
Il 15 aprile Apple ha presentato l’iPhone SE di seconda generazione, rispettando la tradizione che vede l’azienda di Cupertino annunciare i nuovi prodotti nel periodo Q1.
Siamo stati abituati bene in questi anni. Ogni qual volta Apple decide di presentare un nuovo modello, i fan e gli appassionati si aspettano un evento grandioso, seguito da annunci in pompa magna.
Ti abbiamo raccontato l’ultimo show, il Keynote 2019, in questo articolo.
Questa volta no. Niente Keynote, niente evento dedicato.
È una situazione diversa: siamo nel pieno di una pandemia che, prima o poi, toccherà tutto il mondo. Una crisi la cui prospettiva è mettere a rischio sia la salute che l’economia.
Perché Apple ha lanciato ora un nuovo modello di iPhone?
Probabilmente solo in casa Apple conoscono la risposta. Di sicuro sappiamo che era previsto da diversi mesi.
Forse a causa di una data improrogabile oltre la quale gli aspetti negativi sarebbero stati maggiori se avessero tenuto il prodotto chiuso nel cassetto.
Oppure perché hanno intravisto, nel loro prodotto, delle potenzialità che lo faranno apparire particolarmente appetibile per il pubblico nonostante la pandemia.
O ancora, hanno deciso strategicamente di anticipare i tempi cercando di acquisire una posizione di vantaggio rispetto ai competitor.
Sono solo ipotesi e, a prescindere da queste, solo i dati sulle vendite potranno confermare o smentire se il lancio di iPhone SE durante il Coronavirus sia stata una scelta azzeccata.
L’anti-comunicazione di Apple
Mi interessa spostare con te il focus dell’articolo sulla comunicazione, e non sul prodotto.
Ma prima facciamo un breve recap dei fattori in gioco:
- nuovo modello da immettere nel mercato
- evento di presentazione impossibile da organizzare, se non in streaming
- pandemia e (imminente) crisi economica
- stato d’animo del pubblico messo alla prova dalle notizie sul virus
- milioni di persone sempre più legati a internet e ai dispositivi mobile
Come ha fatto Apple a lanciare un prodotto, che in questo momento non è di primissima necessità, senza fomentare i detrattori del consumismo?
In due step che agli occhi di molti sono parsi scollegati.
Fase uno.
Pubblicare un video – che ho trovato bellissimo – dal titolo Creativity goes on.
Un vero inno alla creatività sotto tutte le sue forme, da quella ingenua di un bambino a quella impacciata di un anziano alle prese con la tecnologia. Un appello a restare creativi e non farsi abbattere dalle emozioni negative legate al Coronavirus.
Il video ha avvicinato Apple alle persone, allontanato i detrattori del tipo “vogliono vendermi qualcosa a tutti i costi”, e preparato la strada per il secondo step.
Fase due.
Apple ha poi applicato la sua miglior caratteristica – il minimalismo (nel design) – alla sua comunicazione, con una leggerezza e una sensibilità tale da passare quasi inosservata.
“La perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, ma quando non c’è più nulla da togliere” – Antoine de Saint-Exupéry
Nessun annuncio eclatante, nessuno show con migliaia di persone, nessuna pretesa di essere ascoltati. Il minimalismo all’estrema potenza. L’anti-comunicazione senza il fattore hype tipico di Apple.
Da Cupertino hanno diramato un comunicato stampa e, a seguire, il video ufficiale di iPhone SE caricato su YouTube. Lo trovate anche qui sotto.
Semplice ed essenziale
Apple ha puntato sulla semplicità, mostrando al pubblico solo l’essenziale. Una scelta comunicativa soft e che rispetta i fragili equilibri del periodo.
Non dobbiamo però dimenticare il lavoro sul brand fatto negli ultimi anni, che ha permesso al prodotto di ottenere ugualmente eco mediatico e non, tramite i fan e i tech-lover.
Chiaro, è un eco ridicolo se paragonato all’impatto delle consuete campagne pubblicitarie, ma considerati i presupposti può ritenersi accettabile.
Le caratteristiche di iPhone SE riflettono, in un certo senso, il concetto stesso di semplicità.
Ritorno al vecchio amatissimo – afferma Apple – design del 2014, con la ricomparsa del tanto invocato tasto Home, e prestazioni eccezionali pari ai modelli top di gamma.
E il prezzo? Il prezzo è qualcosa di destabilizzante. € 499.
Totalmente controcorrente rispetto a quello a cui Apple ci aveva abituato.
“Proprio quello che vuoi. A meno di quello che pensi.”
Recita il claim nella pagina prodotto.
È la fine di Apple come status sociale?
Apple candida SE a diventare l’iPhone del popolo. Lo smartphone che sa incontrare le esigenze di un pubblico in piena crisi sul futuro.
Molti hanno interpretato il prezzo basso (non si vedeva un prezzo così dal 2009) come la fine di Apple in quanto status symbol e oggetto di elevazione sociale, dopo ben 13 anni.
Altri trovano addirittura un parallelismo con l’inizio del declino di Nokia nell’epoca pre-smartphone.
L’ultima ipotesi, la più azzardata, vede Apple anticipare ancora una volta il futuro nel mercato degli smartphone: una discesa lungo la gaussiana dei prezzi, di quello che è a tutti gli effetti un prodotto tecnologico che non sta più introducendo elementi di innovazione.
Staremo a vedere.
Nel frattempo limitiamoci a imparare da Apple come fare anti-comunicazione.
Ne discuteremo nella nostra community Facebook MARKETERs Live, ti aspettiamo lì?
Super! Articolo interessante e leggibilità ottima anche per me che non leggo un paragrafo se contiene più di 3 frasi.
Bravo Nicola! 😀
Grazie Romina, spero di aver dato uno spunto diverso dal solito