
Si sente parlare sempre più spesso di Digital Transformation, ma cos’è? E che impatti può avere sui risultati aziendali? La questione è molto dibattuta ed esistono punti di vista molto differenti su ciò che questo termine indichi e significhi.
Spesso, quando si parla di trasformazione digitale, se ne parla in maniera piuttosto superficiale. Il rischio è quello di scadere nel riduzionismo e di identificare con Digital Transformation ogni cosa abbia a che fare con le nuove tecnologie. Cerchiamo per questo di darne una definizione quanto più precisa possibile.
Ci affidiamo a Mauro Lupi, partner e responsabile strategico di DigitalBreak, che in un suo articolo del 2015 su TechEconomy riporta la seguente definizione di trasformazione digitale:
Un programma di cambiamenti che ha l’obiettivo di sfruttare gli strumenti digitali per migliorare il business di tutta l’azienda, e che riguarda persone, processi e tecnologie
È dunque un fenomeno che va ben oltre il semplice utilizzo delle nuove tecnologie e la possibilità di offrire nuovi servizi. Si sviluppa in maniera organica e combinata e, anche se è permesso dallo sviluppo delle nuove tecnologie, integra anche l’ecosistema e quindi anche le persone che ne fanno parte.
La Digital Transformation è un processo in grado di migliorare il business aziendale, a patto che venga appunto inteso come processo e non come fine in sé. Non basta creare una Intranet aziendale, non basta dare ai clienti la possibilità di accedere alla Wi-Fi del punto vendita. Quando si parla di processo si fa soprattutto riferimento all’approccio mentale che bisogna avere e, da lì, alle azioni da attuare per portare a un miglioramento effettivo del business. Infine, un elemento spesso sottostimato e poco considerato, ma in realtà fondamentale, sono le persone. Non è la tecnologia che guida la trasformazione, ma sono le persone e le loro esigenze.
Fatta questa doverosa premessa, passiamo alle aree di business che possono beneficiare della Digital Transformation:
- Le attività: marketing, le risorse umane, l’amministrazione, il customer service;
- I processi: operazioni e attività più connesse permettono di raggiungere più facilmente gli obiettivi di business;
- I modelli: come funzionano le aziende, dall’approccio al mercato e la proposta di valore ai modi per aumentare i guadagni e trasformare efficacemente il core business;
- Gli ecosistemi: il network di partner e stakeholders;
- L’asset management: l’attenzione si concentra sempre più sui beni meno “tangibili”, come informazioni e clienti (migliorare l’esperienza dei clienti è un obiettivo primario di molti progetti di trasformazione digitale e le informazioni sono il legame vitale delle imprese, delle evoluzioni tecnologiche e di qualsiasi rapporto umano);
- La cultura organizzativa: acquisire competenze fondamentali in tutti i settori, come ad esempio la maturità digitale o la leadership;
- I modelli di partnership: con un aumento di approcci co-educativi, collaborativi, co-creativi.
Ovviamente questa lista non può essere esaustiva, ma va sottolineato come molti degli aspetti citati si connettano tra loro e, a volte, si sovrappongano. Ancora una volta, la trasformazione digitale non ha semplicemente a che fare con la tecnologia, non si tratta di “passare ad una nuova era”. Se così fosse, allora saremmo arrivati in ritardo, perché l’età digitale esiste da tempo.
La Platform Economy
Al concetto di Digital Transformation si lega inevitabilmente quello di Platform Economy. Ma di cosa si tratta? Le piattaforme online, che noi tutti oggi diamo per scontate, hanno cambiato negli ultimi vent’anni i processi economici e il nostro modo di intenderli. Attraverso l’economia delle piattaforme, le aziende possono passare dal tradizionale modello economico lineare (produzione, distribuzione, marketing, consumatore) a una nuova realtà che le mette in connessione reciproca con le piattaforme.
Il report “Technology Vision 2016” di Accenture sottolinea l’importanza della Platform Economy con queste parole:
Le aziende leader dei vari settori di mercato hanno compreso appieno le potenzialità, in termini di nuove opportunità di crescita, dei modelli di business basati su piattaforme tecnologiche che danno vita al più profondo cambiamento dello scenario macroeconomico globale dai tempi della Rivoluzione Industriale. L’81% degli intervistati in occasione della stesura dell’analisi 2016, infatti, ha dichiarato che nel giro di tre anni i modelli di business basati su piattaforma saranno uno dei pilastri della strategia di crescita delle proprie organizzazioni. Avendo sfruttato in modo strategico la tecnologia per la creazione di aziende digitali, gli executive stanno ora dando vita a una Platform Economy adattabile, scalabile e interconnessa che è alla base del successo in un’economia digitale fondata sugli ecosistemi.
In conclusione, il giusto modo per approcciarsi alla Digital Transformation e alla Platform Economy è quello di iniziare a considerarle come due ecosistemi interconnessi. Iniziare a mettere al primo posto le persone, poi le organizzazioni e poi, solo in un ultimo momento, le tecnologie. Solo così la trasformazione sarà completa e porterà dei reali benefici alle aziende coinvolte.