
Negli ultimi mesi siamo stati sommersi da notizie e articoli riguardanti le intelligenze artificiali e del loro far parte ormai della nostra quotidianità in molti settori lavorativi o spesso nella vita di molti di noi.
Avevamo già scritto di come il 2023 sarà ricordato come l’anno di queste nuove tecnologie e oggi a questo lungo elenco si aggiunge l’ultima arrivata, ovvero l’intelligenza artificiale del gruppo Alphabet: Google Bard.
Diretta rivale dell’ormai famosa ChatGTP, l’IA di Google introduce delle novità e delle differenze che potrebbero giocare un possibile, forse temporaneo, vantaggio sull’IA di OpenAI.
Infatti ad oggi uno dei criteri per valutare la mole di conoscenza è sapere il numero di parametri che una determinata versione possiede, ovvero indicatori delle possibili variabili che essa può generare ricevendo una comando dall’utente. La versione free di ChatGTP ero la terza generazione possiede più di 170 miliardi di variabili mentre la versione 4 premium supera di molto il trilione, l’IA di Google sembra invece che possieda circa 340 miliardi di variabili ma con una fondamentale differenza.
Infatti il modello usato, ovvero il PaLM-2, è interfacciato con Google e il Web e per questo motivo si aggiorna in tempo reale rendendo le fonti e le informazioni generate fedeli alla realtà minuto per minuto. Questo si differenzia per esempio da ChatGTP 3 poiché le sue informazioni inserite si fermano al 2021 e le domande inerenti agli anni successivi generano una risposta vaga non possedendo le informazioni per rispondere.
Un’ulteriore differenza che possiede Google Bard è la disponibilità di più di 100 lingue con cui poter interagire, oltre a 20 linguaggi di programmazione con cui poter elaborare codici o riparare errori. Inoltre affiancherà tutte le funzioni presenti anche in Google come per esempio la funzione Google Lens che ci permetterà di generare una descrizione di un’immagine semplicemente caricandola. La stessa interfaccia grafica ci permetterà di condividere le risposte o di fissare le varie conversazioni come una sorta di bacheca privata.
Inoltre nei prossimi mesi vedremo ulteriori integrazioni con altre funzioni e strumenti dell’universo Google per rendere l’esperienza utente ancora maggiormente fluida. In questi mesi è in fase di studio con un team del settore la versione medica di Google Bard con la variante Med-PaLM 2. Questa potrà diventare un supporto per quei paesi in cui non esiste una presenza medica capillare e di fatto potrà diventare uno strumento avanzato di primo aiuto in attesa delle cure, tuttavia al momento è ancora in una fase di apprendimento e consolidamento per fornire uno strumento con una grande conoscenza a prova di errore.
Un aspetto che è stato sottolineato da molti utenti durante l’uso di Google Bard è la sensazione di interagire con una persona. Infatti molto spesso le risposte generate contendono delle costruzioni e forme sintattiche più umane rispetto a quello che ci si aspetterebbe da una macchina ( in questo articolo hanno testato l’opinione dell’IA forzando con domande specifiche questo aspetto). Questo lato “più umano” è il frutto anche della possibilità di poter avere informazioni in real time e di poter generare argomentazioni che seguono l’andamento delle opinioni maggiormente condivise che sono presenti nel Web.
Il 2023 di conferma essere un anno ricco di novità e di rivoluzioni e al momento siamo solo a poco più di metà anno. Non ci resta che aspettare la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno con le presentazioni delle novità di fine anno e di scoprire quali altre sorprese e novità le Intelligenze artificiali ci riserveranno.