
L’e-grocery traina l’e-commerce B2c in Italia. Il caso di Cortilia e l’importanza dei contenuti a corredo del prodotto per invogliare all’acquisto.
Tra i settori trainanti dell’e-commerce B2C italiano troviamo l’e-grocery, che sta registrando una vertiginosa crescita: +39% rispetto al 2018. Al convegno “Food&Grocery online” promosso dagli Osservatori Digital Innovation del PoliMi, è stato evidenziato che la componente principale è rappresentata dall’Alimentare (89%) con un valore degli acquisti di oltre 1,4 miliardi di euro.
Il digitale offre l’opportunità di andare incontro alle esigenze degli shopper più giovani, che si aspettano un’esperienza facile, veloce e personalizzata, ma deve prevedere la consegna di prodotti di assoluta qualità attraverso catene logistiche efficaci. Al giorno d’oggi poco più di 2/3 degli italiani (68,5%) potrebbero fare online la spesa, ma il livello di servizio offerto non è sempre adeguato alle aspettative.
Uno dei player dell’e-grocery che ha provato a dare una risposta a queste esigenze è Cortilia, azienda nata nel 2011 da un’intuizione di Marco Porcaro, attuale CEO, che si configura come un marketplace online che collega la filiera corta di produttori ortofrutticoli e allevatori ai consumatori finali. Il suo scopo è far incontrare domanda e offerta senza l’interferenza di costosi intermediari della GDO.
Come ha spiegato Porcaro al Netcomm Forum, la vera sfida nei primi cinque anni di vita dell’azienda è stata portare in Rete le piccole realtà agricole locali, dei “no brands” in sostanza, e accreditarsi verso il cliente finale in termini di qualità, di freschezza e genuinità del prodotto.
Il digitale è stato determinante per attivare questo processo in maniera più distribuita, offrendo una finestra di visibilità che difficilmente queste piccole realtà avrebbero potuto avere e garantendo ai loro prodotti un prezzo più equo, a beneficio della cura della qualità che li contraddistingue.
La strategia di Cortilia
- Multicanalità
Come ha evidenziato anche la ricerca degli Osservatori sull’e-commerce B2C, si sta assistendo ad un rimescolamento delle carte che punta a unire i due canali di vendita, fisico e digitale, in logica multicanale. E Cortilia non è stata da meno.
Pur essendo una dot.com, ha aperto un punto vendita sperimentale al Mercato centrale di Torino. Un punto di contatto fisico con il cliente, dove poter toccare il prodotto e cimentarsi in attività di show cooking, può rappresentare un acceleratore nel costruire quel senso di community che sul digitale, parlando di prodotti alimentari, è meno forte.
Un sodalizio simile è stato realizzato anche con Un posto a Milano, all’interno di Cascina Cuccagna, dove i menù proposti dal ristorante si avvalgono delle materie prime a km 0 disponibili anche sulla piattaforma Cortilia.
- Delivery
Un touchpoint fondamentale è rappresentato dai furgoni di consegna. A differenza della maggioranza degli e-commerce, Cortilia ha una “flotta” propria di mezzi che le consente di garantire un servizio di delivery di livello alto, con scelta di giorni, orari e fasce di consegna e di brandizzare i furgoni, garantendo una visibilità fisica.
- Packaging
Altro touchpoint fondamentale è il box, ovvero la cassetta con cui vengono consegnati i prodotti. Essa entra nelle case dei clienti ed è visibile ad amici e colleghi. Insieme ai furgoni, rappresenta un elemento importante della word of mouth, per aumentare l’awareness.
Uno dei focus dei prossimi 18-24 mesi, come ha spiegato Porcaro al Netcomm, è quello di togliere più plastica possibile dal processo di consegna, usando solo carta e cartone.
- Storytelling e personalizzazione
L’azienda sta lavorando per creare delle infrastrutture che garantiscano un’esperienza personalizzata, per essere la “tua Cortilia” sia a livello di touchpoint sia di store. Per quanto riguarda il coinvolgimento dell’utente, questo è ottenuto in buona parte grazie ad una Content Strategy che prevede la pubblicazione di contenuti e ricette sul sito, con lo scopo di raccontare il valore dei produttori coinvolti e dei prodotti venduti.
L’importanza dei contenuti nell’e-grocery
Con la crescita del valore dell’e-grocery, con cifre che sfiorano gli 1,6 miliardi, non è più possibile tralasciare la cura dei contenuti di corredo al prodotto, vero e proprio packaging “digitale” che arricchisce l’esperienza d’acquisto del consumatore che su Rete si trova orfano del contatto fisico.
I contenuti – e qui parliamo di immagini, video, case study etc. – danno l’opportunità di strutturare, raccontare e divulgare la storia del prodotto in modo completo e coinvolgente, soprattutto in un settore, quello del Food, dove tanta importanza ha il poter toccare, annusare, vedere di persona.
La sfida della gestione e distribuzione in maniera uniforme sui vari canali non deve lasciare indifferenti i player del Largo consumo. Le aziende del settore, infatti, devono gestire al meglio informazioni e i contenuti di prodotto perché rappresentano la discriminante per le scelte di acquisto del consumatore.
GS1 Italy (qui un’intervista alla loro project manager), che è l’unico ente italiano autorizzato al rilascio dei codici a barre (EAN), ha studiato delle soluzioni affinché le aziende (i produttori) possano avere il pieno controllo delle informazioni e degli asset digitali di prodotto e li possano condividere con i diretti interessati (i distributori) in forma standardizzata e approvata.
Esse sono Immagino e Condivido, che vi invitiamo ad approfondire sui relativi siti.