
Nell’immaginario comune, il critico letterario è uno studioso coi baffoni, sommerso dalle carte e dai volumi nel suo studio impolverato. E a completare il quadro, gli possiamo mettere sulla scrivania anche inchiostro e calamaio!
Ma negli ultimi anni il profilo di chi recensisce libri è molto cambiato, non solo perché grazie al web le piattaforme su cui scrivere si sono moltiplicate, ma anche perché blog e social network hanno creato nuovi modi per fare critica letteraria.
Parlare di libri al tempo della Rete è diventato un fenomeno per giovani talenti, e i critici 2.0 si dividono in book blogger e booktuber, oltre agli influencer di Instagram. Proviamo a fare un giro in quest’universo.
Book blogger, il libro di Giulia Ciarapica
Il mio primo incontro con la critica letteraria in Rete è stato la lettura di un piccolo manuale: “Book blogger: Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché” di Giulia Ciarapica.
Classe 1989, bibliofila, blogger, redattrice culturale, Giulia ci racconta la sua esperienza di critica 2.0.
Ci accompagna nel percorso che porta alla nascita di una recensione, partendo dalle basi.
La cassetta degli attrezzi del book blogger comprende i più importanti manuali di critica letteraria da avere sempre a portata di mano, ma anche le opere di autori imprescindibili (da Dostoevskij, a Balzac, Jane Austen, Italo Calvino, solo per citarne alcuni).
Lo studio e l’aggiornamento costante sono le conditio sine qua non per diventare un buon book blogger: conoscere le pietre miliari della letteratura è fondamentale per imparare a cogliere tutte le sfumature degli stili, riconoscere la struttura di un testo e il modo in cui si sviluppano i personaggi.
Vi ricordate quando a scuola, a lezione d’italiano, studiavate fabula e intreccio, il narratore onnisciente e altre componenti del testo letterario? Ecco, se volete scrivere di libri dovete rispolverare queste conoscenze.
Dopo aver raccontato come si fa l’autopsia di un testo e come si scrive e revisiona una recensione, Giulia ci dà degli spunti sulla base della piattaforma su cui pubblicare, che sia un blog, una rivista letteraria o, un social network.
Bisogna fare attenzione al registro linguistico da utilizzare, che può essere più o meno tecnico sulla base del pubblico: le riviste letterarie permettono un approfondimento maggiore, mentre le video recensioni su Youtube dovranno avere un tono più colloquiale, leggero e amichevole, mirato al coinvolgimento dei follower. Sono poi fondamentali la cura delle foto (su Instagram, ma non solo), la creatività nell’inventarsi nuove rubriche o hashtag per promuovere una nuova uscita, un’iniziativa o un evento. In ogni caso la condivisione sui social è un ottimo modo per promuovere la propria attività, avvicinando i lettori al nostro quotidiano, i dietro le quinte del lavoro e coinvolgendoli con le dirette dagli eventi di settore.
Il manuale di Giulia è ricchissimo di suggerimenti su quali blogger e siti specializzati seguire, profili social di case editrici e bibliofili, booktuber da non perdere. Vediamo come questi mezzi moltiplicano le occasioni per parlare di libri.
La critica letteraria ai tempi della Rete
I lit-blog: dove tutto ha avuto inizio
Quando ho provocato Giulia chiedendole se non l’avessero avvisata che i blog sono morti, lei mi ha giustamente risposto che questi trovano sempre il modo di risorgere.
I cosiddetti lit-blog, i blog letterari, nascono dall’esperienza di un singolo appassionato, oppure sono l’emanazione di una rivista letteraria cartacea.
Quelli storici sono nati circa una decina d’anni fa, in un momento in cui la fortuna delle imprese dedicate a libri e letteratura stava iniziando il suo calo, e si sono affermati come luogo di conversazione e approfondimento, a cui l’utente si affida per trovare spunti per il prossimo libro da leggere e per conoscere eventi e autori meno noti.
Eccone alcuni tra i più interessanti:
- Il Libraio, punto di riferimento italiano in materia, è l’emanazione web dell’omonima rivista, pubblicata da più di vent’anni;
- Vibrisse è un’altra pietra miliare: si tratta del blog dello scrittore Giulio Mozzi, aperto nel 2000 e un’altra pietra miliare;
- Nazione Indiana è un progetto collettivo nato nel 2003;
- Mangialibri dichiara il suo intento a partire dal pay-off: dal 2005 mai una dieta;,
- Critica letteraria è un blog collettivo nato nel 2005;
- Bookblister è il blog di Chiara Beretta Mazzotta, editor e conduttrice del programma Libri a Colacione di Radio 105;
- Piego di libri è un blog più recente aperto da un gruppo di amici e appassionati lettori molto attivi e sempre in giro per festival letterari.
Negli ultimi anni i blog letterari sono stati affiancati da altri luoghi in cui la critica ha preso un’altra forma, più interattiva e aperta alla conversazione. Si tratta, naturalmente, dei social network.
I Booktuber: un fenomeno (quasi del tutto) femminile
Youtube, il social network dei più giovani, è un territorio dove non troviamo solo videogiochi o make-up, ma anche recensioni di saggi e letteratura. Qui sono in particolare le ragazze a raccontare le loro letture.
I booktuber si differenziano tra loro sia per la durata delle recensioni (dai pochi minuti a più di mezz’ora), per la tipologia di libri recensiti (c’è chi si occupa, ad esempio, solo di letteratura young adult, chi sceglie di recensire anche i libri che non gli sono piaciuti), e poi ci sono i book haul, in cui lo youtuber mostra i suoi ultimi acquisti.
Il fenomeno in Italia è ancora limitato, se lo confrontiamo con la fortuna dei booktuber americani, che hanno fan-base da centinaia di migliaia di follower. Ma alcuni dei nostri conterranei si stanno pian piano facendo strada:
- Ilenia Zodiaco, siciliana trapiantata a Milano, è una delle più famose. Il suo canale conta più di 40mila follower, e le sue recensioni, molto curate e studiate, possono durare anche più di un’ora.
- Matteo Fumagalli, 25 anni, lombardo, ha ormai più di 60mila iscritti al canale. È famoso soprattutto per le divertenti recensioni dei libri trash, da cui tutto è partito (racconta infatti di come gli sia venuta in mente l’idea quando vide in una libreria un saggio di Nietzsche affiancato a una pila di libri di Barbara D’Urso). Il suo linguaggio (e il suo pubblico) è sicuramente più giovane di quello di Ilenia, ma parla sempre con estrema competenza.
- Julie Demar, genovese di 22 anni, ha 70mila follower, e alterna nel suo canale consigli di lettura a video in cui racconta la vita da universitaria fuori sede, consigli fashion e cura di sé.
- Martina Petrucci ha esordito su Youtube nel 2010, quando aveva sedici anni, ma il suo canale mmartinao è del 2015, dove attualmente ha 25mila follower e recensisce libri, fumetti e serie tv, spesso utilizzando gadget, abbigliamento e accessori fandom, soprattutto di Harry Potter!
La cosa più bella e più genuinamente social di questi ragazzi è che fanno davvero rete senza essere in competizione tra loro, e spesso collaborano ai canali degli uni e degli altri con vlog o recensioni “di gruppo”.
#bookstagram: Instagram è il luogo perfetto dove trovare da leggere
Instagram farà bene o male alla lettura? Contribuisce a farci venire voglia di andare in libreria o è solo un raccoglitore di belle copertine?
L’attività della community dei lettori è raccolta sotto diversi hashtag, tra cui #bookstagram e #stoleggendo, con più di 18mila post, il primo, e 16mila il secondo.
L’utilizzo del social più visivo di tutti è un modo non di sminuire, ma anzi di amplificare il discorso sui libri, e ne arricchisce la comunicazione. Se di sicuro la didascalia delle foto non può assolvere la funzione di una vera e propria recensione, i lettori trovano su Instagram consigli e novità non solo nei profili delle case editrici (di cui pure ce ne sono parecchie molto attive), ma anche, e soprattutto, dagli influencer di settore:
- Francesca Crescentini (Tegamini) è una traduttrice e blogger ,ed è famosa per le sue recensioni che vanno sotto l’hashtag #librinitegamini, che quest’anno è culminato nel mese dei #librinimarzolini, in cui gli utenti hanno condiviso un libro al giorno secondo i temi proposti da Francesca;
- Petunia Ollister è a vera star di Instagram quando si parla di libri, la regina delle colazioni letterarie. Nome d’arte della milanese Stefania Soma, Petunia Ollister fa colazione ogni mattina con un libro diverso, perfettamente disposto su una tavola a tema, insieme a tazze, tovaglie, frutta e oggetti di design, e una citazione del libro a fare da didascalia.
E per finire la carrellata dei profili Instagram a tema libri, ecco due vere chicche: qui il libro fotografato viene inserito in un contesto coerente non solo a livello visivo, ma anche nei confronti della trama, e il risultato è una vera opera d’arte. I profili sono gestiti da due appassionati pieni di talento, che preparano degli allestimenti accuratissimi, ricreando delle scene quasi fiabesche e oniriche.
Dall’analogico al web e viceversa
Lo scambio tra quello che succede nel web, la carta stampata e i vecchi media è piuttosto fruttuoso quando si parla di libri e letteratura. In Italia il fenomeno è ancora considerato di nicchia, ma si inizia a intravedere qualche apertura.
All’estero, e soprattutto nei Paesi anglofoni, i booktuber e i book blogger vengono chiamati a far parte delle giurie di prestigiosi premi letterari.
Spesso le case editrici americane inseriscono all’interno delle loro strategie promozionali anche l’attività dei booktuber. In Italia il fenomeno sta timidamente prendendo piede: qualche casa editrice invia agli influencer di settore le nuove uscite da recensire.
Ci sono poi i Festival e le Fiere del Libro, dove sono ospitati come relatori: all’ultimo Tempo di Libri di Milano, tra gli altri, hanno avuto spazio Francesca Crescentini insieme a Ilenia Zodiaco, e tra gli speaker c’era Petunia Ollister.
La stessa Petunia ha una sua rubrica su Robinson di La Repubblica, in cui propone settimanalmente una delle sue colazioni letterarie. Trovate i suoi scatti anche nel suo un libro pubblicato di recente: Colazioni d’autore, #bookbreakfast.
Giulia Ciarapica, da cui siamo partiti, collabora con Il Messaggero e Il Foglio.
Tornando al critico coi baffoni impolverati da cui siamo partiti, è evidente che grazie al web questa figura sta piano piano evolvendo, e avvicina ai libri un pubblico molto giovane e attento. I ragazzi sul web non cercano più solo tutorial di trucco o luoghi da sogno dove passare le vacanze, ma anche ispirazioni per alimentare l’intramontabile passione per la lettura. Un’attività solitaria che grazie alle facce dei coetanei book blogger e booktuber diventa sempre più social.
Ogni anno l’Istat pubblica report sconfortanti su quanto poco leggono gli italiani. Secondo i dati dello scorso anno, la maggior parte dei lettori sono deboli, cioè leggono al massimo 3 libri all’anno, mentre solo il 5,7% dei lettori rappresentano i cosiddetti “lettori forti”, cioè quelli che nell’ultimo anno hanno letto almeno 12 libri che non fossero di studio o per lavoro*.
Forse questi fenomeni della rete aiuteranno almeno un po’ ad alzare la media? Noi speriamo proprio di sì!
*fonte: Il Libraio.