
Quando si parla di Analytics e Big Data non si può che pensare a SAS Italy, business unit italiana di SAS Institute, società statunitense che prende il nome dal suo prodotto di punta: un software (Statistical Analysis System) pensato per l’analisi dei dati.
E proprio di dati si è parlato Giovedì 28 Aprile al #SASForumMilan – Analytics Everywhere, appuntamento organizzato da SAS Italy e arrivato alla sua undicesima edizione. Come sottolineato da Tamara Dull, Director of Emerging Technologies SAS, infatti, i dati e la tecnologia fanno ormai parte della nostra vita e non si può pensare di prescindere da essi.
Molti sono stati gli spunti che ci siamo portati a casa da questa giornata grazie ai relatori che si sono susseguiti durante tutta la giornata. Ne condividiamo 5 con voi:
1. L’intelligenza collettiva è la vera chiave dell’innovazione
In un mondo in cui le possibilità di conoscenza sono sempre più vaste, l’intelligenza collettiva può essere la svolta per portare vera innovazione, come spiegato da Stefano Mancuso, direttore del LINV Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze, che ci ha illustrato le connessioni tra il mondo vegetale e quello dei big data.
Le piante sono caratterizzate da un’intelligenza collettiva e sensibile che permette loro di sopravvivere, intelligenza a cui noi ci avviciniamo attraverso i dati: come le piante, infatti, grazie al contatto con la terra riescono a percepire quello che succederà in anticipo, così noi possiamo farlo grazie all’analisi dei dati.
2. Il consumatore è passato da una dimensione multicanale a una omnicanale
Durante lo speech di Barbara Cominelli, Director Commercial Operations and Digital – Vodafone Italia, è stato sottolineato più volte come come l’utente sia passato da una dimensione multi canale ad una omnicanale, ricercando un’esperienza unica che possa vivere attraverso tutti i canali contemporaneamente, unendo quindi online ed offline. Non bisogna più ragionare a compartimenti stagni, ma è necessario unire nell’esperienza di acquisto del consumatore il mondo digitale con quello materiale.
In quest’ottica l’utilizzo dei dati è fondamentale per conoscere meglio il proprio cliente, migliorarne l’esperienza e il rapporto con esso. Come affermato da Barbara, infatti, i dati ci permettono di fare un “salto quantico” nella conoscenza del cliente, permettendoci di creare non solo esperienze diverse per diversi clienti, ma anche esperienze personalizzate a seconda del micro-momento che il cliente sta vivendo.
3. Tutelare la privacy dei dati è importante
La tecnologia è cool o è creepy? Con questa domanda si è aperto lo speech di Tamara Dull, che ha messo in evidenza come, da un lato, per essere liberi di comunicare sia necessario condividere i propri dati, e dall’altro come sia importante rendere sicure queste condivisioni nel rispetto della privacy di cittadini, aziende e consumatori.
Di tutela dei dati ha parlato anche Paolo Bruttini, Socioanalyst e consulente di sviluppo del business, che ha sottolineato come i dati siano ovunque e come siano in grado di ampliare la conoscenza all’interno dell’azienda, dandoci tre consigli per facilitare l’utente a rilasciarci i suoi dati:
- Chiedere la sua autorizzazione ad usarli;
- Nominare un chief data officer che sia responsabile dell’analisi e dell’utilizzo di quei dati;
- Avere una policy chiara e trasparente verso i consumatori, evitando il “burocratese”.
4. Fidati della ragione, ma anche dell’intuizione
L’intervista in diretta di Emanuela Sferco, Marketing regionale Direttore Centrale East Europe SAS a Mauro Maldonato, Psichiatra e Professore di Psicopatologia Generale dell’Università della Basilicata, ha ruotato intorno a dati, intuizioni e mente umana.
Per riuscire a destreggiarsi nella miriade di informazioni a cui siamo soggetti ogni giorno è infatti necessario trovare un equilibrio tra capacità razionale e capacità intuitiva. Fidarsi solo della ragione, afferma Maldonato, è pericoloso quanto fidarsi solo delle emozioni. L’unione di dati (ragione) e intuizione, invece, ci permette di prendere le decisioni migliori.
5. Usa i dati per fare storytelling
È possibile utilizzare i dati per fare storytelling? Secondo Andrea Nelson Mauro e Alessio Cimarelli, Founders di DataNinja, la risposta è sì, l’importante è partire da una buona domanda e aiutarsi con immagini illustrative. Come? In quattro mosse!
- Cercare i dati prestando attenzione che la nostra fonte sia ufficiale e affidabile;
- Strutturare, pulire e normalizzare i dati in modo da renderli uniformi tra loro e significativi;
- Analizzare, filtrare, esplorare i dati nel profondo;
- Raccontare i dati facendo digital storytelling e aiutandosi con immagini illustrative.
Usciamo quindi da questo #SASForumMilan con una maggior consapevolezza riguardo le potenzialità ma anche le criticità che racchiude il mondo dei Big Data: non sono i dati a riscrivere le regole del gioco ma il modo con cui ne facciamo uso.