ordina i risultati per pertinenza e permette di filtrarli.
Il motore restituisce un ranking di contenuti ordinati per pertinenza e la ricerca si può affinare con filtri per tipologia di contenuto, cartelle, data, lingua, proprietario, classi di tag e metadati. Rimangono, inoltre, invariati i diritti di accesso ai contenuti stabiliti a monte dall’azienda.
La ricerca avviene in maniera istantanea
1) Opera su grandi milioni di contenuti
Chi si accinge alla ricerca ha necessità di recuperare quello che gli serve nel minor tempo possibile. La risposta è immediata, anche se il motore opera su milioni di contenuti conservati in archivio.
2) La ricerca non viene effettuata solo nel titolo o nella descrizione del file
La pertinenza nella risposta ci viene data nonostante nel titolo e nella descrizione non compaiano le parole “scarpa con tacco”. Questo perché i motori AI hanno compreso e classificato l’immagine e “sotto al cofano” del contenuto multimediale si trova la tag che lo descrive.
Il discorso vale per qualsiasi tipo di contenuto perché l’AI, tramite l’analisi semantica, lo Speech-to-text e l’Image recognition, comprende lo scritto, il parlato e il visuale e riesce ad estrarne i concetti chiave, le tag per l’appunto.
3) Il valore aggiunto delle pagine HTML
Le pagine HTML vengono classificate grazie a un widget integrato nel sito; questo implica che l’utente finale riesca, tramite il motore di ricerca dell’e-commerce, a recuperare informazioni relative alle “scarpe con tacco” anche se presenti in altri canali (sito corporate, blog etc).
La capacità di classificare anche le pagine HTML rende la ricerca omnicanale. Ciò implica che anche i clienti esterni che effettuano una ricerca sul canale del brand possono trovare le informazioni che cercano, indipendentemente da dove sono pubblicate.
Il sito di una nota compagnia del settore telefonia e informatica, ad esempio, pecca in questo. Il cliente che sul sito web cerca informazioni su come pulire i propri auricolari non trova corrispondenze, eppure Google ci conferma che esiste un articolo sul portale web del servizio clienti che ne parla. Ma non ci viene restituito.
Con uno strumento come il motore di ricerca intelligente, l’intero patrimonio contenutistico dell’azienda viene valorizzato e si evita di perdere tempo (e soldi) a cercare informazioni in più database!