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Perché si sta parlando così tanto di ADCI – Intervista con Iabicus

da 25 Febbraio 2019Nessun commento

Il 9 marzo a Milano si terrà l’Assemblea dell’Art Directors Club Italiano durante la quale si voterà per il nuovo Presidente del Club. In un periodo in cui in molte reti non si fa che parlare di ADCI, abbiamo fatto qualche domanda a uno dei candidati alla presidenza, Paolo Iabichino, aka Iabicus.

“Può diventare Socio chiunque condivida gli obiettivi dell’Associazione, sia esso attore della comunicazione come professionista – con qualsiasi ruolo, mansione e anzianità – sia esso semplicemente un appassionato cultore della creatività applicata alla comunicazione.”

Recita così l’Articolo 3.1 dello Statuto dell’ADCI (Art Directors Club Italiano), l’associazione e community di professionisti nell’ambito della comunicazione e della creatività che ha come obiettivo principale “il riconoscimento e la valorizzazione della creatività come elemento fondante della comunicazione d’impresa e istituzionale” (Art. 2.1).

Proprio per la sua storia, per le persone che hanno contribuito alla sua nascita e per quelle che ancora oggi lo portano avanti, ADCI dovrebbe essere considerato un vero e proprio punto di riferimento per la creatività in Italia. Un club sinonimo di eccellenza creativa, di grandi progetti e di valorizzazione del settore della comunicazione.
Eppure, nonostante l’importanza del club per il nostro territorio, sono in molti nel settore, soprattutto tra i più giovani, a non riconoscere a pieno il valore di ADCI (e a volte a non conoscerlo proprio).

È fin troppo diffusa, purtroppo, tra i creativi e i professionisti più giovani l’idea di ADCI come un club “d’elite”, per pochi (esperti e premiati) intimi, al quale non poter accedere senza un bel po’ di anni di carriera e qualche award nello zaino. Un pregiudizio che spesso spinge molti a disinteressarsi del club o a considerarlo come un qualcosa che esiste ma che non li riguarda da vicino.

Perché tutti parlano di ADCI?

E quindi perché ci fermiamo a parlare di ADCI qui? Ma soprattutto, perché se ne sta parlando così tanto in questi giorni su Facebook, Linkedin e alcune testate di settore?

Se la vostra rete sociale comprende molti professionisti del settore della pubblicità (indipendentemente dall’età) e, più in generale, della comunicazione e della creatività, vi sarete accorti che da qualche settimana non si fa altro che parlare di ADCI (forse quanto non se ne era mai parlato negli ultimi anni), tra discussioni, riflessioni, scambi di idee, scontri.

Se ne parla così tanto (e ne parliamo anche noi) perché il 9 marzo nella sede di Google a Milano, ci sarà l’Assemblea per eleggere il nuovo Presidente (e Consiglieri) ADCI per il prossimo triennio. E fin qui tutto normale.

La vera “notizia” che ha fatto scatenare questa maxi-conversazione intorno ad ADCI però è che quest’anno, oltre all’attuale Presidente ADCI Vicky Gitto, un altro candidato sarà Paolo Iabichino aka Iabicus. Una candidatura che, da quando è stata lanciata qualche settimana fa, un po’ per la visibilità di Iabicus, un po’ per la sua visione e le idee riguardo al Club che lui stesso ha esposto in questi giorni tra post sui social e Medium, ha fatto attivare tante community che orbitano intorno ad ADCI.

Dai post sui social di Iabicus, gli interventi su Medium e le discussioni online, ciò che più emerge forse della sua “visione” è la volontà di abbattere proprio quel pregiudizio che vede ADCI come un club riservato a pochi, attraverso una maggiore inclusione e un maggior coinvolgimento dei professionisti più giovani o di quelli che vivono e lavorano ogni giorno con la creatività, ma lontani dal contesto milanese, centro di tutto.

Per essere uno che spesso parla di prese di posizione da parte dei brand all’interno della società, non si può certo dire che Iabicus non abbia fatto lo stesso attraverso la sua candidatura, dimostrando ancora una volta che forse “non si può piacere a tutti”, ma che è importante “schierarsi” per instaurare un forte legame con le persone che condividono una stessa visione.

Noi di This MARKETERs Life, considerate anche le precedenti partecipazioni di Paolo Iabichino come ospite degli eventi organizzati da MARKETERs (potete recuperare qui e qui), abbiamo voluto capirne di più riguardo alla sua “posizione” e, nonostante i suoi tanti impegni, siamo riusciti a fargli tre rapide domande per cercare di racchiudere il suo programma in pillole.

 

Tre domande a Paolo Iabichino

Ciao Paolo, o Iabicus se preferisci, grazie per il tuo tempo e per rispondere alle nostre domande. Tre domande a bruciapelo, per racchiudere in poche righe il tuo progetto. Sei pronto? Via!

Sappiamo che la tua candidatura è nata dai tantissimi messaggi che ti sono arrivati. Ma oltre alle richieste che hai ricevuto, cosa ti ha spinto a candidarti?

“Le richieste che ho ricevuto. Punto”.

Hai già spiegato molto del tuo programma nei post usciti in questi giorni e nelle ultime settimane, ma se dovessi esprimere il tuo programma elettorale in un concetto, come lo riassumeresti?

“Non tradire le origini fondative del club e accelerare quanto di buono è stato fatto dai Presidenti che mi hanno preceduto. È urgente. E viste le condizioni in cui versa l’industria della creatività italiana, non abbiamo più tempo.”

Parliamo di una situazione che potrebbe essere familiare a molti giovani professionisti “sparsi” sul territorio italiano. Secondo la tua visione dell’Art Directors Club Italiano, un giovane del settore che ha voglia di interfacciarsi al Club, ma che, lavorando magari in una piccola agenzia ben lontana dalle realtà milanesi, si sente lontano dal mondo delle grandi agenzie, dal mondo degli Awards e del contesto milanese, perché dovrebbe prendere in considerazione di diventare Socio ADCI? Perché dovrebbe considerare ADCI come un qualcosa di valore?

“Questo è il vero motivo chiave per cui ho lanciato la mia candidatura con un articolo sul mio medium solamente 2 settimane fa. Purtroppo non ho tempo per ribadirlo, vi basterà leggerlo. Siete ragazz* svegl* e, aldilà (cit.) dei toni affilati del mio Scrivere, a molti è sembrato che in quel primissimo post fossero chiare le linee del mio programma. Anzi, del nostro Progetto elettorale.”

——-

Ringraziamo Paolo Iabichino per averci raccontato in poche righe le idee alla base del suo “Progetto elettorale” che sicuramente saprà esporre nel dettaglio il 9 marzo a Milano durante l’Assemblea ADCI, quando si potrà votare il futuro Presidente dell’associazione.

Prima di quella data ci piacerebbe molto avere la possibilità di fare alcune domande anche all’attuale Presidente ADCI e candidato, Vicky Gitto, per conoscere meglio le sue idee e racchiudere, ancora, in poche righe la sua visione di ADCI.

Vicky, se ci stai leggendo, contattaci! 😉 —> hello@thismarketerslife.it

Per tutti gli altri, se in questi giorni vi siete appassionati ai confronti, le discussioni e le vicende intorno ad ADCI, volete conoscere meglio il Club o volete dare il vostro voto il 9 marzo ad uno dei candidati, potete iscriversi e diventare Soci ADCI direttamente dal sito del club.

Davide Pari

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