
Il 14 giugno 2017 all’Auditorium del Sole 24 Ore a Milano è stato il giorno del Social Media Marketing Day, appuntamento ormai giunto alla sua quinta edizione, fonte di spunti e idee per i futuri trends dei social media. Cosa ci siamo portati a casa?
I punti salienti toccati nel corso della mattinata sono stati i trend delle piattaforme social, le fake news e l’utilità dei social media per associazioni, ONG e per le cause sociali. Nel pomeriggio, invece, l’attenzione si è rivolta verso cyber security, communities e lead generation attraverso l’utilizzo dei social media.
Non preoccupatevi se non eravate presenti, vi riassumiamo cosa abbiamo imparato da ciascun intervento!
Andrea Albanese: contenuti video, corporate social responsibility e influencers
Si fanno sempre più importanti su Facebook i video in live streaming, a cui sono state recentemente aggiunte funzioni – come la donazione di denaro in diretta – che potrebbero cambiare il modo di utilizzare questo tipo di contenuti. Un esempio eclatante è stato quello della raccolta fondi di Ariana Grande per #onelovemanchester.
La cosiddetta CSR (Corporate Social Responsibility) spinge le aziende ad essere sempre più attive nella comunicazione dell’etica e dei propri valori, coinvolgendo le communities e non tralasciando nessun particolare.
Influencers: gli algoritmi di Facebook li stanno penalizzando sempre più, spingendoli a cercare di sopravvivere attraverso le sponsorizzazioni.
Luigi Contu: lo spostamento nel web, ma attenzione alle fake news
La mattinata è continuata con l’intervento di Luigi Contu, Direttore dell’Agenzia Ansa, che ci ha parlato di come una delle maggiori agenzie di informazione sia riuscita a stare al passo coi tempi diventando multimediale e presente su internet con estrema velocità.
Un problema è però sorto insieme allo sviluppo dei canali social come mezzo di informazione: le fake news, che Contu ha definito pericolose, e che necessitano di essere combattute alla radice.
Sergio De Luca: l’utilità dei social per gli enti pubblici
Il Direttore Comunicazione di Confcommercio, ci ha illuminato su quanto i social possano essere utili non solo per enti privati, ma anche per associazioni e rappresentanze. All’interno di questo nuovo universo multimediale non devono sparire le lobby: non devono essere viste sotto una cattiva luce, poiché sono definite parte della società, come una conversazione tra enti privati e pubblici. Secondo De Luca i social sono uno strumento interessantissimo e indispensabile per raggiungere i millennials.
Renato Vichi: il pericolo delle fake news
Renato Vichi, Head of Media Relations Italia per Unicredit, sull’onda di Luigi Contu, ha ribadito che con l’avvento dei social come veicoli di informazione anche la fake news è sempre in agguato. Ha aggiunto, inoltre, che tutto ciò è generato soprattutto dal fatto che, come il consumatore è diventato prosumer, il lettore può spesso diventare “giornalista” pur non sapendo il mestiere.
Regione Lombardia, Unicef e DisabilityPride: i social come strumento efficace per…
A seguire abbiamo assistito a tre casi di studio, che hanno mostrato come i social possono essere utilizzati efficacemente per:
- la valorizzazione del territorio, con il caso #Montagnafuturo della Regione Lombardia
- la valorizzazione del lavoro delle ONG, con il caso Unicef
- il supporto a cause sociali, come quella del Collettivo DisabilityPride Italia.
Molto interessanti sono stati i due casi di Unicef e DisabilityPride.
Con Unicef abbiamo imparato che la comunicazione delle proprie posizioni e valori sui social è sempre più importante, e che da situazioni “spiacevoli” si può uscire vittoriosi. Unicef ne è la prova lampante: dopo essere stata attaccata da haters, l’ONG è riuscita a gestirli in modo ottimale, ottenendo anche un rafforzamento di immagine. È riuscita, insomma, a trasformare una “minaccia” in una nuova risorsa.
Dall’altro lato, il caso del Collettivo DisabilityPride ci ha mostrato come Giovanni Cupidi sia riuscito ad utilizzare Facebook per portare all’attenzione pubblica un topic molto delicato come l’assistenza continuativa per i diversamente abili. Questo argomento è riuscito ad arrivare efficacemente fino alle alte sfere politiche proprio grazie all’intervento di personaggi famosi e influencers che hanno facilitato la diffusione del messaggio.
Massimo Chieruzzi: come creare un buon funnel di vendita
Il CEO di Ad Espresso ci ha illustrato come si possa costruire un funnel di vendita tramite Facebook Advertising:
- Segmentare il mercato ed individuare dei target specifici a cui indirizzarsi,
- Creare dei post ad hoc che rispondano ai bisogni del consumatore;
- Social proof, il fenomeno per cui i consumatori tendono ad intraprendere un’azione d’acquisto rispetto alla risposta sociale che ne consegue.
Per far ciò è essenziale: usare testimonial e numeri reali e parlare sia al lato razionale che emozionale dei clienti.
Francesco Piccini di Fanpage.it: tecniche, numeri e KPI per massimizzare l’engagement
L’avvento dei social media è stata la prima occasione in cui è stata messo in discussione il contenitore e non il contenuto. Il paradigma del web è stato scisso tra desktop e mobile e, conseguentemente, ora il contenuto deve essere declinato rispetto al device (contenitore) a cui andrà indirizzato.
Per quanto possano cambiare i supporti, la narrazione si evolverà in direzioni diverse ma non scomparirà mai, in quanto necessità primaria dell’uomo.
Andrea Zapparoli di KPMG Italia: Social Media Security
IMPORTANTE: nonostante la convinzione diffusa che sia la classica mail il principale veicolo di malware, sono invece i social media a ricoprire tale ruolo.
Cyber Security: Come difendersi dai rischi?
- Gli utenti devono essere responsabilizzati: dobbiamo creare password diverse per ogni account;
- Dobbiamo fare prevenzione e analisi dei rischi Cyber.
Se volete approfondire, vi consigliamo questo libro molto interessante sulla sicurezza nei social media: Guida all’utilizzo sicuro dei Social Media per le aziende del Made in Italy.
Emilio Bianchi, Direttore Generale Senaf: social media per eventi, fiere e manifestazioni
L’utilizzo dei Social rimane uno strumento complementare nell’organizzazione di eventi;
l’importante è che faccia parte di un piano di comunicazione integrato e coerente con gli obiettivi di marketing.
Applicato al caso di eventi, fiere e manifestazioni, uno strumento di gran lunga utilizzato al fine di incrementare l’engagement e il video in streaming. Un coinvolgimento attivo dell’utente permette infatti un’assimilazione efficace delle informazioni.
Infine, la caratteristica fondamentale di tali location risulta essere la fisicità, testare dei prodotti, generare empatia e l’impatto economico generato sul territorio.
Claudia Marchi: Digital Strategy per generare lead su Linkedin
Il caso di Air Sea Italia è stato emblematico per la gestione di lead generation attraverso un social “atipico” come LinkedIn. Per sviluppare la strategia è stata creata una pagina Linkedin con dei posts calendarizzati ad alto contenuto informativo. Tramite questa pagina e l’utilizzo di “Blog Pulse” è stato possibile avere un contatto diretto con l’utente finale, feedback sulla customer experience e la creazione di un database che sarà poi utilizzato dal reparto commerciale.
Nicola Cattarossi: social media nella promozione di prodotti e servizi, grazie al supporto della community
Per quanto riguarda il caso Groupon, la conversazione con la community si svolge all’interno dell’app, con cataloghi personalizzati, grazie alla geolocalizzazione e con l’introduzione di filtri per preferenza con una conversazione rilevante.
Ai canali offline e online è stata accostata la sponsorizzazione di eventi, sempre al fine di incrementare il coinvolgimento attivo dell’utente.
Andrea Saviane: i social media per creare una comunità di viaggio
Nel caso di Bla Bla Car, l’intento dei social media è di comunicare l’idea di sicurezza tramite delle Real life stories, consistenti in video postati dagli utenti. I risultati sono stati soddisfacenti, con un totale di 400.000 visualizzazioni grazie a un “piccolo” investimento di 800 euro.
Saviane suggerisce quindi alle aziende di raccontare i propri valori puntando sulla propria innovazione e sull’impatto a livello ecosostenibile del fenomeno aziendale.
Content is the King, Distribution is King Kong
L’evento si conclude quindi con Andrea Albanese, che ci parla dell’importanza dell’editore digitale interno. In un evento il cui slogan è stato “Content is the King, Distribution is King Kong”, egli ci tiene a sottolineare l’essenziale nuova figura professionale di cui l’impresa dovrà dotarsi in un futuro prossimo per essere presente nella narrazione in prima persona.
Si parla di un nuovo termine “Brand journalism”: è il brand stesso a esplicare i suoi valori, non si affida ad un agente esterno. Ciò detto può essere un vantaggio per il brand, in quanto permette una maggiore integrazione tra la funzione di marketing e l’intero sistema aziendale. Da sottolineare, però, un possibile svantaggio: il brand deve possedere tali competenze narrative.
L’evento è stato un grande successo, e ha ispirato noi e tutti gli altri partecipanti sul futuro dei social media. Non ci resta che metterci in azione e contribuire a questo cambiamento!
Annalisa Poropat
Umberto Micarelli