
Sono più di 4 miliardi gli utenti connessi a Internet nel 2018. Di questi, oltre tre miliardi sono attivi sui social network dove è Facebook a farla da assoluto padrone: una persona su tre è iscritta alla piattaforma n.1 di Zuckerberg, mentre Instagram continua a registrare numeri da capogiro. Sono alcuni dei risultati più interessanti emersi dal report Global Digital 2018, da anni un riferimento per tutti i digital marketer. Ci concentriamo sull’evoluzione delle abitudini di consumo online degli italiani: quali sono i trend da non lasciarsi scappare?
Il Global Digital è un’indagine condotta ogni anno da We Are Social in collaborazione con Hootsuite che indaga i principali trend di utilizzo e consumo di internet e dei social nel mondo. Insomma, uno strumento davvero utile per capire come cambia ogni anno l’approccio degli italiani con i social e con il mondo digitale: conoscere le varie piattaforme, la loro diffusione e il loro utilizzo è infatti un valido aiuto per innovare ed efficientare le strategie di comunicazione, adattandole alle nuove esigenze delle persone.
E così, anche quest’anno mi sono trovato a consultarlo con molto interesse cercando di approcciarlo con uno sguardo differente, prendendo un orizzonte di analisi più largo per accorgermi ancor più della vastità e della tempestività delle trasformazioni in atto. Ecco i principali risultati.
Gli italiani sono dei veri fanatici dei social network
Con una penetrazione del 57% sul totale della popolazione in Italia il risultato più evidente segna un aumento di 10 punti percentuali del numero di utenti attivi sui social rispetto al 2016: tradotto, in soli due anni si sono attivate 6 milioni di nuove persone sui social. E di questi 34 milioni di italiani ben 30 accedono vi da mobile (+6mln vs 2016); primo punto da segnare per le aziende, se ancora non fosse del tutto chiaro, è che le persone in Italia si trovano lì (si tratta quindi di capire come intercettarle).
Un dato che, se confrontato con altri paesi in Europa, lascia davvero sbalorditi: per intenderci, siamo comprimari con Spagna e Francia a livello di penetrazione (57% sul totale), verso una media mondiale – comunque altissima – del 42%.
In Italia le persone connesse da dispositivi mobile sono ben 49 milioni, con una penetrazione del 83%. Un dato significativo se consideriamo che la diffusione del mobile ha dato il largo all’utilizzo dei media, portando il tempo speso su Internet a oltre 6 ore al giorno (in linea col 2016), mentre quello passato sui social è di circa 2 ore. Altrettanto significativo è l’incremento del tempo speso nella fruizione di contenuti Tv (3h/day, +36 min vs 2016), spinto principalmente dallo sviluppo del VoD in Italia.
Proviamo ora ad addentrarci sui trend più interessanti di questo 2018, che se in larga parte ripercorrono il tragitto delineatosi da qualche anno, sotto altri aspetti invece ci regalano nuove sorprese.
1.Facebook domina trainato dal video, con qualche insidia dietro l’angolo
Continua a crescere Facebook che resta saldamente al primo posto tra i social più utilizzati al mondo e in Italia, dove si è riscontrato un aumento di utenti attivi di ben 27 p.p. vs 2016 (dal 33% al 60%).
A livello di engagement i video si confermano al primo posto (x2 vs eng. rate medio), seguiti dalle foto e dai post con link a pagina. I video si dimostrano quindi uno strumento davvero interessante per chi lavora con Facebook e diventano un format essenziale per una content strategy di successo.
E se i continui cambi di algoritmo, con conseguente penalizzazione dei contenuti organici, non sembrano aver scalfito il potenziale del video, ben diverso è il discorso che riguarda la credibilità della piattaforma. All’interno dell’inchiesta di Wired Usa pubblicata questo mese leggiamo di un Facebook in difficoltà, finito nel mirino delle autorità e dell’opinione pubblica per una serie di questioni interrelate: si parte dalle fake news, fino ad arrivare all’abbandono della piattaforma da parte dei giovani (si prevede l’abbandono di 2 milioni di under 24 negli USA, dopo i 2,8 milioni persi nel 2017). Questo abbandono ancora non è riscontrabile in Italia, ma rappresenta un monito per tutti: gli interessi di Millennials e Generazione Z stanno cambiando molto velocemente.
2.È finalmente l’anno di Instagram (Snapchat ne fa le spese)
I numeri parlano chiaro: ormai un italiano su tre è attivo su Instagram, passando dal 12% al 33% in soli due anni. Sono numeri davvero impressionanti e in linea con i dati globali; al contrario di Snapchat, in calo a livello mondiale e nel nostro Paese resta stabile al 9%.
Questi dati sono principalmente da apportare allo straordinario successo delle Stories (se ancora non sapete cosa sono o come funzionano è il momento di fare un ripassino 🙂 ). La funzione di Instagram in meno di un anno ha infatti portato il social di Zuckerberg a superare il suo primo competitor – Snapchat, per l’appunto – sia per numero di download che per utenti attivi. I contenuti real time delle Stories hanno permesso alle aziende di interfacciarsi con la realtà degli utenti, portando il livello di engagement alle stelle.
Instagram, dunque, è diventato uno strumento imprescindibile per tutte le aziende che si muovono nel Fashion&Beauty, Food&Beverage, Travel&Lifestyle, ma lo sarà presto anche per tutte le altre. Sul punto abbiamo recentemente intervistato Veronica Civiero, Digital Manager di Lancôme, che sostiene con forza che rendere la comunicazione del proprio business “instagrammabile” sarà un vero vantaggio competitivo in tutti i settori.
3.Linkedin cresce e porta con sé nuove opportunità di (personal) branding
Un social da tenere assolutamente in considerazione per le vostre strategie nel 2018 è LinkedIn, recentemente acquistato da Microsoft per 26 miliardi. Rispetto a due anni fa il numero di utenti attivi in Italia è passato dal 9% al 18%, radicandosi come primo social “professionale” in Italia e nel mondo.
Sebbene nel nostro paese non tutti ancora ne comprendono il potenziale, ma chi ha imparato a muoversi in questa piattaforma ha sicuramente ottenuto ottimi risultati. Se ancora avete dei dubbi sull’utilizzo della piattaforma vi lasciamo una guida, per cominciare.
Se pensate che LinkedIn possa aiutare soltanto a trovare lavoro siete assolutamente fuori strada. Con un network adeguato potrete farvi conoscere o promuovere la vostra attività in modo davvero efficace attraverso strumenti come Likedin Pulse o addirittura spingendovi oltre. A questo proposito vi consiglio di sbirciare i profili di alcuni esperti di questo social network come Riccardo Secco, Riccardo Scandellari o Rudy Bandiera.
Un esempio: Riccardo Secco su Linkedin
4.Twitter e Google+ sono ancora vivi
Tra i dati delle piattaforme social maggiormente attive mi hanno sorpreso quelli di Twitter e di Google+, in rialzo rispetto al 2016 (+11 p.p. per entrambi, rispettivamente al 23% e al 25%); un aumento che segue la crescita di tutto il comparto social in Italia. Andando però a contestualizzare possiamo osservare alcuni trend rilevanti, tra cui:
- Twitter, oltre al suo zoccolo duro di utenti, è riuscito a conquistare nuovi utenti “part-time”, che accedono solo per conversare in real time su un evento sportivo o mediatico, come ad esempio il buzz che solo una partita di calcio o un programma tv possono creare in rete; si delinea quindi chiaramente il fenomeno della Social TV, con numeri che iniziano a diventare significativi;
- Google+ deve questo risultato positivo principalmente ai servizi offerti da Google Cloud e alla grandissima diffusione di smartphone Android. Il tutto porta con sé una grandissima diffusione di GMail, che segna un miliardo di utenti al mondo.
Insomma, se è vero che per essere competitivi oggi occorre anticipare le tendenze del futuro, questi numeri diventano il pane quotidiano per poterlo intercettare e comprendere così i vostri utenti. Ne derivano alcuni consigli (personalmente mi sento di darne quattro) per i brand, piccoli o grandi che siano:
- Puntate forte su Instagram, creando contenuti originali sia nelle Stories che nei vostri feed;
- Non sottovalutate il potenziale dei video (le statistiche parlano chiaro!);
- Se vi è possibile, cercate di integrare LinkedIn nelle vostre strategie di comunicazione;
- Siate davvero vicini alle persone quando comunicate a loro. La strategia è fondamentale ma è altrettanto vero che in un sovraffollamento di parole la semplicità premia.