
Dietro un successo straordinario c’è un ragazzo giovane – di 19 anni – e semplice – non aveva nemmeno detto ai suoi amici che la pagina Sii Come Bill era sua. Chi mai se lo sarebbe potuto aspettare? La pagina Sii Come Bill in poche settimane ha raggiunto 633.000 like su Facebook, e continua ad attirare l’attenzione di fan, persone che vogliono collaborare con lui o che lo vogliono intervistare.
Noi siamo tra queste, quindi vi proponiamo un’intervista con Andrea, più che con il creatore della Pagina Facebook Sii Come Bill, perché eravamo interessati a capire come venisse gestito questo successo, e soprattutto da cosa è partito.
Abbiamo notato la pagina Facebook agli inizi di gennaio, e ci è subito piaciuta, e ci abbiamo visto dietro un grande potenziale. Essendo appassionati di Social Media Marketing, ci siamo subito chiesti chi ci fosse dietro. Il web è sterminato ma attraverso pochi passaggi abbiamo visto che dietro c’era uno studente come noi, ma di Roma.
Parlaci un po’ di te, Andrea.
Mi chiamo Andrea Nuzzo, ho 19 anni e frequento il primo anno di Università qui a Roma. Il corso di studi che seguo si chiama “Lingue nella società dell’informazione” e consiste nello studio di due lingue accanto all’informatica. Ho deciso di sceglierlo perché ero indeciso tra lingue moderne e informatica triennale, così ho optato per questa facoltà “ibrida”. Molti mi hanno chiesto se ho esperienze/attitudini nel campo del social media managing, ma non è così, infatti ho creato la pagina “Sii come Bill” per gioco, non avrei mai immaginato potesse riscuotere tutto questo successo. A proposito di studi, il tempo da dedicare a Facebook e più in particolare alla pagina è diventato talmente tanto che nel momento in cui stacco per dedicarmi allo studio mi sembra quasi di prendere una pausa di relax, quando prima era il contrario.
Arguzia, semplicità e ironia. Come ti è venuta l’idea? Chi è Bill? Forse qualcuno in cui chiunque di noi può rispecchiarsi? Spiegaci un po’ il concept.
L’idea di Bill mi è venuta intorno a metà dicembre, poco dopo l’uscita del film di “Star Wars”. Infatti sbirciando tra vari siti internet mi sono imbattuto in una vignetta che prendeva come esempio un personaggio perché andava a vedere Star Wars senza spoilerarne il finale. A quel punto mi sono detto: “perché non creare una pagina facebook dedicata ad un personaggio inventato da prendere come esempio in disparate situazioni?” Così, la notte tra il 22 e il 23 dicembre è nata la pagina “Sii come Bill”, e nel giro di poche ore è diventata virale.
Quali sono le tue esperienze su Facebook prima di Bill? Abbiamo letto che non è la tua prima esperienza viral, hai alle spalle altri casi di successo e meno?
“Sii come Bill” è stata la mia prima pagina ad essersi affermata, però da un punto di vista viral ho avuto comunque qualche caso di successo. Per esempio gli ultimi giorni di agosto scorso ho creato tramite il mio profilo un meme riguardante il rapporto tra i neodiplomati e la fine dell’estate e ha raggiunto in pochi giorni i 7mila likes e più di 8mila condivisioni. Qualche mese dopo ho creato qualche evento fittizio (stanno andando molto di moda in questo ultimo periodo), tra cui ha avuto un particolare successo quello chiamato “Invidiare Carlo Conti perché sa sempre cosa fare a Capodanno”.
A seguito di tutto ciò molti hanno iniziato a contattarmi pensando che studiassi comunicazione visto il successo dei contenuti che creavo, così ho iniziato a prendere in considerazione la decisione di creare una pagina grazie alla quale mi sarei potuto fare una base solida di fan.
Una crescita impressionante: in meno di 4 settimane hai raggiunto più di 500.000 follower sulla pagina. Te lo aspettavi?
Assolutamente no! Come ho precisato in molte interviste la pagina è stata creata per gioco, oltretutto intorno alle 2 di notte perché non riuscivo a prendere sonno. Già dopo aver pubblicato le prime 3 vignette però, mi sono reso conto che la cosa avrebbe preso una piega virale. Ho notato che in alcuni post il numero delle condivisioni era addirittura più alto di quello dei likes, quando solitamente avviene il contrario. Dopo aver realizzato ho iniziato a prendere più seriamente la pagina pubblicando molte vignette al giorno: credevo fermamente nel suo potenziale.
Cercavi una formula virale per avere grossi numeri, o stai facendo tutto per gioco? Vorremmo capirne l’essenza.
No, le prime vignette sono nate per gioco e non stavo cercando alcuna formula virale per ottenere dei grossi numeri, ma dal momento in cui mi sono accorto della loro viralità ho iniziato a “studiare” il target e la copertura delle vignette per proporre contenuti in grado di soddisfare a pieno i fan. Se prima consideravo la gestione della pagina come un gioco, ora mi sono reso conto che è un vero e proprio lavoro.
Bill, Billa, Billina e l’Anti-Bill. Come nell’estensione di una linea di prodotti, ti stai inventando nuovi modi per dare corpo a una narrazione più approfondita dei tuoi personaggi. Dove prevedi che arriverai?
Ho iniziato ad introdurre pian piano nuovi personaggi per rendere la pagina più varia; avevo paura che presentando più volte al giorno vignette incentrate sul personaggio di Bill, la cosa avrebbe potuto stufare in poche settimane. L’ho fatto anche per far affezionare i fan alla pagina, iniziando a seguire l’evoluzione della narrazione attraverso l’introduzione di questi nuovi personaggi. Seppur introducendo qualche nuova figura, non penso che mi spingerò troppo oltre, infatti vorrei rimanere il più possibile legato al format originario perché mi sono reso conto che è proprio quello che piace ai fan.
Abbiamo visto che hai un gruppo Facebook, “Aspiranti Bill”, dove molti seguaci ormai membri della community propongono nuove billate. È facile moderare tutti i messaggi? Come ritieni un’idea valida? Hai iniziato ad avvalerti di un team di collaboratori?
Ho deciso di creare il gruppo Facebook al raggiungimento dei 20mila fan proprio per permettere ai fan di condividere le proprie idee per le vignette visto che i messaggi sulla pagina erano già diventati troppi. Non è affatto facile moderare i messaggi: molti sono spam pubblicitari o proposte di vignette già pubblicate; però cerco sempre di gestire il tutto nel migliore dei modi. Una proposta per essere pubblicata sulla pagine non ha solamente bisogno di tanti likes, devo prima valutare se ha un target di persone ampio e se ha un elemento importante che è quello dell’ironia. Se soddisfano questi due requisiti decido di pubblicarle citando il nome della persona a cui è venuta l’idea. Per ora sono da solo a gestire sia la pagina che il gruppo e, anche se mi richiede molte ore al giorno, penso che continuerò senza collaboratori, a meno che non siano strettamente necessari.
Uno dei primi step per crescere è avere una presenza integrata su tutti i social network. Come gestisci il proliferare degli account imitazione su Instagram, dove alcuni hanno più follower dell’originale? Quando pensi di entrare su Twitter?
Ho creato l’account Instagram ufficiale il giorno in cui la pagina ha raggiunto il traguardo dei 10mila likes, e già dopo qualche giorno dalla creazione molti hanno iniziato ad aprire profili simili. Mi hanno subito superato perché gli admin dei profili in questione amministravano anche altre pagine già affermate, quindi per loro è stato semplice toccare 50k seguaci nel giro di pochi giorni. A quel punto ho deciso di contattarli tramite direct invitandoli a chiudere la pagina vista la registrazione del marchio. Molti mi hanno dato retta, altri si sono limitati a cancellare le immagini, altri ancora invece mi hanno completamente ignorato, così ho deciso di segnalarli a Instagram e sto attendendo che prendano provvedimenti. Per quanto riguarda il social dei cinguettii, penso che entrerò a farne parte a breve dato che me lo hanno chiesto in molti. Se devo essere sincero non l’ho mai utilizzato, ma credo proprio sia arrivata l’ora di imparare.
Parliamo di un tema delicato: come abbiamo scritto in un altro articolo, dopo la nascita di “Sii Come Bill” è comparsa una pagina che molti hanno interpretato essere l’originale: “Be Like Bill”. Come ti rapporti a questo fenomeno?
Il 6 gennaio, ben due settimane dopo la mia, è stata fondata la pagina “Be like Bill” da un ragazzo italiano. Vuoi per la lingua inglese che è diffusa a livello mondiale, vuoi per la pubblicità fatta dal ragazzo su altre pagine da lui amministrate, la versione internazionale dello stickman ha raggiunto più di 1 milione di likes in una sola settimana. Inizialmente la cosa mi ha dato fastidio perché l’admin neanche voleva citarmi (cosa che invece hanno fatto altre pagine come quella spagnola), poi i likes della pagina si sono fermati perché il livello dei post è calato bruscamente. Infatti molti di essi facevano pubblicità ad applicazioni o ritraevano Bill che raccontava barzellette scontate e ciò non è piaciuto ai fan che erano affezionati al format originario della pagina. Ora come ora infatti, pur avendo molti fan, gli utenti attivi sulla pagina in inglese sono molti di meno rispetto a quelli attivi su “Sii come Bill”.
Abbiamo visto che alcuni brand (es. Unieuro e Pasta del Capitano) hanno condiviso le tue immagini. Ne sei rimasto lusingato? Potresti avere delle ottime opportunità come sponsored content per le aziende. C’era un accordo dietro, dicci la verità.
L’accordo dietro c’è stato solamente con Unieuro, tutte le altre aziende che hanno utilizzato Bill a scopi pubblicitari (come Pasta del Capitano, Coca-Cola o Kinder Bueno) lo hanno fatto senza il mio permesso, e hanno contattato l’admin della pagina in inglese pensando che fosse quella ufficiale. Così ho parlato con i social media manager delle relative pagine e stiamo trovando un accordo su come risolvere il disguido. Fortunatamente si sono scusati subito e si stanno dimostrando disponibili per trovare eventuali soluzioni.
La viralità può fare brutti scherzi: un fenomeno può sparire tanto velocemente quanto è cresciuto. Temi un po’ le mode del momento? Non temi di essere un po’ quello che Chuck Norris era qualche anno fa?
Sì, temo molto le mode del momento ed è proprio da questo punto di vista che sto cercando di studiare più modi possibili per arginare il fenomeno. Per prima cosa ho diminuito il numero di post giornalieri: se prima arrivavo a farne anche 7 o 8, ora cerco di non pubblicarne più di 3, altrimenti potrebbe diventare controproducente. Per quanto riguarda i contenuti cerco di rimanere il più possibile legato al format originario, dando un minimo di varietà alla pagina attraverso l’introduzione di nuovi personaggi. Ultimamente sto cercando anche di trattare argomenti legati all’attualità: così facendo la gente potrebbe affezionare ancor di più al modo ironico in cui la pagina affronta questioni differenti, e penso che sia un’ottima soluzione per far sì che “Sii come Bill” non venga considerata solamente una moda del momento.
Come prevedi crescerà il progetto? Ci vedi delle potenzialità di monetizzazione dietro? Abbiamo visto che hai aperto uno store online di magliette. Sta funzionando? Non temi possa infastidire la tua community?
Quando ho creato la pagina non pensavo ci potessero essere potenzialità di monetizzazione dietro, ma ora che sto conoscendo pian piano questo mondo dei social media vorrei iniziare a battere il ferro finché è caldo. Uno dei metodi più efficaci per monetizzare la pagina è sicuramente sviluppare un merchandising. Ancora non è possibile tirare le somme dato che non mi sono accordato con nessuno in modo definitivo, anche lo store siicomebill.eu è provvisorio. Prima di prendere una decisione vorrei analizzare e confrontare per bene tutte le proposte che mi sono state fatte. Per quanto riguarda la reazione della community, se devo essere sincero non mi interessa: non ci trovo nulla di male nel mettere a disposizione gadget ufficiali vista la mole di ore che dedico quotidianamente alla gestione della pagina. Tutti quelli contrari al merchandising possono benissimo non acquistare nulla, nessuno li sta obbligando.
Come ti immagini “Bill” tra 5 anni? ci sarà ancora una pagina attiva o farai altro?
Continuerò a gestire la pagina di Bill finché dura, quindi se tra 5 anni le vignette continueranno ad essere apprezzate dagli utenti mi farà sicuramente piacere dedicare le mie giornate a “Sii come Bill”, magari migliorando il tutto e iniziando a considerarlo un vero e proprio lavoro per il futuro come hanno fatto molti miei colleghi. Se invece non dovessi riuscire a mantenere i fan chissà, potrei dedicarmi a qualcosa di completamente diverso o, se dovessi avere idee originali, alla creazione di altre pagine dato che sto capendo più o meno cosa piace agli utenti dei social network.
Grazie ad Andrea Nuzzo, creatore della Pagina Ufficiale di Sii Come Bill, ci vediamo sabato alla sede di Came SPA per il corso di Social Media Marketing della Marketers Academy!