
Alzi la mano chi non ha mai scaricato sul proprio smartphone app come Glovo, JustEat, UberEats o Deliveroo per una cena tra amici, non è mai ricorso a lezioni private online relative alle attività più disparate, o ancora non ha mai cercato sul web uno specialista di un determinato settore. Ma cosa si cela dietro ad un marketplace per professionisti?
Un milione e mezzo: questo è il numero raggiunto dalle persone che hanno iniziato a lavorare per un marketplace negli ultimi due anni, ovvero da quando la pandemia di Covid-19 è iniziata. I periodi di quarantena che ci hanno costretti a stare in casa hanno sicuramente accentuato il fenomeno delle attività online o del farsi recapitare direttamente a casa dei beni.
Tra questi lavoratori spiccano in primis i riders, ovvero coloro che ricoprono il ruolo di fattorini per le consegne a domicilio di cibo.
Velocità, elasticità, un mezzo di spostamento e cordialità sono solo alcune delle caratteristiche necessarie per intraprendere questa carriera che permette di gestire in piena autonomia ritmi ed orari di lavoro. Infatti, essi possono decidere di lavorare per alcuni ristoranti, pizzerie o fast food in particolare, ma più frequentemente offrono il loro servizio di delivery lavorando attraverso le applicazioni preposte.
La realtà lavorativa e le condizioni contrattuali
Tuttavia, questa categoria non è ancora pienamente riconosciuta, anche se qualcosa si sta muovendo: 6.000 sono i riders assunti come dipendenti da JustEat, mentre le altre app ancora si attengono al nuovo contratto collettivo Ugl Assodelivery siglato nel Novembre 2020. Solo questione di tempo, si dice. All’estero, in particolare in Paesi come Germania, Spagna e Francia, vige l’idea per cui si deve essere considerati dipendenti e non lavoratori in proprio.
Anche se le condizioni di lavoro, purtroppo, non sono molto incoraggianti, il contratto con cui vengono assunti contribuisce alla realizzazione della loro sicurezza economica e sociale, oltre a fornirgli tutele quali la malattia, l’infortunio o le ferie. Per questo è importante che più piattaforme possibili lo applichino ed abbraccino finalmente l’idea di tutelare i propri lavoratori sotto tutti i punti di vista.
Non solo food delivery: le opportunità offerte dal web
Oltre al settore del food&beverage, i marketplace per professionisti offrono diverse opportunità di guadagno. Sono sempre di più coloro che, grazie alle loro conoscenze in una materia o disciplina, cercano un’entrata economica impartendo corsi privati su piattaforme come Social Academy, LifeLearning o SuperProf: dalla chitarra allo yoga, dal social media management fino all’insegnare una nuova lingua.
In Italia, ammonta ad un milione il numero di clienti che ricorre a queste piattaforme, soprattutto per andare a migliorare le proprie conoscenze scolastiche. Chi impartisce lezioni sono spesso studenti universitari e giovani laureati in cerca di un impiego extra da poter gestire in maniera flessibile e facilitata: nessuno spostamento, ma lezioni in webcam.
E se invece si cercasse lavoro come freelancer ci si può sempre dedicare, fra le altre mansioni, alle traduzioni online. Unbabel, ad esempio, mette a disposizione ben 40 mila traduttori con un compenso fra gli 8 ed i 18 dollari in base all’esperienza. Così facendo, hanno la possibilità di costruirsi un background professionale e di ottimizzare i guadagni, grazie alle grandi libertà e flessibilità oraria di cui usufruire dato che si lavora solo con il materiale da tradurre e non a diretto contatto col cliente finale.
Quali sono i professionisti più richiesti?
Ma c’è di più. Un giardiniere, un idraulico, una baby sitter, un elettricista: su app come Vicker o ProntoPro è possibile trovare anche questo. La tipologia di prestazione, le modalità e la tariffa per il pagamento vengono concordati fra il professionista ed il cliente finale, così da garantire la massima libertà per entrambe le parti. Secondo l’Osservatorio di ProntoPro, le figure maggiormente ricercate online nel 2021 sono state quelle in grado di occuparsi di ristrutturazioni ma non solo: installatori di aria condizionata, idraulici, imbianchini, dog sitter ed addestratori, notai, psicologi, personal trainer. Gli italiani hanno quindi dimostrato di ricercare professionalità a 360 gradi ed in diversi settori, affidandosi al mondo digitale per potenziare la ricerca di figure specializzate che facessero al caso loro.
Insomma, il panorama delle app è particolarmente eterogeneo. Se, almeno inizialmente esse sono nate per offrire servizi di nicchia o per offrire svago al grande pubblico, attualmente persino il mondo del lavoro è sempre più presente online.
Essere freelance offre infatti diversi vantaggi, fra cui il poter scegliere la propria clientela ed il potersi dedicare a più clienti contemporaneamente, il poter decidere autonomamente le modalità dello svolgimento del lavoro e l’autogestione del tempo e degli orari. Una fetta sempre più importante di persone sta quindi propendendo per abbandonare il concetto classico di lavoro per avvicinarsi a quello del “lavora quando vuoi, dove vuoi”, garantendosi una propria autonomia e delle comodità di gestione che non hanno prezzo.