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SEO Mobile: user is the king

da 14 Settembre 2016Settembre 25th, 2016Un commento
SEO Mobile
Il mondo della SEO Mobile comprende concetti come mobile friendly, responsive web design, AMP e molto altro. Ma cosa vuol dire davvero ottimizzare un sito in ottica mobile?

In principio fu il Mobilegeddon: il 21 aprile 2015 Google ha annunciato che i risultati delle ricerche da mobile avrebbero influenzato il posizionamento stilato dal motore di ricerca.

Vi abbiamo già parlato dei vari fattori di posizionamento che Google utilizza al fine di creare la lista di risultati che vi vengono presentati ogni volta che svolgete una ricerca.
Tra questi fattori, anche se non conosceremo mai il numero esatto o la loro natura, sappiamo che è presente anche il cosiddetto “Mobile Friendly”, ossia l’ottimizzazione di un sito ad una versione responsive e quindi capace di adattarsi al dispositivo che si sta utilizzando, che sia smartphone o tablet e così via.

Avete presente quando state navigando su un sito e fate fatica a consultarlo, magari perché dovete zoommare per leggere meglio un contenuto?
Ecco, vuol dire che state navigando su un sito che non è ottimizzato per il dispositivo che state utilizzando. Questo non solo non piace a voi ma non piace nemmeno a Google.

Ma prima consideriamo qualche dato…

Il 2015 è stato sicuramente l’anno del mobile, con il definitivo superamento del numero delle ricerche da desktop. E con la consacrazione da parte di Google a vero e proprio fattore di posizionamento, il mobile è passato da semplice trend per il futuro a una vera e propria realtà che molti sono stati costretti ad affrontare per migliorare l’usabilità del proprio sito e renderlo di conseguenza anche più Search Engine Friendly.

Il noto portale Statista calcola attorno a 207.2 milioni il numero di smartphone users negli Stati Uniti, raggiungendo a livello mondiale una quota di oltre 2 bilioni.

Google stima poi che negli USA il 94% delle persone che possiedono uno smartphone cerca delle informazioni locali dal proprio telefono, e che il 77% delle ricerche mobile viene effettuato da casa o lavoro, luoghi in cui sarebbe possibile effettuare tali ricerche da desktop.

E per quanto riguarda l’Italia? I dati Audiweb di Giugno 2016 raccontano un trend in ascesa: l’uso dei device mobili registra una crescita del 6,7 %, passando dai 17,4 milioni di utenti di giugno 2015 a 18,4 milioni a giugno di quest’anno.

Non dimentichiamo poi che il Mobile Marketing è un grande strumento per le aziende a favore sia del branding che della performance: le persone utilizzano gli smartphone sia per cercare aziende che offrono servizi, sia per stabilire con loro una relazione.

Gli smartphone sono infatti il luogo privilegiato dai consumatori per scoprire nuovi prodotti e servizi: secondo questo report di ThinkwithGoogle.com, il 65 % degli utenti inizia le loro ricerche da smartphone per effettuare successivamente un qualsiasi tipo di interazione con il brand scelto, magari attraverso l’utilizzo di una mappa, visitando un e-commerce o compilando un form.

SEO Mobile Double IpactInfografica completahttp://bit.ly/2ccDyBi 

Per questi motivi è molto importante che un utente riesca a navigare con facilità in un sito dal suo device mobile e che soprattutto riesca ad ottenere ciò che vuole: non si tratta di semplici buone maniere in fatto di usabilità ma di possibili perdite in termini di conversioni.

E cosa comporta questo per la SEO Mobile?

Cosa possiamo fare quindi per assicurarci una corretta ottimizzazione per il dispositivo in uso?

È Google stesso a dircelo nella Guida SEO per Dispositivi Mobili: esistono infatti tre metodi per implementare un sito web che sia visualizzabile su schermi di ogni tipo e dimensione:

  • Responsive Web Design: viene pubblicato lo stesso codice HTML, in corrispondenza dello stesso URL a prescindere dal tipo di dispositivo in uso, (desktop, tablet, dispositivi mobili), ma in grado di mostrare i contenuti in modo diverso a seconda delle dimensioni delle schermo. Questa tecnica prende il nome di Responsive Design e segnatevela perché è il modello di progettazione consigliato da Google.
  • Pubblicazione Dinamica: viene utilizzato lo stesso URL ma viene generata una diversa versione del codice HTML per ogni tipo di dispositivo, in base alle informazioni acquisite dal server sul browser dell’utente.
  • URL separati: viene pubblicato un codice diverso per ogni tipo di device che rimanda quindi ad URL distinto.

Ma questo non basta, è infatti indispensabile evitare una serie di “common mistakes” che infastidiscono l’utente. Qualche esempio?

  • Pagine web che impiegano troppo tempo a caricarsi (lo sapevi che secondo Microsoft abbiamo una soglia di attenzione minore di quella di un pesce rosso?)
  • Caratteri testuali troppo piccoli e quindi poco leggibili (a nessuno piace zoommare il contenuto di un sito per cercare ciò che gli serve)
  • Contenuti, specialmente multimediali, che non possono essere condivisi, (mai sentito parlare di Social Share Buttons?), o peggio che non vengono nemmeno riprodotti
  • Una barra di ricerca decisamente poco user friendly e la mancanza di filtri, decisamente essenziali per esempio in un e-commerce

SEO Mobile Responsive Web DesignFontehttp://bit.ly/2cloMWs

Noi ci fermiamo qui ma vi segnaliamo i “23 mobile UX mistakes that Google doesn’t like” direttamente dal sito di Econsultancy.
E poi non diteci che Google non ci vuole bene!

Ma perché mai un appassionato di marketing dovrebbe interessarsi di codice HTML, web design e così via? Prima di tutto perché un vero marketer è un animale da apprendimento e poi, cosa forse ancora più importante, sa quanto il mondo digital viva di un continuo scambio tra più ambiti.  Una delle nostre keyword preferite è sicuramente interdisciplinarità.

In ogni caso, non preoccupatevi troppo: Google come sempre ci viene in aiuto e ha creato un semplice test di ottimizzazione mobile per scoprire se un sito risulta compatibile per gli utenti da dispositivi mobili. E non per vantarci ma This MARKETERs Life non se la cava poi troppo male!

This MARKETERs Life SEO Mobile

Il progetto Google Accelerated Mobile Pages

Accelerated Mobile Pages, meglio conosciuto con l’acronimo AMP,  è il progetto open source di Google pensato per favorire un caricamento istantaneo dei contenuti da mobile.

Come accaduto anche per gli Instant Articles di Facebook, anche AMP ha l’obiettivo di rendere più fluida e piacevole l’esperienza di lettura dell’utente, modellata sul dispositivo in uso.

Grazie all’implementazione di un codice HTML che riduce di molto il peso delle pagine ma che al tempo stesso ne aumenta le funzionalità, secondo Google le pagine AMP hanno un tempo di caricamento del 15-18 % più rapido rispetto a quelle più tradizionali e utilizzano fino a 10 volte meno dati.

Ma come possiamo riconoscere le AMP? Semplice, sono disposte come un carosello e sono riconoscibili dall’icona di un fulmine e dalla scritta AMP al suo fianco. Vi basterà cliccare sulla news per verificare con i vostri occhi la velocità della pagina e constatare quanto ne sia piacevole la lettura.

google SEO MobileFonte Immagine: http://bit.ly/2cDzw6U 

SEO Mobile e Google AMP: quali influenze avrà sul posizionamento?

Aver implementato le Google Accelerated Mobile Pages, magari grazie a un plugin su WordPress, non comporta qualche tipo di favoreggiamento in materia di posizionamento, tuttavia è chiaro che Google abbia scelto di dare maggiore visibilità a chi ne fa uso, inserendo questi risultati in una posizione privilegiata.

Non ci credete? Cercate la query iPhone da mobile e da desktop e verificate le differenze! Ma nel caso foste troppo pigri per farlo, ci abbiamo pensato noi.

SEO Mobile Desktop e Mobile

Il progetto AMP è di sicuro una grande opportunità per tutti i publisher che non possono di certo farsi sfuggire un’esperienza di lettura così gratificante.

Cosa conta davvero nella SEO Mobile?

Il fattore di posizionamento più importante, non solo per la SEO Mobile, rimane uno soltanto: l’utente.
Il fatto che Google abbia modificato il suo algoritmo in favore dell’utilizzo o meno di un determinato tipo di dispositivo ci fa riflettere su quanto sia la user experience a determinare le regole del gioco.

E questo apre uno scenario dalle mille prospettive che cambierà a seconda di quelli che saranno i nuovi dispositivi e i nuovi modi in cui verranno utilizzati. Mi è sembrato di sentire una voce da lontano. Sbaglio, o qualcuno ha detto “ricerca vocale“?

Vuoi approfondire questo argomento? Il 30 Settembre e 1 Ottobre saremo media partner al Web Marketing EXPO! Seguici per rimanere aggiornato! 
Margherita Cavallin

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