
Parole d’ordine: velocità e prossimità. Il Quick-commerce, come dice il nome stesso, è nato per superare la barriera delle consegne entro i 60 minuti. Ce la farà?
Nell’epoca in cui viviamo, i cambiamenti sono sempre più frequenti e avvengono con una velocità impressionante. Noi stessi siamo sempre di corsa: tra lavoro, casa, hobby, impegni e sbattimenti, è facile dimenticarsi qualcosa. Ma se si tratta dell’ingrediente della cena che possiamo aggiungere anche all’ultimo minuto, al posto di chiederlo al vicino ora lo si può ordinare online. Neanche mezz’ora e sarà già a casa nostra. Così poco? Con il Quick-commerce è possibile. Vediamo quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono.
#1 Velocità: la terza generazione del commercio
Se per qualcuno l’esplosione dell’e-commerce rappresenta la novità post-pandemia, dovrà presto abituarsi. Fare shopping online non solo sta diventando la normalità ma con il Quick-commerce (conosciuto anche come q-commerce) stiamo assistendo a un’evoluzione ancora maggiore.
La rapidità è uno degli aspetti più rilevanti. E qui, ancora una volta, è doveroso citare l’onnipresente Amazon. Con l’introduzione del suo abbonamento Amazon Prime nel 2005, il colosso di Jeff Bezos era stato un precursore, visto che l’iscrizione prevedeva – e prevede tuttora – la possibilità di ricevere l’ordine direttamente in giornata al posto dei classici 3 o 4 giorni lavorativi. Fino a quel momento, se ci pensiamo bene, era qualcosa di inimmaginabile.
Considerato l’enorme bacino di utenza della piattaforma, che nel 2020 toccava i 150 milioni di iscritti in tutto il mondo, il pubblico ha iniziato ad abituarsi alla comodità della formula e a manifestare esigenze diverse. Vedersi recapitare il prodotto a casa in un tempo così breve era impagabile.
Il Quick-commerce ha presto capito che questa richiesta era diventata essenziale, basando la sua mission sull’accontentare il pubblico. Come?
- Mostrando direttamente sull’app o sul sito i prodotti disponibili per la consegna veloce. In questo caso, è fondamentale che gli ordini siano composti da quantità ridotte.
- Proponendo un servizio di delivery più agile ed efficiente tramite i mezzi dell’ultimo miglio, come motorini elettrici, biciclette o monopattini. Il rider avrà la necessità di spostarsi nel modo più comodo possibile, evitando gli intoppi nelle trafficate vie cittadine che fanno solo perdere tempo.
Per queste ragioni, il Quick-commerce viene considerato la “terza generazione del commercio”. E quali sono le precedenti? La prima è il commercio tradizionale e la seconda, a partire da fine anni ’90, l’e-commerce e il delivery a domicilio, dove il cliente ha iniziato a ordinare la spesa direttamente da un suo device, in qualsiasi posto si trovasse.
#2 Prossimità: la logistica e i dark store
Se le dark kitchen rappresentano il dietro le quinte delle app di food delivery, il Quick-commerce ha come base i dark store. Sono sostanzialmente dei magazzini chiusi al pubblico in cui si svolgono tutte le operazioni logistiche. È proprio in questi enormi spazi che gli operatori, chiamati picker, raccolgono i prodotti preparandoli per le nostre spese online. In poche parole, fanno la spesa al posto nostro una volta che abbiamo completato l’ordine.
Qui entra in gioco il secondo pilastro su cui si basa il Quick-commerce, ovvero la prossimità. Dovendo tassativamente rispettare i velocissimi tempi di consegna, i magazzini diventano una sorta di negozi collocati in punti strategici per essere facilmente raggiungibili dai rider.
Dove tutto è partito: da Delivery Hero alle nascenti startup
Da quando nel 2011 nasce a Berlino Delivery Hero, che può essere considerata una sorta di pioniere di questo nuovo trend, sono molte le startup che hanno iniziato ad abbracciare la sua mission, vedendo le enormi potenzialità che il Quick-commerce potesse sviluppare nel prossimo futuro.
Ecco alcune lungimiranti imprese che hanno fatto della rapidità e della prossimità i loro marchi di fabbrica, arrivando – quasi – a far concorrenza anche al supereroe Flash.
Glovo
Glovo è l’app che ti permette di avere i migliori prodotti della città in pochi minuti
Così si definisce la startup spagnola fondata a Barcellona nel 2015, che si è sempre distinta non solo per essere tra le più conosciute per la consegna di cibo a domicilio ma anche per l’ampia offerta di prodotti che si possono trovare scaricando l’app.
Agli inizi del 2021, Glovo aveva annunciato la chiusura di un round di finanziamento serie F di 450 milioni di euro, specificando che sarebbero serviti per essere investiti nell’attività di Quick-commerce, in particolare nell’apertura di 200 dark store in tutto il mondo entro la fine dell’anno. Contando che attualmente la startup è attiva in 20 Paesi, l’obiettivo sembra essere raggiungibile.
Intanto, dei 15 dark store previsti per il territorio nazionale ne sono stati inaugurati due a Milano e uno a Torino.
E in tutto ciò, le partnership non mancano. Con il Gruppo Vegé ha firmato un accordo che prevede un servizio di consegna in 40 minuti, 7 giorni su 7, e con Carrefour i clienti di Italia, Francia, Spagna, e Argentina riceveranno i loro ordini in massimo 30 minuti.
Gorillas
Cerca, ordina, ricevi. Con queste tre semplici parole, Gorillas si pone ogni giorno l’obiettivo di migliorare la nostra vita. Non solo consegnando gli ordini in soli 10 minuti, ma lavorando in modo sostenibile. Quindi, salvaguardando la salute dell’ambiente. Primo, perché il team è composto esclusivamente da bikers che sfrecciano nelle vie con le loro biciclette elettriche dai dark store alle nostre case e, secondo, perché collabora esclusivamente con produttori locali, scegliendo prodotti sempre freschi e di qualità. Tutto a chilometro zero.
Nata anch’essa a Berlino da un’idea del 32enne turco Kağan Sümer, Gorillas è approdata in 18 Paesi tra cui l’Italia e sta avendo un enorme successo. Ha perfino siglato un accordo pluriennale con la squadra di calcio Paris Saint-Germain, diventando premium partner.
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Macai
Un grande magazzino che unisce fisico e digitale. Con lo slogan “la tua spesa online”, Macai punta direttamente alla GDO. I fondatori Giovanni Cavallo, Lorenzo Lelli ed Edoardo Tribuzio, dopo aver fondato l’app MyMenu non si sono mai fermati. Proprio nel periodo più nero della pandemia hanno dato vita a una realtà che ha l’ambizione di diventare l’evoluzione del supermercato tradizionale.
Con una scelta di oltre 2000 prodotti appartenenti a grandi marchi e una spesa minima di 70 euro, il cliente può ricevere la spesa a domicilio in 15 minuti.
Dopo aver raccolto 3 milioni di dollari, Macai prevede l’apertura di ulteriori dark store e l’espansione all’estero.
Winelivery
Avevamo già conosciuto l’attività di Winelivery e la sua idea di consegnare bevande alla temperatura ideale in tempi ultrarapidi (30 minuti dall’ordine). Dobbiamo ammettere che L’App per Bere in questi ultimi due anni ne ha fatta di strada. Oltre ad aver raggiunto un numero sempre maggiore di città italiane, ha chiuso il 2020 con settecentomila app scaricate e si è classificata al primo posto come “Leader della Crescita 2022” nell’indagine Statista de Il Sole 24 Ore.
Hai già provato a ordinare su una di queste app? Siamo curiosi di sapere come ti sei trovato.