
SMXL di Milano: due giorni di formazione e approfondimento sui temi più attuali del Search e del Social Media Marketing. Dal futuro della Search con le ricerche vocali alla centralità del Content Marketing attraverso contenuti rilevanti, quelle che si sono delineate tra l’8 e il 9 novembre più in generale sono le traiettorie future del Digital Marketing.
L’8 e 9 novembre siamo stati all’SMXL di Milano, evento di riferimento nel search marketing e online advertising in Italia, e abbiamo potuto assistere a tantissimi speech di alto livello da parte di molti professionisti del digitale in tutta Europa. Ma non solo, siamo grati all’SMXL soprattutto per averci fatto conoscere Avinash Kaushik, uno dei maggiori esperti al mondo di Digital Analytics e autore del celebre “Web Analytics 2.0”, ma anche per averci fatto ascoltare speaker internazionali come Purja Virji, Senior PPC Traning Manager di Bing, Adam Singer, Google Analytics Evangelist, Marcus Tandler e il CEO di TopRank Marketing.
E sì, riusciremo a conservare un bel ricordo dell’SMXL, anche perché il 9 Novembre era il compleanno del nostro Edoardo che ha voluto esprimere con questo commento gli eventi di quel giorno:
Obiettivo 2017: Make my birthday great again!
L’intervento speciale di Avinash Kaushik all’SMXL Milan
Inutile dire che il keynote speech iniziale di Avinash Kaushik era quello che ci aspettavamo di più. Il Google Evangelist ci ha spiegato il suo modello “See – Think – Do – Care“, presupposto fondamentale per catturare realmente l’attenzione degli utenti e portarli quindi a compiere un’azione. Ma attenzione a seguire i consigli di Avinash: intrattenimento, informazione e utilità prima di tutto.
La migliore strategia social che si può fare secondo @avinash? Intrattenere, informare, ed essere utili. #SMXLMilan pic.twitter.com/fP6QKZJBrC
— MARKETERs Club (@mktrsclub) 8 novembre 2016
👉 Sapere interpretare e spiegare i dati 👉 Non focalizzarsi solo sulle vendite 👉 See – Think – Do – Care#smxlmilan Thanks @avinash! — MARKETERs Club (@mktrsclub) 8 novembre 2016
E per il dettaglio del modello di Avinash Kaushik, ecco la slide esplicativa:
.@avinash presenta il framework See -Think – Do – Care per interagire con i clienti e coinvolgerli. #SMXLmilan pic.twitter.com/st692sEzFt
— MARKETERs Academy (@mktrsacademy) 8 novembre 2016
I nostri Edoardo e Riccardo sono infine rimasti felici come dei bambini per aver davvero conosciuto di persona l’autore di Web Analytics 2.0; poi Edoardo si è messo a chiacchierare con lui, parlando della singularity: tranquilli, gli uomini rimarranno rilevanti ancora per un bel po’, ma meglio farci rassicurare direttamente da Avinash. In quel momento Riccardo ha ripreso, nonostante la tremarella, la risposta alla domanda “come vede il futuro della Digital Analytics?”:
Il social media marketing, tra video e metriche
Nella sala Social Media Marketing si sono affrontati gli argomenti riguardanti i social media secondo diverse prospettive: dal loro utilizzo in armonia con la strategia di comunicazione ai diversi canali più adatti per avere una presenza rilevante nei confronti dei propri follower. È importante avere una content strategy aggiornata e fresca, sì, ma se l’azienda si rivolge a mercati internazionali la priorità è quella di localizzare i contenuti.
La localizzazione dei contenuti è la base per intercettare il proprio mercato in tutti i Paesi @FlashAndrea #SMXLMilan #SMMdayIT @smmdayit — MARKETERs Club (@mktrsclub) 8 novembre 2016
I video sono un asset che ogni brand attivo nei social media dovrebbe sfruttare, dato il grande momento di popolarità che stanno vivendo. Ma attenzione alla misurazione dei risultati: il numero di visualizzazioni potrebbe mentire sul reale successo che sta avendo una campagna video. Secondo Andrea Albanese la metrica più importante è il tempo medio di visione.
Il vero successo di un #video? Non basta solo il numero di visualizzazioni, ma anche il tempo medio di visione! #SMXLmilan @FlashAndrea
— MARKETERs Club (@mktrsclub) 8 novembre 2016
Le metriche, infatti, fanno una cosa molto semplice: danno un reale indice per misurare l’interesse degli utenti.
Non bastano i numeri, ma metriche che valutino l’interesse degli utenti: nei video, ad esempio, la durata media #SMXLMilan @FlashAndrea — MARKETERs Academy (@mktrsacademy) 8 novembre 2016
Molti ancora non credono nel concreto beneficio che può apportare Twitter: eppure, utilizzandolo in modo accorto, Valentina Vellucci ci assicura che può essere fondamentale soprattutto in fase di monitoring, e quindi per conoscere bene la propria audience (e di conseguenza aumentare l’engagement!).
La ricerca avanzata di Twitter può permettere di targetizzare le conversazioni, e quindi aumentare l’engagement @perplessaMente #SMXLMilan
— MARKETERs Club (@mktrsclub) 9 novembre 2016
Esistono poi degli strumenti che ci vengono in aiuto per seguire le conversazioni degli utenti, come FanPage Karma, oppure per inserirsi nelle conversazioni più “calde” attraverso gli hashtag, con Hashtagify:
Come migliorare il monitoring su Twitter? Con @fanpagekarma e https://t.co/8hADpnMdvi @hashtagify! #SMXLMilan @perplessaMente — MARKETERs Club (@mktrsclub) 9 novembre 2016
La rilevanza del Content Marketing
I keynote speaker non hanno parlato solo di SEO, ma anche e soprattutto di Content Marketing, l’attività che ogni brand dovrebbe privilegiare per poter parlare davvero il linguaggio degli utenti. E come devono essere i contenuti, per essere accettati e apprezzati dai consumatori, ricordandoci che la soglia di attenzione è bassissima?
I contenuti devono essere “easy to read”, scorrevoli, strutturati: gli utenti hanno un attention span di 8 secondi. @mediadonis #SMXLMilan
— MARKETERs Club (@mktrsclub) 8 novembre 2016
Ma del content marketing si è parlato anche per definire la fase in cui si trova nella sua storia: Lee Odden, CEO di Top Rank Marketing, una celebre agenzia di digital marketing statunitense, ha illustrato il processo di maturità dei contenuti sul web, a partire da un approccio SEO-centrico per arrivare a un approccio ROI-centrico.
La maturazione del #ContentMarketing: dalla produzione basata su keyword ai momentum basati sui dati @leeodden #SMXLmilan pic.twitter.com/WNTjhUewZi — This MARKETERs Life (@ThisMLife) 9 novembre 2016
Quindi, come avere successo nel 2016 con i contenuti? I 4 fattori da considerare sono il contesto, la rilevanza, la personalizzazione e l’ispirazione. Partendo, cioè, dai bisogni dell’utente, è importante dare una risposta ai suoi bisogni (esatto, a lui non gli importa nulla dei prodotti dell’azienda!) informandolo, educandolo e intrattenendolo.
Le 4 colonne portanti del #ContentMarketing di @leeodden: Context, Relevance, Personalize e Inspire #SMXLmilan pic.twitter.com/z1uqJBXkrS
— This MARKETERs Life (@ThisMLife) 9 novembre 2016
Lee Odden poi ha messo un punto alla questione: di cosa devono parlare i contenuti? Esatto, di quello che vogliono davvero le persone. Ma in che modo?
Tutte le tattiche del #ContentMarketing non servono a nulla se non abbiamo chiaro davvero ciò che i nostri clienti vogliono #SMXLmilan pic.twitter.com/Mip5wDEQeL — This MARKETERs Life (@ThisMLife) 9 novembre 2016
Il content è “king”? No, è kingdom! Il content marketing è un regno intero, dove il re è l’utente.
Basta considerare il Content come King! È ora di considerarlo un Kingdom! @leeodden #SMXLmilan pic.twitter.com/1eqIejieJt
— This MARKETERs Life (@ThisMLife) 9 novembre 2016
Il futuro del Search Marketing
Se abbiamo ancora dubbi su quanto stia cambiando il mondo del search marketing, vi basti questa dichiarazione di Purna Virji di Microsoft, che ha tenuto il secondo speech subito dopo Avinash:
Oggi la #search è visuale. E le immagini sono il più importante fattore decisionale quando si fa un acquisto!@purnavirji #SMXLmilan — MARKETERs Club (@mktrsclub) 8 novembre 2016
Ma soprattutto, la ricerca di questi tempi (e sarà sempre di più così) è vocale. Proprio di questo ci ha parlato Purna Virji: sono molti i momenti in cui non possiamo usare le mani:
4 motivi per cui a volte non possiamo usare le mani. Entro il 2020 il 50% delle ricerche saranno vocali! @purnavirji #SMXLmilan pic.twitter.com/WOPHpcWpaQ
— This MARKETERs Life (@ThisMLife) 8 novembre 2016
Se già le classiche ricerche sui motori esprimono un’intenzione, con le ricerche vocali questo è ancora più vero. Le tipiche domande “what”, “who”, “how”, “when” e “where” sono in ordine sempre più crescente verso l’azione dell’utente.
La ricerca vocale mostra molto più chiaramente i nostri intenti e il nostro bisogno di agire subito @purnavirji #SMXLmilan pic.twitter.com/QqDKapdDMo — This MARKETERs Life (@ThisMLife) 8 novembre 2016
Sappiamo che la SEO è anche analisi del dato, e il dato necessita di rappresentazione. Dopo tutto, un report è come una storia che ha bisogno di essere raccontata: ecco perché esiste la data visualization. Il keynote di apertura del 9 novembre (appena dopo aver saputo dell’elezione di Trump, sì, a proposito di data visualization efficace) è stato di Adam Singer, Google Analytics Advocate, con lo speech “Using Data to Tell Your Story”. Dopo diversi esempi efficaci di Data Visualization, Singer ci ha mostrato questi takeaways da portarci a casa per presentare i dati in maniera efficace:
Come raccontare i dati in maniera efficace? I consigli di @AdamSinger di @googleanalytics nella slide 👇#SMXLmilan pic.twitter.com/rZK0xFEuDr — MARKETERs Academy (@mktrsacademy) 9 novembre 2016
Le implicazioni per le aziende dallo stato attuale del digital marketing sono moltissime, a partire dal fatto che è sempre più necessario utilizzare i dati in modo strategico per ripensare le proprie attività, per comprendere bene la propria audience, e per offrire i contenuti giusti alle persone giuste nel modo giusto. Ciò che abbiamo di fronte è un futuro con strumenti sempre più intelligenti ed evoluti, ma siamo consapevoli che tutto parte sempre da noi. Dalle persone. L’ha detto anche Avinash!