
Sabato 9 marzo, all’Hotel villa Fiorita di Monastier (TV), si terrà il corso di Digital Strategy organizzato da MARKETERs Academy. Per l’occasione abbiamo intervistato Alessandro Mininno, docente del corso e personalità di spicco nel panorama del Digital Marketing italiano e internazionale.
Ciao Alessandro, è davvero un grande piacere conoscerti! Che dici di partire con questa intervista raccontandoci brevemente le tappe della tua carriera?
È molto facile: la mia carriera ha una sola tappa. Gummy Industries. Tutto il resto è poco importante, anche se ho cambiato “lavoro” moltissime volte nella vita. Gummy è l’unica cosa rilevante perché l’abbiamo costruita da zero, in tre, esattamente come la volevamo noi, con Fabrizio e con Giorgio. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, le agenzie che si occupavano solo di comunicazione online erano pochissime.
Restando in tema, che consiglio/i daresti al te stesso di 10 anni fa?
La qualità del tuo lavoro non dipende mai dal tempo che ci metti per farlo. Quindi, lavora il meno possibile.
Immagino che gestire un’agenzia sia molto dura. Quale mentalità bisogna avere per riuscirci, ma soprattutto, come gestisci il tuo work life balance?
Ho lavorato in diverse aziende, dalla piccola boutique di consulenza alla multinazionale, e non mi è piaciuto quello che ho visto. Persone annoiate e poco stimolate, che pensano solo a timbrare il cartellino in orario, manager aggressivi, orari rigidi, burocrazia e nepotismo. A un certo punto ho capito che fare il dipendente non faceva per me: dovevo per forza essere indipendente. Per fortuna ho incrociato Fabrizio che su molte cose la pensa come me e, semplicemente, abbiamo aperto un’agenzia in cui noi stessi vorremmo lavorare.
Abbiamo deciso che Gummy ha una Unlimited Vacation Policy (tutti possono fare vacanze infinite), flessibilità totale di orari e possibilità di lavorare da ovunque, a patto che tutti rispettino le scadenze prese con i clienti. In più, cerchiamo di organizzare il nostro lavoro al meglio. Lavorare la sera o nel weekend è l’eccezione, non la norma. Di conseguenza “work life balance” per me non è un tema, ho già il bilanciamento che voglio. Il tema è come rendere performante un’azienda liquida e con poche regole.
Come trasmetti questa filosofia di vita ai tuoi dipendenti?
Beh, un modo per farlo è stato mandare i dipendenti in vacanza a spese dell’azienda. C’è stato un momento in cui ognuno di noi era in una città diversa.
Parliamo un po’ di te: quali sono le tue passioni?
Per vent’anni della mia vita ho avuto un unico chiodo fisso: i graffiti. Oggi, probabilmente direi che sono ossessionato dal cibo: dalla sociologia alimentare al packaging, dalla cottura a bassa temperatura alle sagre di paese, dalla rappresentazione del cibo su internet agli amari, qualunque cosa che abbia a che fare con il cibo ha la mia completa e incondizionata attenzione.
La mia vera passione è scrivere Click This Week, la nostra newsletter “randomensile”, che costituisce un agile collezione di link di varia natura collezionati da un software e commentati da un umano (me stesso).
Ci sono stati incontri particolari, o comunque significativi, nella tua vita?
A questa domanda vorrei rispondere con quattro foto:
E ora qualche consiglio! Partiamo dai libri: ce ne suggerisci tre da leggere assolutamente?
Mi sento di consigliare “L’uomo di marketing e la variante limone” di Walter Fontana: in modo impietoso racconta il mondo della pubblicità. Si legge in una sera.
“The hero and the outlaw” di Margaret Mark e Carol S. Pearson è il manuale di lavoro che utilizziamo per costruire i brand. È utile perchè ti fornisce una lente speciale per leggere il mondo. Cambia tutto.
“You are not so smart” di Mc Raney è un libro sui processi cognitivi, che ti spiega come si formano i pregiudizi e come cercare di evitarli. Qualunque lavoro facciamo, dobbiamo parlare con gli altri e prendere decisioni. Capire come funziona il nostro pensiero è la base per migliorare queste due attività.
Qualche suggerimento da darci per fare una carriera nel digital e nell’innovazione?
- Non mandate curriculum! Piuttosto offrite un caffè a tutte le persone che conoscete.
- Internet non si impara a scuola: dovete chiedervi cosa sta succedendo online. E la risposta è diversa ogni giorno.
- Criticare e odiare in pubblico non vi farà sembrare più intelligenti.
Per concludere, al corso del 9 marzo ci parlerai di strategie di comunicazione. A questo proposito qual è la strategia realizzata per un tuo cliente a cui sei più legato?
Voglio bene a tutte le strategie di tutti i clienti allo stesso modo. Se proprio dovessi eleggerne una, ti direi che i tre anni di aggiustamento continuo della strategia digital di Expo 2015 sono stati la palestra più dura e più completa che potessi mai fare (grazie anche ai venti canali che gestivamo, al media plan molto consistente e alle continue crisi).