
Milano, Palazzo delle Stelline. 3 sale, 4 MARKETERs, 20 interventi, quasi 200 tweet: raccontarvi la nostra giornata interamente è impossibile, o meglio sarebbe molto lunga e voi vi potreste chiedere: e quindi? Cosa ci rimane? Abbiamo pensato quindi di riassumervi questa giornata seguendo il payoff dell’evento “Basta teoria. Solo esperienza diretta”, dandovi 5 spunti che ci siamo portate a casa. O forse 6, se contiamo la piccola sorpresa finale.
Il 21 maggio abbiamo partecipato in veste di Media Partner al DigitalStrategies Forum a Milano: un evento nuovo incentrato sulla Digital Experience che ha riscosso molto successo con questa prima edizione del 2016. Molti sono stati i partecipanti – per farvi capire c’erano persone sedute anche a terra, chiedete alla nostra Alice – e sono stati anche molto attivi sui social: dopo solo un’ora dall’inizio dell’evento #DSF16 era al 5° posto tra i Trend Topic del momento.
Non solo, molto è stato anche l’entusiasmo: la sensazione che ha lasciato questo evento è stata “Stanche ma contente: è stata una giornata intensa ma ricca di contenuti”. Ed è proprio questo che vi vogliamo trasmettere con questo riassunto della nostra giornata: qualche spunto che potrà – almeno speriamo – tornarvi utile nelle vostre esperienze.
#1 Nell’e-mail marketing non abbiate fretta, i risultati arriveranno! “Più e-mail automatizzate mandi, più vendi”
Solitamente si pensa che una volta che abbiamo ottenuto l’indirizzo e-mail di un potenziale nostro cliente abbiamo raggiunto l’obiettivo perché potremo inviargli le mail che vogliamo, che siano auguri vari o offerte e sconti dei nostri prodotti. Altri invece pensano che l’e-mail sia morta, ma abbiamo già visto nella nostra intervista a Guglielmo Arrigoni che non è proprio così. Ebbene, la verità sta in realtà nel mezzo: ottenere un indirizzo e-mail è il punto di partenza da cui deve iniziare la fidelizzazione del nostro utente.
Il segreto delle e-mail automatizzate è infatti uno solo: mandare e-mail ai nostri utenti come se si parlasse con un solo interlocutore per volta. L’esempio più semplice? Nella welcome e-mail, che è una delle poche che leggono davvero tutti, cercare di “piazzare la prima vendita” con una semplice domanda “Come posso aiutarti?” Sapete quanti vi risponderanno già dalla prima e-mail? Provare per credere.
Poi, bisogna pensare ad una strategia di e-mail che vadano a scavare in diversi punti e “debolezze” degli utenti. Stiamo parlando di Drip Marketing: si fidelizza il cliente e, prima o poi, si troverà un’area in cui ha bisogno di aiuto, no?
#2 Come fare un blog? “La scintilla creativa è fondamentale, ma serve anche tecnica: senza strategia un blog non può funzionare”
A livello tecnico un blog ha bisogno di hosting, provider e template adatti e professionali. Inoltre, non è da sottovalutare la page speed: una pagina non deve metterci più di 3 secondi a caricarsi. A livello di contenuti del blog: è importante spaziare, anche tra articoli basati su news (di solito brevi) e più articolati su argomenti evergreen (più lunghi). L’ideale sarebbe fare “content care”, ovvero riprendere i vecchi contenuti che partono da news e farli crescere per diventare evergreen/eterni.
In tutto questo non bisogna mai perdere di vista una cosa: la strategia. Perché è fondamentale essere sempre sul pezzo, creativi e originali ma ci vuole della tecnica per ottenere risultati a lungo termine. E non dimentichiamoci di guardare i primi risultati che escono su Google per un argomento: quali sono le parole chiave che i primi hanno utilizzato per apparire come tali?
#3 La community come elemento essenziale. “Ma dove si crea la community? Tra brand e fan e tra fan”
Gli utenti non si fidano quasi più dei brand e dei messaggi pubblicitari perché ormai nel digital ce ne sono troppi e quindi si torna ad affidarsi al passaparola e alle persone. Proprio tra le persone nasce la fiducia e di conseguenza si creano community. Quindi come invitare le persone a diventare una community?
Un elemento molto importante sono gli influencer, che non devono più essere solo un fattore di buzz. Ormai il “sentir parlare di…” ha stancato: il segreto oggi è rendere gli influencer parte del progetto, in modo che siano coinvolti e risultino quindi convincenti e fedeli agli occhi degli utenti. Anche in questo ambito risulta evidente il ruolo centrale delle relazioni: costruire relazioni durature e basate sulla fiducia è il nuovo obiettivo delle aziende, soprattutto nel mondo digitale.
E la community diventa ancora più importante nel mondo dell’intrattenimento in diretta: ormai tutti possono “andare live” ma i fattori essenziali per poterlo fare con successo sono due, i contenuti e il pubblico. Quindi prima di andare live, assicuratevi di avere una community che vi segua!!
#4 Prima domanda da porsi nell’e-commerce: “Perché dovrebbero comprare da me?”
“Le persone che entrano in un sito di e-commerce vedono due cose: immagine e prezzo.” Per le immagini vedi lo spunto #5, per il prezzo la soluzione non è sempre avere il più basso sul mercato. In un mercato così trasparente l’abbassamento dei prezzi non porta infatti a dei risultati duraturi: bisogna piuttosto aumentare il valore, ma come? Si può agire su strategia di mercato, customer value e transazioni. E soprattutto, bisogna pensare di stringere una relazione con le persone e dimostrare entusiasmo: per piacere agli altri, bisogna piacere prima a se stessi.
Essenziale è anche concentrarsi principalmente sugli utenti che sono interessati al nostro prodotto: è uno spreco di energie andare a cercare un milione di persone, è meglio trovarne cento che siano affini a quello che si sta vendendo. E a questi clienti è necessario offrire un’esperienza che li soddisfi e li fidelizzi, al punto che torneranno proprio da noi. In questo, è fondamentale l’ottimizzazione del sito e il CRO, tramite A/B test e non solo. Non pensiamo che sia semplice avere un sito e-commerce: richiede molto impegno e risorse, anche economiche, a livello di un negozio fisico.
#5 “Su Facebook è la news che cerca l’utente, mentre su Google è l’utente che cerca la news”. Quindi? Bisogna distinguersi, sempre.
Uno dei modi per farsi notare rispetto ai competitor è scegliere bene le immagini: sono essenziali, perché “non si può decidere di non guardare le immagini”. Questo è ciò che ci svela il neuromarketing: bisogna giocare con associazioni di colori particolari, fino al famoso “pugno in un occhio” se serve (tasto rosso su sfondo verde), oppure su un’immagine che rompa ciò che il lettore si aspetta. Un’altra idea? Prendere gli elementi infantili che hanno caratterizzato l’infanzia di un determinato target.
Altro aspetto ormai essenziale per attirare l’attenzione è lo storytelling: quale migliore strumento dei video può permetterlo? Il segreto di un video davvero efficace è che deve partire dal posizionamento del brand. Non deve infatti servire per avere più visualizzazioni possibili, ma “deve essere l’innesco per la creazione di una lista di contatti interessati al nostro prodotto”. Perché non dimentichiamoci che ad un certo punto lo storytelling deve diventare storyselling, ma se un video viene visualizzato senza interesse per il prodotto…
#6 Se hai un progetto, realizzalo con tanto impegno e i risultati arriveranno!
L’ultimo spunto non è proprio uno spunto, o meglio, è in realtà la testimonianza degli organizzatori di questo evento: Guglielmo Arrigoni e Susanna Rebecchi. Hanno voluto creare un evento nuovo e diverso dagli altri, osando anche con un vero e proprio “progetto pilota” come lo definiscono loro (ndr Academy). E alla fine, hanno avuto delle grandi soddisfazioni!
Giusto perché ci piace notare che non siamo gli unici ad impegnarci sulla base del nostro motto “Si può fare” e che, con queste parole in testa, i risultati si ottengono. Ecco a voi una mini intervista agli ideatori di DigitalStrategies.
Quando e da dove è nata l’idea per questo evento (sia Forum sia Academy) con un payoff così forte e un prezzo così basso?
DigitalStrategies Forum nasce dall’idea di voler condividere l’Esperienza Diretta di aziende, agenzie e professionisti del web, che fondano il loro modus operandi sulla strategia e non su attività one shot senza una logica di marketing precisa. Mancava nel panorama italiano un evento di questo tipo, focalizzato sulle strategie digitali, il quale potesse mettere sullo stesso piano relatori e partecipanti senza alcuna barriera.
L’Academy nasce direttamente dall’esigenza del pubblico partecipante: la richiesta di una sessione premium con un format stile workshop che potesse coinvolgere i migliori professionisti nazionali. Essendo l’Academy un progetto pilota a tutti gli effetti, abbiamo voluto testare varie forme di pricing e la risposta c’è stata con ottimi risultati!
Come è stato recepito questo format da parte degli speaker? E dai partecipanti?
Quando abbiamo proposto il format agli speaker sono stati entusiasti. Hanno capito quanto ci tenessimo alla qualità dell’evento perché andiamo a valutare ogni intervento proposto a livello di contenuti e segnalare delle modifiche costruttive. Abbiamo riscontrato che il pubblico ha così un filo diretto con il relatore e le esperienze condivise proprio grazie al format prestabilito, ed è stato molto apprezzato.
Come vi sembra che sia andata la giornata, anche in base a ciò che vi è stato detto dai partecipanti?
La soddisfazione è massima in quanto c’è stata un’alta partecipazione e coinvolgimento sia offline che sui social network entrando anche nei trend topic di twitter con #DSF16. Alla sua prima edizione il Forum ha già fatto capire che può dare tanto ai suoi partecipanti e il riscontro è stato notevole. Il contributo dei nostri media partner poi, è stato prezioso per amplificare sui social il messaggio dell’evento.
Pensate di organizzare altre edizioni?
Sappiamo che è presto, ma abbiamo già in cantiere numerosi progetti, a partire dalla prossima edizione DSF17. Saranno molte le novità, perché vogliamo dare sempre più spazio alla strategia e all’esperienza da trasmettere ai partecipanti. Quindi vi invitiamo a restare sintonizzati per scoprire come si evolverà DigitalStrategies Forum…siamo solo all’inizio 🙂