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Netflix: grandi ambizioni per il piccolo schermo

da 17 Settembre 2015Novembre 28th, 2015Nessun commento
logo netflix rosso

Negli ultimi anni si è assistito a un forte calo di interesse del pubblico per i contenuti della televisione a favore di quelli web, in primis film e serie TV, facili da accedere e on demand. La missione di Netflix, che ad ottobre sbarcherà nel nostro Paese, è semplice: diventare la nuova televisione.

“Siamo co-pionieri di una nuova offerta, stiamo aprendo un mercato: più cresce la tv via internet, più diminuisce il consumo di quella lineare ”
Reed Hastings, CEO e fondatore di Netflix

Dalla VHS alla fibra ottica

Per descrivere una realtà come Netflix basta considerare il significato di stream(ing), cioè torrente, termine che indica la dirompenza e rivoluzionarietà con cui le aziende sono entrate nel mondo della produzione e trasmissione di contenuti televisivi. Netflix nasce nel 1997 dopo che al fondatore Reed Hastings era capitato di dover pagare quaranta dollari di multa per la restituzione tardiva di una VHS da Blockbuster: da qui nacque l’idea di un servizio di noleggio di VHS e poi DVD per corrispondenza, nella forma di un abbonamento mensile.
Ma è nel 2007 che arriva la vera svolta per l’azienda: Netflix vira dal noleggio e, rischiando quasi di essere troppo lungimirante, intraprende il business dello streaming via internet. Il successo non è immediato: i problemi tecnici sembrano stroncare il servizio di fronte all’opinione pubblica, ma con l’avvento della banda larga, tra il 2011 e il 2015 Netflix si espande prima in Sudamerica, poi in Europa settentrionale, per arrivare oggi allo sbarco in Europa meridionale, Giappone e Oceania.

Alta definizione, prezzi bassi, e tutto on demand

Ad oggi, Netflix è un protagonista nel mercato globale con oltre 60 milioni di abbonati ripartiti tra gli Stati Uniti con 40 milioni e altri 50 Paesi, riuscendo a espandersi ovunque la velocità della rete glielo permetta, persino nella Cuba del dopo-embargo.
Ma qual è la ragione di questo strepitoso successo commerciale? Secondo Hastings, la semplicità dell’offerta e la sempre maggiore spinta alla produzione di contenuti propri.

netflix reed hastings

L’azienda di Los Gatos offre infatti ai suoi clienti abbonamenti che in Europa partono da 7.99€ e danno accesso illimitato al suo catalogo, regolando in base alla versione il numero di dispositivi che hanno accesso al servizio. E niente paura se la linea a disposizione non è quella della Silicon Valley: Netflix aiuta i clienti a selezionare il pacchetto che si adatta meglio alle possibilità tecniche dei clienti, oltre a investire sempre di più nel rendere disponibili contenuti nei formati di altissima definizione 4K e HDR. Dal punto di vista della produzione, invece, Netflix sta andando a tutta velocità nel rendere disponibili nuove serie,  finora tutte rinnovate per almeno un’altra stagione, a partire dalla prima, fortunatissima House of Cards, con grandi nomi quali Kevin Spacey e Robin Wright tra gli attori e David Fincher tra i registi, serie che ha fatto incetta di Emmy Awards e che, giunta alla terza stagione, è già cult. Sense8 e Orange Is The New Black sono solo alcuni dei titoli che può vantare Netflix, il cui modello di produzione è fisso: 80% dei contenuti americani e il restante 20% prodotto dall’industria cinematografica e televisiva locale, in modo da produrre contenuti su misura per ogni mercato, da Haiti alla Groenlandia (ebbene sì, è arrivato anche lì).

netflix catalogo house of cards

La sfida ai signori dello schermo

Era però impossibile aspettarsi che le grandi media company rimanessero a guardare: c’è chi ha cercato di sfidare Netflix con gli stessi mezzi, gettandosi nell’agone dello streaming, come il network via cavo HBO, o addirittura forze rivali come Disney e Fox che hanno creato  Hulu o alleanze inedite come quella che vede in Europa l’accordo tra Sky (che in Italia detiene i diritti per House of Cards) e Mediaset per contrastare l’espansione del fenomeno Netflix; dunque, se arrivano ad accordarsi Berlusconi e Murdoch, la minaccia è davvero percepita come reale.

Cosa si vedrà in futuro

Che mosse ci si possono aspettare in futuro quindi da Netflix? Sicuramente i suoi nuovi mercati reagiranno molto bene a questo gamechanger, che brilla per originalità di contenuti massima fruibilità del servizio, ma bisogna ricordare che i media tradizionali hanno ancora dalla loro la gestione dei prodotti dal vivo, primo fra tutti lo sport e a seguire l’informazione, e dunque, più che “spegnere” del tutto la TV, Netflix sarà sicuramente il capofila di una delle sue rivoluzioni più epocali.

Francesco Ongaro

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