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Data & StrategyDigital

EDITD, i Big Data fanno tendenza

da 7 Agosto 2015Marzo 12th, 2016Un commento

Combinare lo studio dei fashion trend con le analisi di mercato per avere successo nel mondo della moda. Dati e statistiche possono aiutare gli attori del fashion a compiere le giuste scelte. I trend diventano di vitale importanza quando non sono solamente mere previsioni: è per questo che il settore della moda oggi richiede un approccio analitico basato su fatti concreti.

È decisamente innegabile che tendenze sempre nuove occupino la scena del mondo della moda ad un ritmo incalzante. I trend si affiancano e sostituiscono l’un l’altro sempre più velocemente e alle aziende che operano nel settore del fashion non basta prendere coscienza dei cambiamenti mano a mano che essi avvengono. Oggi chiunque può accedere con estrema facilità a foto e video delle passerelle in tempo reale, con un conseguente annullamento della distanza tra la moda dettata dalle sfilate e i consumatori finali. Essi vogliono gli articoli di tendenza immediatamente, non sono più disposti ad aspettare che arrivino in negozio sei mesi dopo.

Clothing-Trends 1 (1)Rendere i consumatori in grado di avere esattamente ciò che chiedono, e non quello che è stato loro proposto, è una vera e propria sfida che brand, rivenditori e fornitori affrontano costantemente. Mettere a disposizione i prodotti giusti a un prezzo corretto e nel momento più opportuno non è affatto facile. Il tempismo è un fattore fondamentale che domina i processi decisionali delle varie parti in gioco sul mercato, e riuscire a prevedere i nuovi trend è di enorme importanza per essere in grado di assicurarsi il successo commerciale delle stagioni future. La chiave per stare al passo con la moda, quindi, è anticiparla.

Chi avrebbe mai detto che l’arancione sarebbe stato il colore dominante nelle passerelle delle collezioni primavera-estate 2010? O che il prugna avrebbe convinto tutti, tanto da essere adottato da Max Mara per la collezione estiva nel 2009? Ebbene sì, qualcuno l’aveva detto e non si è trattato di un tentativo d’indovinare andato a buon fine. La voce della verità è stata quella di EDITD, una società londinese fondata da Julia Fowler e Geoff Watts nel 2009.
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I due cofondatori, sfruttando le conoscenze da designer della prima e l’esperienza da sviluppatore del secondo, sono riusciti a creare questa compagnia che è diventata leader nella raccolta dei cosiddetti Big Data riguardanti il mondo della moda. EDITD mette a disposizione un software che elabora questi dati analitici provenienti da fonti eterogenee e li aggiorna in tempo reale su prezzi, assortimenti e collocazione dei prodotti rispetto all’andamento del mercato. Un sistema incredibilmente utile per i professionisti dell’abbigliamento che cercano un sostegno per svolgere al meglio la loro attività promozionale, commerciale e strategica.

Dal momento che questo business presta il suo servizio in Paesi anche molto diversi l’uno dall’altro – come Sud Africa, Russia, Brasile, Indonesia e Stati Uniti – si può dire che il successo sia stato pienamente raggiunto a livello mondiale.
EDITD, infatti, è stato presto riconosciuto come il più grande magazzino di dati utilizzato dai più famosi fashion brand mondiali, tra cui Gap, ASOS, Gilt Group e Harvey Nichols. Brand e rivenditori utilizzano il software messo a disposizione per avere una visione globale della propria posizione sul mercato rispetto alla concorrenza a seconda di che prodotti stanno vendendo e a che prezzo. Agenti d’acquisto e merchandiser sfruttano le informazioni a disposizione per riempire le lacune nell’assortimento, mentre per i designer i dati rappresentano una fonte attendibile per scoprire i nuovi trend nei loro prime fasi e sviluppare così i prodotti giusti.

“Prima le decisioni venivano prese basandosi sulla direzione in cui soffiava il vento piuttosto che sulla base di reali metodi di misurazione delle informazioni” dice Fowler, ma questo approccio comportava un’inesorabile perdita di opportunità commerciali potenzialmente di rilievo. Così la raccolta di dati e statistiche è iniziata. A partire dalla considerazione degli stati su Facebook, dei tweet, dei post nei blog e su Instagram, e delle vetrine dei negozi rielaborati come dati numerici, sono stati creati degli algoritmi per dare un significato concreto a tali numeri. Il tutto viene combinato con un’attenta analisi dei mass media, con il monitoraggio delle sfilate di moda e delle riviste, l’’osservazione di come le persone vestono nelle grandi metropoli, lo stile delle celebrità. Si tiene sempre d’occhio il calendario dei grandi eventi nel mondo della moda.

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Quella che EDITD mette in atto è una vera e propria analisi sociale, che rappresenta uno strumento fondamentale per confermare i trend non solo in tempo reale, ma anche nel corso del tempo. L’approccio con cui viene condotto lo studio dei fashion trend e il modo in cui esso viene combinato con analisi delle vendite costituisce l’ingrediente innovativo di EDITD. In questa maniera, la compagnia è in grado di mantenere la promessa di fornire prove reali di come l’ambiente della moda sia in continua evoluzione.

Più di 80.000 brand sparsi in tutto il mondo possono tenere in memoria il monitoraggio dei cinque anni precedenti del proprio business. Nella banca dati sono registrati più di 180 milioni di prodotti e accessori per uomini, donne e bambini. L’industria del fashion può decisamente salutare l’epoca delle valutazioni basate su opinioni e congetture e dare il benvenuto ad un approccio che negli ultimi anni ha rivoluzionato il settore. La grande consapevolezza di ciò che accade è ora un’indispensabile elemento a cui non si può rinunciare per muoversi con successo all’interno di un mondo in continua evoluzione.

Anna Peron

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