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Digital Signage in negozio: perché installarli e come gestirli da remoto

da 18 Novembre 2019Gennaio 15th, 2020Nessun commento

Ricorrere a un sistema di segnaletica digitale (Digital Signage) in store e quindi mostrare contenuti multimediali attraverso schermi, totem e videoproiettori permette di ingaggiare maggiormente i clienti. Ma bisogna saper gestire in maniera ottimale le sequenze di contenuti da trasmettere.

Per corteggiare e invogliare quante più persone possibili ad entrare nei negozi fisici e far vivere loro un’esperienza d’acquisto difficilmente replicabile online, i brand stanno puntando sempre di più a soluzioni “esperienziali” all’interno dello store.

Allo scopo di veicolarle, vengono posizionate in negozio tecnologie interattive all’avanguardia come digital signage, vetrine intelligenti, totem e così via. Con la consumerizzazione dell’IT i clienti sono abituati a interagire con la tecnologia in maniera intuitiva e il loro avvicinamento al prodotto è facilitato da questi schermi.

Questi sistemi di comunicazione multimediale possono, infatti, diffondere messaggi in modo dinamico. Essi possono rendere più completa l’esperienza: pensiamo, ad esempio, agli scaffali virtuali e quindi alla possibilità di far studiare l’offerta completa dei prodotti anche quando sono assenti in negozio o all’accesso a informazioni a valore aggiunto (storie, video, casi d’uso) tramite tecnologie di riconoscimento (barcode, QR code, tag RFID o NFL).

Simili soluzioni possono essere utili anche per la formazione del personale, che può accedere a corsi di aggiornamento in live streaming e on-demand di presentazione di nuovi prodotti o a linee guida per la disposizione del materiale.

 

Come gestire i Digital Signage in maniera efficace

Il problema principale riguarda la pubblicazione del materiale e dei messaggi promozionali che alimentano questi schermi. Questi contenuti possono essere di varia natura, di intrattenimento o informativi, statici o dinamici ma soprattutto devono essere:

  • coerenti con la comunicazione del brand;
  • facili da gestire dal singolo negozio/country.

Se non c’è, infatti, un controllo da parte dell’Headquarter su quello che viene pubblicato, si rischiano incoerenze. Allo stesso tempo, però, deve esserci la possibilità per il negozio o per la country di scegliere in autonomia quello che viene pubblicato, in base alle sue specificità.

Un negozio in Giappone, ad esempio, potrebbe voler costruire un palinsesto di contenuti da mostrare differente da un negozio spagnolo. Ci sono infatti differenze di cultura che spingono a privilegiare uno stile rispetto a un altro.

Come si può gestire questa ambivalenza? Il segreto è quello di ricorrere a una piattaforma che gestisca in maniera unitaria e centralizzata tutti i canali con cui comunica l’azienda, digital signage compresi. Con un unico archivio condiviso che va ad alimentare tutti i canali del brand (sito web, app, digital signage) si ha:

  • un’unica versione di ogni contenuto, su cui l’Headquarter ha il controllo;
  • l’accesso per il singolo negozio o country a un archivio “approvato” e quindi in linea con la comunicazione del brand, da cui può attingere a piacere per la creazione del proprio palinsesto; 
  • una visione globale dei palinsesti per l’Headquarter, che può così monitorare i contenuti creati da ogni singola country/negozio e aggiornarli centralmente. Ciò implica che la modifica si estende a tutti i canali in cui è pubblicata. In questo modo, si evita di dover avvisare ogni singolo store per l’aggiornamento, perché il tutto può essere gestito da remoto, in un’unica volta.

digital signage in store nike

La programmazione

Con la sincronizzazione dell’archivio al digital signage (vedi l’applicativo VideoMood) si ha accesso a un’area dedicata che permette di creare con un semplice drag&drop il palinsesto di contenuti che si vuole far vedere e/o sperimentare. A questo punto, basta selezionare i contenuti desiderati e creare una rotazione personalizzata.

Si possono impostare parametri come:

  • la sequenza di trasmissione dei contenuti;
  • gli orari di trasmissione;
  • i negozi e i touchpoint precisi (in uno store possono esserci più totem).

Oltre alla velocizzazione dei tempi e alla possibilità di preservare la brand consistency, c’è poi un ultimo vantaggio da non trascurare. Con il Digital Signage si possono infatti tracciare in maniera puntuale le interazioni che gli utenti compiono con i contenuti pubblicati.

Aggregando queste metriche (ad es. i prodotti più graditi, il formato più apprezzato), si ricavano spunti utili da reimpiegare nel proprio approccio al cliente, sia online sia in store. Solo così è possibile sfruttare appieno le logiche dell’omnicanalità per convertire il cliente stesso.

 

Camilla Bottin

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