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Mobilegeddon: cos’è, precisazioni e segreti

da 27 Aprile 2015Novembre 28th, 2015Nessun commento
mobilegeddon google seo

In questi ultimi giorni probabilmente molti di voi hanno letto nel web o in qualche giornale articoli relativi al cambio dell’algoritmo di Search di Google. C’è chi addirittura, spingendosi decisamente oltre e cavalcando l’onda dell’entusiasmo, cita l’apocalisse biblica e lo chiama addirittura Mobilegeddon. Ma di cosa stiamo parlando? Di un evento che ha realmente una così grande portata? Cerchiamo di scoprirlo assieme.

Premessa

Google determina i risultati e il loro ordinamento sul proprio motore di motore di ricerca attraverso un algoritmo complesso, le cui regole sono per la maggior parte segrete e custodite con gelosia.
Di qui nasce l’attività SEO, vale a dire l’insieme di tecniche con cui gli esperti del web cercano di ottimizzare i siti e i contenuti per renderli interessanti e validi secondo l’algoritmo di Google e, in tal modo, ottenere un migliore posizionamento nelle pagine dei risultati di ricerca.

I fatti

A partire dal 21 aprile, Google ha deciso di introdurre un’importante modifica nel proprio algoritmo per la determinazione del posizionamento dei siti web nei risultati di ricerca. Tale cambiamento avrà il fine di premiare i siti che siano mobile-friendly e, quindi, responsive, vale a dire in grado di riconoscere i dispositivi utilizzati dagli utenti e capaci di adattarsi automaticamente alle dimensioni del supporto utilizzato (smartphone e tablet su tutti). I siti web che non sono ottimizzati in tal senso saranno, invece, penalizzati negli esiti delle ricerche su Google, scendendo di posizione o, incubo di ogni azienda che cerchi visibilità sul Web, scivolando sempre più indietro nelle pagine dei risultati.

mobile friendly google
L’eccezionalità dell’evento è data dal modo palese e perentorio con il quale Google ha deciso di comunicare la notizia del cambiamento dell’algoritmo. Solitamente l’azienda di Mountain View tende ad essere molto riservata relativamente ai parametri e alle variabili che sono incluse nel proprio algoritmo di Search, ma in questo specifico caso la notizia è stata diffusa attraverso un comunicato ufficiale, nel quale si prevede anche un “impatto significativo” di tale evento nella determinazione dei risultati di ricerca. Ciò ovviamente, a causa dell’altissima preoccupazione da parte di coloro che non hanno ancora ottimizzato il proprio sito, ha portato a far parlare di un Mobilegeddon marchiato Google.

Precisazioni e puntualizzazioni necessarie

Il tema Mobilegeddon è ormai trattato da moltissimi articoli sul Web e, talvolta, si notano alcune inesattezze o omissioni (magari volute a volte) in merito quanto mai necessarie per comprendere a fondo la vicenda.
Leggendo il comunicato di Google, infatti, sono sottolineati in modo chiaro ed inequivocabile 3 punti (spesso non citati in altri articoli) relativi al fatto che l’aggiornamento dell’algoritmo:

  • Avrà effetto solo sul posizionamento delle ricerche che provengono da dispositivi mobili
  • Avrà effetto sui risultati di ricerca in tutte le lingue
  • Sarà applicato alle pagine prese singolarmente e non all’intero sito

Mentre il punto 2 e 3 risultano piuttosto intuitivi, il punto 1 cosa sta a significare?
Semplicemente che se un sito non risulta essere mobile-friendly, dal 21 Aprile, è penalizzato per ciò che riguarda le ricerche effettuate da mobile e non in quelle da Desktop (notizia omessa da molti articoli, specie se provenienti da agenzie che vedono il Mobilegeddon come una mera occasione di guadagno).

algoritmo google

È utile, inoltre, ricordare che la modifica dell’algoritmo, seppure leggendo molti articoli sembra essere quasi l’unica rilevante ai fini del posizionamento, va a modificare una delle tante variabili considerate nel determinare i risultati della ricerca, quindi, specialmente per i siti di una certa importanza e di un certo valore relativamente a tutte le altre variabili, il cambiamento potrebbe non essere così tanto significativo. Ciò non vuole significare che la modifica non sia rilevante in senso assoluto, ma che è sempre necessario contestualizzare i fatti in una visione globale e completa.

Infine, rendere un sito mobile-friendly richiede sicuramente un investimento e del lavoro, ma non è un processo così impossibile o irrealizzabile e, dal momento che Google monitora continuamente i siti web, una volta reso il sito responsive, il problema del cambio dell’algoritmo sparisce, motivo per cui tutto questo allarmismo, a mio avviso, è giustificato, ma solo fino a un certo punto.

[Google, ha fornito a tutti la possibilità di usufruire del “Test di compatibilità con dispositivi mobili” per verificare se il proprio sito è mobile-friendly (il sito Marketers lo è ed è anche responsive!!!!) e, per ulteriori dubbi in merito è presente una pagina FAQ.]

Perchè il termine Mobilgeddon è ormai sulla bocca di tutti?

Da una parte perché attira l’attenzione, specialmente per alcune agenzie di stampa che probabilmente nemmeno sanno cosa sia la SEO, ma ottengono in questo modo traffico sul proprio sito; dall’altra è l’occasione per un sacco di agenzie che offrono servizi SEO di monetizzare, ottenere nuovi clienti per fare profitto. Quale migliore occasione per fare un articolo in cui si parla di Mobilegeddon e ottenere ordini di acquisto dei servizi offerti?

Perché questo cambiamento?

È oramai un dato di fatto che la maggior parte del traffico internet si stia spostando dal Desktop ai dispositivi mobili quali smartphone e tablet (come si può vedere dal grafico sottostante); ciò comporta un notevole cambiamento per quel che riguarda la fruizione dei contenuti che, nel caso dei siti non adeguati al mobile, si è resa molto difficoltosa se non addirittura impraticabile.

mobile e desktop

(Dati basati su una ricerca della Morgan Stanley).

Alla luce di ciò, Google ha ritenuto che fosse necessario rendere più confortevole e piacevole possibile l’esperienza dell’utente durante la navigazione, attribuendo maggior rilievo ai siti ottimizzati per i dispositivi mobile e non solo in ottica Desktop. Questa decisione da parte di Google attribuisce maggior rilievo e centralità all’esperienza dell’utente, senza ovviamente dimenticare l’importanza dei contenuti.

Perché Google ha deciso di emettere un comunicato se solitamente non lo fa? Ci sono degli interessi da parte di Google?

Questa è una delle domande, la cui risposta non può per forza di cose essere certa e univoca, che mi sono posto fin da subito leggendo la notizia.
In primo luogo, Google sicuramente ama e apprezza il rilievo che è stato dato a questo cambiamento e in un momento in cui è sotto una pressione da parte dell’antitrust che non ha precedenti, tutta l’attenzione suscitata dal comunicato sottolinea ancora una volta quanto Google abbia ottenuto una posizione dominante sul mercato.
C’è, però, un ragionamento più sottile e non così immediato che si potrebbe fare. I prezzi degli annunci sponsorizzati per mobile rimangono di gran lunga inferiori a quelli per desktop, ciò per un semplice motivo, spiegato nella diapositiva sottostante:

ragioni mobilegeddon

Siti web ottimizzati per i dispositivi mobile porterebbero, verosimilmente, a più “conversioni” e quindi a un tasso di conversione più alto e ad un maggior prezzo pagato per le inserzioni stesse a Google da parte delle aziende. Ecco perché Google potrebbe aver pubblicamente annunciato il cambio dell’algoritmo e dovrebbe essere super soddisfatta per tutta l’attenzione su tale notizia.

Conclusioni

Alla luce di tutto ciò che è stato scritto vi sono alcune necessarie considerazioni da fare. In primo luogo era auspicabile ed è assolutamente positivo il fatto che Google induca i proprietari dei vari siti a renderli mobile-friendly e responsive. In un tempo in cui ormai più della metà degli utenti utilizza dispositivi mobili, è più che mai giusto che questi abbiano la possibilità di navigare senza alcun tipo di problema attraverso i contenuti dei vari siti. Siamo nel 2015 e ogni azienda dovrebbe prendere atto del fatto che il mondo è in perenne e veloce cambiamento e agire di conseguenza.

Allo stesso tempo, però, non bisogna mai dimenticarsi che dietro ad ogni scelta da parte di un’azienda, sia essa Google o un’agenzia di web marketing, c’è sempre una strategia ed un obiettivo non immediato e scontato ed è necessario valutare ogni cosa con estrem

Stefano Stancari

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