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La crescita del live streaming nel mondo del calcio

I guadagni delle trasmissioni radiotelevisive sono ancora oggi la principale fonte di reddito nei più importanti campionati di calcio. Nell’ultimo decennio i pochi detentori di questi diritti hanno dominato il mercato, trasmettendo le partite via satellite o via cavo. A partire dal 2011, le emittenti televisive hanno inoltre iniziato ad utilizzare le proprie piattaforme di streaming.

L’ingresso nel mercato dei servizi di solo streaming durante gli ultimi due anni, come Amazon Prime nel Regno Unito o DAZN in Germania ed in Italia, ha portato ad un cambiamento nel panorama degli eventi calcistici dal vivo.

I principali broadcasters europei

Ad oggi le emittenti televisive tradizionali rimangono le principali fonti di calcio in diretta per i tifosi, offrendo agli abbonati caratteristiche simili a quelle delle piattaforme di streaming. Il grafico creato da KPMG Football Benchmark mostra la situazione attuale nei primi cinque campionati di calcio, in cui i diritti sono spartiti tra pay-TV e servizi di streaming.

Amazon, DAZN e Sky: una sfida a tre

In Inghilterra Amazon Prime trasmette 20 partite della Premier League, oltre a due turni di partite giocate a dicembre 2019 e tutte le 10 partite organizzate nel cosiddetto “Boxing Day”. In particolare, è stata la prima volta nella storia del campionato inglese in cui queste partite non sono state trasmesse in TV.

Nella campionato tedesco i diritti sono spartiti tra Sky e DAZN. Quest’ultima, nonostante abbia avuto una notevole crescita annua dal suo lancio nel 2016, trasmette molte meno partite rispetto a Sky, che si avvale inoltre dello streaming tramite l’applicazione Sky Go. Amazon, nel frattempo, si è assicurata i diritti per la trasmissione audio in diretta.

La situazione è simile nel campionato italiano di Serie A, in cui Sky e DAZN si dividono il mercato con un contratto triennale da quasi un miliardo di euro. Questo contratto permette ad un numero sempre maggiore di tifosi in Italia di accedere alla selezione di partite di DAZN.

Pro e contro delle piattaforme di streaming

Uno dei loro principali vantaggi è che vengono offerti a prezzi notevolmente più bassi rispetto ai prodotti tradizionali quali i pacchetti TV via cavo. Basti pensare alla differenza di prezzo tra un abbonamento sport di Sky, circa 30 euro al mese, ed uno per DAZN, circa 10 euro al mese. Inoltre, al contrario dei media tradizionali, nei servizi di streaming l’abbonato seleziona i propri contenuti preferiti.

In questo modo gli amanti del calcio acquisiscono potere, avendo accesso a live-streams, video-on-demand, replay e statistiche live da un’unica applicazione, ovunque e in qualsiasi momento.

Tuttavia, le soluzioni in streaming comportano due grandi punti deboli: in primo luogo l’affidabilità, essendo più soggette a malfunzionamenti rispetto alla TV via cavo o satellitare; in secondo luogo, il ritardo temporale tra l’azione in diretta e ciò che gli spettatori vedono sui loro dispositivi.

MultiDevice streaming

La crescita del live streaming

Lo streaming gioca senza dubbio un ruolo importante nella diffusione del calcio dal vivo, in cui le emittenti tradizionali hanno perso spettatori. Mentre oltre il 50% dei fan guarda lo sport tramite un abbonamento satellitare o una pay-TV, secondo l’OTT Video Trends Report di Grabyo oltre il 60% dei fan guarda i contenuti sportivi tramite un servizio in streaming o un servizio premium di social media.

Inoltre, rispetto a serie televisive, film e documentari, lo sport rappresenta la forma più popolare di contenuto guardato dai consumatori, con il 40% che sceglie i contenuti sportivi in streaming rispetto alle trasmissioni lineari.

Amazon si è recentemente inserita nel calcio tedesco, battendo Sky per i diritti della prossima Champions League e riuscendo ad assicurarsi quelli di diverse partite post-lockdown. Tuttavia Sky fa da padrona, avendo dichiarato un record di 6,6 milioni di persone sintonizzate per la copertura del primo weekend dopo lo stop.

DAZN, invece, è un competitor affermato sia in Germania che in Italia, con ulteriori prospettive di espansione. Ad esempio, in Spagna, i ricavi derivanti dallo streaming potrebbero rappresentare il 50% entro il 2026, mentre ora sono solo all’8%.

Come continuerà questa sfida per i diritti di trasmissione degli eventi calcistici?

Riccardo Nivolo

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