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Il rapporto con le piattaforme Social(i)

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Alla fine del 2019 molti giovani hanno deciso di cancellare i propri account sui social media: stanchi di vedere persone che si arricchiscono con sponsorizzazioni, che viaggiano in giro per il mondo, che sono liberi di fare ciò che vogliono con ogni comfort… una sorta di digital detox per riacquistare un po’ di serenità interiore, libera dai vincoli e dalle regole imposte dal web.

A distanza di qualche mese però la pandemia ha modificato questa attitudine e la “dieta digitale” non ha funzionato: il tempo trascorso sui social network è aumentato notevolmente con tutto quello che ne comporta in termini anche psicologici.

Ti immagini come sarebbe stato il lockdown senza Internet?”

Credo che tutti prima o poi dall’inizio della diffusione del Virus ci siamo chiesti come avremmo potuto affrontare questa situazione di emergenza senza il motore di connessione per eccellenza. I social network, Netflix e lo smart working hanno in parte alleviato il disagio di una vita in quarantena, ma se all’inizio molti erano contenti di stare a casa o lavorare da remoto, poi hanno iniziato ad accusare un senso di stanchezza, noia e a volte perfino nausea.

Internet e i social network sono i grandi vincitori del mondo in lockdown. I numeri, infatti, parlano chiaro: tutte le principali piattaforme sono cresciute e il rapporto con questi strumenti ha inevitabilmente influenzato la percezione che abbiamo di loro.

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I dati di oggi

Come emerge da Digital 2021, il report redatto da WeAreSocial e Hootsuite sull’utilizzo di internet e delle piattaforme social a livello mondiale e locale, in Italia il totale degli utilizzatori di social media è di circa 41 milioni. Sono anche aumentate le ore di connessione, complice il lockdown, salendo in media a sei ore e 22 minuti, di cui quasi due ore spese sui social network (1h e 52 per l’esattezza). YouTube rimane la piattaforma online di intrattenimento più utilizzata (93%), mentre abbiamo assistito all’esplosione dei podcast, contenuti audio che sono stati riprodotti in media per 30 minuti al giorno. Musica e streaming rimangono sempre di tendenza, ma è stato registrato anche un considerevole aumento delle persone e del tempo impiegato nel gioco online (81,3%, poco più di 4 persone su 5).

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Un po’ di social

Le direzioni verso le quali si stanno muovendo le principali piattaforme sono differenti. Mentre TikTok o i Reel di Instagram stanno optando per mini-video, alto coinvolgimento ed effetto sorpresa, Twitter o Facebook (con un progetto quasi pronto per essere lanciato) si stanno muovendo verso contenuti audio.

TikTok ha guadagnato una quota del 23,9% di utilizzatori sul totale degli utenti social, mentre l’anno scorso a fare notizia era il suo ingresso in classifica con l’11%. Le visite sulla piattaforma sono cresciute del 600% nel 2020 rispetto all’anno precedente. Per fare un confronto, Facebook è cresciuto solo del 3% in termini percentuali, Twitter del 36% e Instagram del 43%. È giusto però ricordare che questi sono valori percentuali legati al totale degli utenti registrati alla piattaforma, infatti TikTok ha circa 800 milioni di users mentre Facebook conta 2,6 miliardi di utenti attivi (Twitter 1,3 e Instagram 1,2 miliardi).

Da qualche settimana è arrivato Clubhouse, che come abbiamo parlato in questo articolo, ha rivoluzionato il panorama dei social media in Italia, evidenziando cambi di rotta in termini di utilizzo e temi.

In Italia le applicazioni più utilizzate restano comunque quelle di messaggistica (94%). Oltre a comunicare, si prestano in maniera facile ed intuitiva per l’intrattenimento e la fruizione di contenuti video (76%), allo shopping (73%) e l’ascolto della musica (54%).

Per la fruizione di contenuti invece si registra un incremento nel pay per view: tre intervistati su cinque hanno affermato di aver aderito a iniziative simili durante il 2020. È un passo verso cui hanno contribuito piattaforme come Twitch e l’ascesa di altre applicazioni come Patreon, OnlyFans, Substack che offrono a influencer e creator maggiori possibilità in termine di condivisione di contenuti ma anche di monetizzazione. Accresce anche l’interazione: l’87% degli italiani interagisce più spesso commentando post, esprimendo la propria opinione e facendo valere le proprie idee.

Lato E-commerce

Non ci sorprende che lo shopping online abbia avuto un incremento di questa portata nell’anno della pandemia: il 94% degli italiani ha visitato un sito di e-commerce mentre l’80% ha effettuato acquisti via internet (di cui il 47% da mobile). A questi dati si aggiunge  il 73% di persone che utilizza una shopping app dedicata per navigare all’interno dei propri “negozi virtuali” preferiti.

L’e-commerce ha cambiato e sta modificando fortemente le scelte dei clienti che acquistano mentre navigano su siti, app, social. In Italia gli acquisti online sono cresciuti del 20,5% (dati Emarketer maggio 2020) e un italiano su due, oltre a utilizzare maggiormente Internet, manifesta la sua preferenza rispetto a negozi e grandi magazzini. Oggi si acquista mentre si naviga, si chatta, si guardano le news sul pc o sullo smartphone, si controlla la posta, si scaricano film o documenti. I social fanno parte della nostra quotidianità, e ogni giorno possiamo trovare oggetti che desideriamo o di aggiungerne di nuovi alla wish list.

Amazon, a livello mondiale, ha riscontrato una crescita nelle visite del sito (esclusa quindi la app) del 70% circa. Nel secondo trimestre del 2020 è stata registrata una crescita del fatturato del 40%, pari a 88,9 miliardi di dollari, con un utile netto trimestrale di 5,2 miliardi di dollari (il più grande mai registrato dalla nei suoi 26 anni di storia).

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I siti di incontri

Oltre ai social network e all’e-commerce risulta interessante fare una riflessione dedicata anche ai siti di incontri. È interessante scoprire come in questo periodo sia aumentato nettamente anche l’utilizzo dell’applicazione nata per collegare una moltitudine di persone diverse: Tinder.

Ebbene sì, una App di appuntamenti che cresce proprio in un momento delicato, in cui non è possibile uscire liberamente. Secondo quanto riporta Business Insider, è stata registrata una crescita del fatturato del 15%. I messaggi inviati sono cresciuti del 20% e l’attività complessiva è aumentata del 30% da marzo a ottobre scorso.

In una società in cui la solitudine è già diffusa, in questo periodo risulta ancor più difficile superare l’isolamento con gli amici e le persone care contattandole solo su WhatsApp. In molti hanno cercato compagnia attraverso le app di dating, senza avere la possibilità di uscire e approfittando di questo momento per conoscersi meglio e in maniera più approfondita. Le persone che non riescono a soddisfare le proprie necessità sociali tendenzialmente hanno una propensione maggiore a confrontarsi con gli altri in maniera più profonda. Risulta quindi più facile usufruire di applicazioni come Tinder per chi ha voglia di conoscere nuove persone con l’occasione di trovarsi non appena si potrà.

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Oggi

Niente più viaggi, niente più feste, niente più serate con amici, niente più eventi. Che cosa resta da postare sui social network? Oggi i social sono diventati un luogo sempre più cupo, in cui si riflette e ci si sfoga e ci si arrabbia per la pandemia e per il ritardo dei vaccini. È diventato un luogo virtuale dove le persone si lamentano senza contare le ondate di fake news o negazionismo che contribuiscono a diffondere informazioni sbagliate e a pilotare l’opinione della gente che non sa più a cosa credere.

Non c’è da sorprendersi se poi alcune persone manifestano il desiderio di allontanarsi da tutto questo, per sentirsi liberi e non condizionati da tutto ciò che si legge sul web. Non ci è concesso sapere quante persone abbiano effettivamente rinunciato alla loro presenza su Facebook o Instagram (la crescita degli utenti in realtà non accenna a fermarsi), ma il solo fatto che si parli così tanto della volontà di cancellarsi dai social network è un dato significativo.

Leonardo La Placa

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