
Durante il #SASForumMilan, evento promosso da SAS Italy e svoltosi a Milano il 28 Aprile, abbiamo avuto il piacere di incontrare a tu per tu Stefano Quaia, Professional Development & SAS Academy Manager Central East Europe Region di SAS.
Gli argomenti affrontati sono stati diversi, tutti incentrati sulla formazione e l’approccio verso i Big Data. Per noi uomini e donne di marketing, infatti, i dati sono sempre visti come un qualcosa di terribilmente complesso ed enigmatico. Stefano, invece, ci ha spiegato come le competenze soft siano essenziali per riuscire a leggere i dati e come SAS stia lavorando in questo senso, sdoganando la convinzione che i dati possano essere lavorati solo dai profili con forti competenze tecniche: il senso ai dati, infatti, viene dato grazie al lavoro di professionalità diverse tra loro.
Proprio dalla volontà di semplificare un qualcosa di natura molto complessa, è nato il progetto SAS Digital Learning di cui Stefano fa parte e che definisce “un progetto innovativo nell’ambito della formazione e che potrà avere un grande impatto sia all’interno di SAS che al suo esterno”.
Lo scopo è infatti quello di digitalizzare l’apprendimento di un universo complesso come quello dei big data, ripensando quindi totalmente il modo di approcciarsi all’utente e ristrutturando le modalità di apprendimento classiche.
I percorsi digital, infatti, sono pensati per un “business user che non vuole diventare un esperto di dati, deve sapere solo ciò che gli interessa”. Per questo i percorsi digitali pensati dalla squadra di SAS sono molto compatti e affrontano solo i contenuti essenziali che interessano all’utente il quale avrà poi la possibilità di approfondire i punti di sua competenza tramite gli strumenti di esercitazione e sperimentazione messi a disposizione dalla piattaforma di E-Learning, che è pensata per essere il più possibile mobile ed interattiva.
I corsi lanciati attualmente da SAS in digitale sono 3:
- Data Visualization
- Advanced Analytics
- Data Management,
Tutti corsi pensati per un business user, seguendo l’ottica di multidisciplinarietà che vede competenze e professionalità diverse approcciarsi ai dati.
A questo proposito sono molto interessanti anche i programmi di formazione promossi da SAS, dei quali ci ha parlato Stefano, che afferma come “la formazione per SAS è molto importante, la nostra azienda nasce in ambito di ricerca e universitario, per noi lo studio è linfa vitale. Siamo partner di 38 Università e diverse Business School a cui mettiamo a disposizione gratuitamente i nostri software per gli studenti, così che i ragazzi possano entrare subito in contatto con la realtà di SAS”.
Stefano, inoltre, ci ha raccontato come per SAS sia importante il concetto di “training on the job”, che permette agli aderenti di fare un percorso di apprendimento intensivo e poi entrare in azienda attraverso il programma “Job in career accelerator” partito da oltre 3 anni e che ha aiutato oltre 50 giovani ogni anno ad entrare nel mondo del lavoro.
I ragazzi vengono poi monitorati da SAS anche una volta entrati in azienda in un’ottica di lungo periodo perché “formare dei giovani che poi non sappiamo cosa fanno per SAS non ha senso, per noi formare le persone è un investimento e quindi vogliamo rimanere un punto di riferimento per loro anche durante l’esperienza lavorativa”.
Abbiamo concluso l’intervista a Stefano Quaia chiedendogli qualche consiglio per i ragazzi che stanno ancora studiano o entrando nel mondo del lavoro e il suo consiglio è stato decisamente saggio: “Le aziende cercano i giovani anche perché vogliono entusiasmo ed energia, metteteci quindi sempre passione in quello che fate, motivazione e voglia di imparare. Siate curiosi anche verso tematiche diverse dalle vostre perché l’interdisciplinarietà è fondamentale”.