
Probabilmente se 20 anni fa avessero chiesto a me o a chiunque altro come sarebbe stata l’auto del futuro avremmo risposto, con tutta sicurezza, auto volanti libere di muoversi ovunque nell’aria come nella serie animata dei “jetson”. A dir la verità alcuni prototipi di queste auto sono stati realizzati nel corso degli anni ma sono sempre stati considerati concept ai quali si possono sommare i vari droni moderni super costosi che permettono di fare acrobazie piuttosto che viaggiare per lunghe distanze.
Ma quindi l’auto del futuro come sarà?
Ad oggi il settore automotive vive un momento di grande transizione e in sostanza quindi una vera risposta non esiste, le nuove norme stringenti in ambito emissioni (la transizione ecologica verso l’elettrico) e la ricerca di carburanti meno inquinanti ha posto le case automobilistiche diversi obiettivi e strategie per il prossimo futuro.
Ma in realtà su alcuni temi le case, in maniera indipendente o collaborando, sono sulla stessa direzione soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della guida autonoma. Infatti dire come sarà o con cosa sarà alimentata la macchina del futuro è quasi impossibile da ipotizzare oggi, tuttavia possiamo già dire che con buona probabilità la macchina sarà a guida autonoma.
Cosa significa guida autonoma?
Per guida autonoma si intende l’insieme degli strumenti e della tecnologia che permette alla macchina di essere “consapevole “ di dove si trova e di vedere e capire lo spazio in cui si sta spostando e riuscire a prevenire ed evitare gli ostacoli improvvisi. Esistono 5 livelli di guida autonoma SAE, ovvero parametri e livelli fissati dalla Society of Automotive Engineers.
Livello 1 – Questo livello si differenzia dal livello 0,ovvero l’assenza di alcuna tecnologia, in quanto presenta i sistemi più basilari assistenza. Infatti sono considerati livello 1 per esempio la frenata di emergenza autonoma anti collisione, il cruise control base e l’assistenza al parcheggio.
Livello 2 – Questo livello corrisponde ad una automazione parziale come per esempio il controllo di corsia e controllo dello sterzo, infatti vengono eseguite le stesse azioni del livello 1 ma in più controllano automaticamente il volante, inoltre il cruise control diventa adattivo. Tuttavia per questi 2 livelli il guidatore ha sempre la piena responsabilità del mezzo.
Livello 3 – Questo è il livello in cui c’è un automazione condizionata, infatti il guidatore avrà sempre maggiore libertà a patto di tenere le mani sul volante e dovrà intervenire nelle situazioni più pericolose o avverse o in caso di problemi, mentre nelle situazioni ordinarie la macchina sarà autonoma. Ne sono un esempio la guida autonoma Tesla (anche se ufficialmente è classificata come livello 2) e di Mercedes e la funzione di parcheggio autonomo.
Livello 4 – In questo livello si pensa che il guidatore potrà contribuisce per il 25 percento alla guida infatti come nel livello 3 la macchina ha un elevato grado di automazione ma qui il guidatore potrà staccare le mani dal volante in quanto la macchina avrà più autonomia decisionale. Questo livello è l’anticamera della guida autonoma totale anche se per per il momento è solo in fase sperimentale poichè le norme per la responsabilità di guida non prevedono questo caso.
Livello 5 – In questo livello, esiste solo qualche concept di design, è presente la più completa automazione, il volante e la pedaliera sono a scomparsa e permette anche al guidatore di essere un passeggero della macchina stessa e intervenire a discrezione sua personale. Questo livello aprirebbe una nuove frontiere in quanto permetterebbe lo spostamento in autonomia di persone che ad oggi hanno bisogno i mezzi con comandi speciali; inoltre si aprirebbe il settore dei taxi e car sharing autonomo ovvero quando la macchina non è usata dal proprietario può essere messa a disposizione a pagamento e sarebbe gestita da se stessa. Al momento queste sono idee per un futuro prossimo ma nessuno esclude, adattando le norme e regolamenti, che in qualche forma possano prendere vita.
Nella situazione odierna siamo al livello 2 e in alcune tipologie al livello 3 mentre per il livello 1 ormai è una tecnologia che si dà quasi per scontata di serie nelle nuove autovetture.
Ma perché si vuole creare un’auto totalmente autonoma nella guida?
Come spesso accade in questi argomenti ci sono 2 correnti di pensiero ovvero una a favore e difende questa innovazione e uno sostanzialmente contro e che lo accetta a fatica.
Chi è a favore nota che un elevato grado di automazione e tempi di riflessi quasi azzerati permetteranno di evitare molti incidenti dovuti alla distrazione o per errori alla guida, oltre al fatto che risulterà meno stancante e stressante fare lunghi viaggi o tornare a casa da lavoro se la macchina lo farà in autonomia. Inoltre un guida più attenta e ottimizzata permette di ridurre i consumi e in alcuni casi smaltire meglio code e rallentamenti a beneficio dell’ambiente.
Permetterebbe a chi ha problemi fisici o per età di essere autonomo e di viaggiare in sicurezza e come precedentemente detto di condividere la macchina se non usata a vantaggio di chi non ne possiede una. Inoltre come ormai succede spesso l’interconnessione tra diversi settori di ricerca permette di usare le innovazioni anche in ambiti per i quali non erano stati pensati e quindi di integrare queste nuove tecnologie in altri settori.
Tuttavia chi è contro sottolinea come con una guida autonoma si vada a perdere il piacere della guida stessa, che per molte persone può risultare piacevole e rilassante, oltre al fatto dell’elevata affidabilità stessa che queste tecnologie integrate dovranno avere. Infatti se da un lato non si può che ammirare il grado di sicurezza che porteranno dall’altro per mettere la propria vita nelle mani di un’auto autonoma presuppone che il sistema non faccia mai errori. Inoltre una critica che colpisce anche i nostri giorni con i modelli che montano il livello 3 è il prezzo non accessibile alla maggior parte delle persone e che per il momento le rendono auto costose ed esclusive poiché vengono integrate nelle fasce top di gamma.
Al momento quindi questa innovazione non è più un utopia impensabile ma rischia, per il momento, di essere un qualcosa pensato per la collettività ma alla portata di pochi.