
Gestire i ruoli e le esigenze delle figure che ruotano intorno all’organizzazione aziendale è una premessa indispensabile per raggiungere il Nirvana dell’efficienza, soprattutto quando si parla di sovrintendere alla mole di contenuti quotidianamente prodotti per usi interni ed esterni. Con questo articolo che scoprirai che tipo di utente sei e come l’azienda può conciliare i diversi ruoli senza incasinarsi!
Più di un terzo delle aziende intervistate, secondo una ricerca di Forrester (vedi qui), ha difficoltà nello star dietro al volume di contenuti richiesto dal mercato, una “pecca” non di poco conto considerando che il lato content costituisce il primo viatico per offrire esperienze di brand personalizzate e complete e si caratterizza come la base stessa delle relazioni tra l’azienda ed i suoi stakeholder.
Confezionare e distribuire contenuti è un’arte che osserva una tacita regola di sincronismo: come in un ristorante, è necessario che che “piatti” diversi siano pronti insieme e vengano serviti contemporaneamente nelle modalità espresse dal richiedente. C’è chi vuole salsa a parte, chi ha un’intolleranza al lattosio, chi preferisce la media cottura e così via. Queste esigenze devono essere risolte in maniera tempestiva su tutti i canali, compresi quelli dietro le quinte, se si vuole che il nostro locale funzioni a meraviglia.
Scopri chi sei!
Niente paura, non sei finito in Cucine da Incubo! Ma approfittiamo del paragone culinario per capire quali sono le figure che hanno a che fare con i contenuti all’interno dell’azienda e in che modo si può coordinare al meglio l’approccio.
Lo Chef – Il Content Creator
Così come lo chef si occupa di preparare i piatti con il supporto dello staff di cucina, allo stesso modo se sei un Content Creator sei responsabile della produzione di contenuti. Ti occupi materialmente della loro stesura e della loro realizzazione, siano essi scatti fotografici, testi, video promozionali ma anche anagrafiche di prodotto da inserire nell’e-commerce o da inviare ai dealers.
Per quanto il reparto Marketing con le sue molteplici figure professionali (dal copywriter al grafico, passando per il social media manager e l’e-commerce manager) sia il reparto d’elezione per costruire l’immagine e la voce del brand col supporto di agenzie e partner esterni, coinvolti nel momento giusto del processo approvativo, non meno importanti sono le informazioni di natura tecnica realizzati dai team di Ricerca&Sviluppo, dall’Ufficio Prodotto o dall’Amministrazione.
Entrambe le tipologie di contenuti necessitano di essere vagliate attraverso un iter approvativo a più step, in quanto il piatto non “nasce pronto” ma richiede l’intervento congiunto dell’intero staff, che apporta aggiunte e modifiche all’occorrenza.
Inoltre, va ovviamente considerato il giusto livello di competenza, perché se sei un apprendista non puoi metterti allo stesso livello di Cracco. Altrimenti sì che finisci in una cucina da incubo!
Il Maître – Il Content User
Se invece hai a che fare con i contenuti ma non sei direttamente coinvolto nel loro processo di produzione, sei un Content User e puoi essere paragonato – per continuare con la metafora del ristorante – ad un Maître. In pratica, sei intimamente legato alla loro distribuzione finale, a come il messaggio arriva a destinazione.
In questo ambito rientrano figure professionali come lo store manager e i rivenditori/dealers che gestiscono l’operatività dei punti vendita e sono vincolati alle direttive imposte dall’azienda di riferimento. Ad esempio, devono rispettare l’immagine e gli elementi identificativi del brand, in modo che il punto vendita sia immediatamente riconoscibile, oppure garantire determinati standard di comunicazione.
Ma puoi anche essere un’agenzia stampa o un business partner, o ancora un responsabile del Customer Service o un Sales: hai bisogno di accedere a contenuti già approvati e che puoi utilizzare senza pericoli per la coerenza del brand. Il messaggio deve essere uniforme su tutti i canali, per cui in questo caso l’azienda deve poter verificare periodicamente l’identità e l’autorizzazione all’uso dei contenuti.
Il Buongustaio – Il Recipient
Sei quello che si siede a tavola e si aspetta il massimo del servizio. Hai diritto di critica e puoi rifiutare i piatti che ti vengono portati se non rispettano le tue volontà. Se non ti soddisfano, la scelta di un nuovo ristorante è dietro l’angolo. Ma sei anche quello che, se conquistato, viene fidelizzato e può tornare ancora.
Stiamo parlando del Recipient, ovvero del destinatario dei contenuti, quello che vive l’esperienza del brand e, a seconda di come l’ha percepita, decide se procedere o meno all’acquisizione di un determinato prodotto/servizio (e se l’ha già fatto, ritentare ancora l’operazione). In questo caso, per l’azienda, è davvero importante ricevere feedback – le famose recensioni su Tripadvisor – per capire se sta comunicando nel modo migliore per ciascun utente.
Come conciliare le diverse esigenze
Poiché la gestione dell’intero ciclo di vita dei contenuti è un processo complesso, con il rischio che si verifichi il caos tra le varie versioni realizzate e gli attori chiamati a intervenire nelle diverse fasi, un’azienda con molti canali necessita di una soluzione tecnologica che:
- consenta di operare sempre su un contenuto univoco in tutti gli step, senza duplicazioni o ridondanze;
- abbia funzionalità di Identity Management, ovvero riesca a gestire gli accessi e assegnare i permessi di intervento e modifica sul contenuto in ogni step del workflow;
- consenta di monitorare la risposta di chi fruisce dei contenuti
La chiave sta nell’Intelligenza Artificiale e nella sua capacità di organizzare semanticamente i contenuti. Che tu sia uno Chef, un Maître o un Buongustaio, l’avere una piattaforma che crea un flusso di lavoro condiviso, con la possibilità di accedere al momento opportuno nella preparazione, nel completamento e nella distribuzione dei piatti, ti porta a guadagnare un sacco di stelle Michelin. Questo è possibile con un DAM Intelligente, ovvero un DAM che integra l’AI. THRON è tra questi.
Completa l’opera la possibilità di capire quali temi/formati/canali (in cui sono stati veicolati i contenuti) siano stati i più performanti. Questo perché la struttura di metadati con cui sono stati classificati i contenuti va ad arricchire la descrizione di chi ne ha usufruito, lasciando una sorta di impronta digitale e quindi profilando l’utente al meglio.
Che dire… Non resta che augurare buon appetito a tutti per una bella scorpacciata di contenuti!