
Il nuovo servizio sarà attivo in Europa e Svizzera a partire dal 6 novembre e potrà essere attivato con un costo mensile di 9,99€ (web) o 12,99€ (mobile).
Come già anticipato dal New York Times qualche settimana fa, Meta introdurrà un nuovo servizio in abbonamento che cerca di rispondere alle nuove politiche europee in materia di dati e, in particolare, al Digital Service Act che ha messo alle strette tutte le Big Tech (comprese Google e TikTok).
Quanto costa
L’abbonamento potrà essere attivato con una spesa mensile di 9,99€ sul web o di 12,99€ al mese su iOS e Android.
Dall’1 marzo 2024 in poi, per ogni ulteriore account inserito nel Centro gestione account dell’utente, si applicherà un costo aggiuntivo di 6,00€ al mese per gli abbonamenti web e di 8,00€ per quelli iOS e Android.
I social diventeranno a pagamento?
Al momento nessuna iniziativa lascia presagire ad uno scenario simile. Come confermato da Zuckerberg in più occasioni, Facebook e Instagram saranno sempre disponibili gratuitamente, tuttavia, sarà l’utente a scegliere se pagare per non vedere le pubblicità.
L’Europa ha spinto Meta a modificare il proprio modello di business, differenziando la propria proposta e non limitandosi solo all’advertising.
Cosa cambierà per gli inserzionisti
Gli inserzionisti continueranno a fare pubblicità ma rivolgendosi agli utenti non abbonati al servizio.
La sensazione è che, per il momento, la penetrazione di questo servizio sarà minima. I costi (ancora troppo alti) e le poche informazioni relative agli eventuali benefit sulle performance dei post (come, ad esempio, la maggior reach organica ottenuta dagli abbonati a Meta Verified) lo rendono sicuramente poco “attraente” per l’utente medio delle piattaforme.
Per chiudere, abbiamo chiesto cosa pensano di questa novità a cinque MARKETERs che lavorano come advertiser in alcune grandi agenzie. Ecco cosa ci hanno risposto:
“Penso che l’impatto di questo servizio sarà minore di quello di YouTube Premium, dove solo il 3-4% degli utenti ha sottoscritto l’abbonamento, a fronte di una pubblicità molto invasiva sulla piattaforma. Stiamo a vedere come evolve, ma non penso che noteremo grandi differenze.”
– Nicola Bonavigo, Paid Media Manager @ Ocean Finance
“Sicuramente chi pagherà un altro abbonamento (oltre ai vari Netflix, Spotify, etc.) ha una capacità di spesa interessante, quindi potremmo perdere un target importante. Se la percentuale di iscritti, però, sarà bassa non penso che l’impatto sarà considerevole. Viceversa, dovessimo riscontrare un calo consistente delle performance, potrebbe diventare un’occasione per spostare il budget adv su altre piattaforme, come TikTok.”
– Giulia Rusca, Marketing & Media Consultant @ Storeis
“Il nuovo abbonamento Meta potrebbe ridurre i profili altospendenti, peggiorando le performance dei brand con un alto posizionamento. Questo potrebbe portare gli advertiser ad investire su canali senza questo tipo di “limitazione”, soprattutto nelle fasi più alte del funnel.”
– Marco Trivellato, Digital Advertising Specialist @ MOCA
“Meta doveva adeguarsi alle nuove normative europee per questo ha utilizzato questo escamotage. Non penso che molti utenti adotteranno la soluzione a pagamento e, di conseguenza, non prevedo impatti negativi per gli Advertiser.”
– Marta Pizzolato, Head of Paid Performance @ SPRNV
“Il successo di questo modello a subscription potrebbe influenzare la reach delle campagne e, di conseguenza, il ROI in Europa. Mi immagino un impatto non significativo, visto il prezzo, ma sulla carta potrebbe anche migliorare le performance delle campagne visto che si va ad escludere delle persone che non sono interessate a interagire con gli annunci.”
– Alvise Corba, Senior Media Ops @ Booster Box
E voi che ne pensate? Paghereste un abbonamento per non vedere le pubblicità da Facebook e Instagram?
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