
“Funerale” contiene la parola fun. Un caso? Magari sì, ma nel settore delle pompe funebri, tradizionalmente ostracizzato, qualcuno sembra aver approfittato di questa “casualità” per realizzare la propria atipica comunicazione. Stiamo parlando proprio di loro: Taffo Funeral Services, le onoranze funebri più conosciute del web.
Se non mi riprendo tu chiama Taffo*
Diciamo del web perché il business è molto legato al territorio per ovvi motivi, eppure la celebrità a livello nazionale è indiscutibile.
Tutto merito di KiRweb, agenzia web di Roma e di Riccardo Pirrone, il Social Media Manager, che hanno preso in mano la comunicazione, irriverente sin dai tempi della cartellonista, proseguendo in questa opera di branding non da poco e, ci scommettiamo, divertendosi parecchio.
Qual è, infatti, il beneficio di avere follower ad Aosta per la Taffo Funeral Services di Roma, per esempio? Nessuno, a parte l’immagine. È nella brand awareness, infatti, che bisogna riconoscere il successo di una strategia che è non soltanto real time marketing o social media marketing, ma più propriamente cross-marketing di più ampia portata.
Ma quindi ha funzionato? Decisamente sì.
In effetti, a meno che non sia esistita o esista la necessità di rivolgersi a Taffo per dei servizi, e ci auguriamo non sia questo il caso, perché si dovrebbe conoscere un’azienda di pompe funebri e ricordarne il nome, magari vivendo a chilometri di distanza? Si tratta della felice conseguenza di campagne virali e ben congegnate.
Sicuro è che Taffo Funeral Services (al .it), senza entrare nel merito della “cugina” abruzzese Taffo Onoranze Funebri (al .com), è un’azienda che si è fatta un nome localmente, ed è qui che in effetti che il business può monetizzare, ma il suo messaggio è arrivato ben oltre cavalcando campagne social memorabili.
Vita, *coff* e miracoli
Facciamo un piccolo passo indietro e uno più avanti in questa serie di considerazioni.
Il processo di brand awareness ha coinvolto molte più persone di quelle a cui le onoranze funebri Taffo avranno mai l’occasione di offrire i propri servizi.
Il branding locale ha funzionato e funziona; di certo non è un mercato che può soffrire flessioni.
Il punto è: chi è che segue le parabole di Taffo sul palcoscenico più caro all’azienda, ovvero Facebook? Appassionati di marketing senza dubbio, amanti della satira e dell’umorismo real time anche, ma tutti gli altri come sono arrivati alla pagina? Non lo sappiamo, ma quello che pensiamo è che il tipo di comunicazione sia in grado di parlare alle persone, sollecitando una risposta e magari un dialogo; perché, come lo stesso Riccardo Pirrone ha affermato:
Questa affermazione ovviamente contempla un’idea di comunità che come tale possiede un bacino di valori per lo più condivisi. Il fatto stesso di scherzare su un argomento delicato come la morte li rende soggetti a non poche critiche. Ma STOP! qui ci fermiamo subito. Perché il punto è proprio questo: i post di Taffo non scherzano con la morte, mai con i morti o le tragedie. Il recente caso scoppiato in seguito alla scomparsa di Nadia Toffa, giornalista de Le Iene, ne è la dimostrazione.
Si tratta infatti di un terreno molto rischioso, in cui la sensibilità delle persone, e non, appunto, dei profili Facebook, può essere ferita. Certo è che il risultato felice o infelice di una battuta prescinde dall’argomento. Camminare sul filo del rasoio è inevitabile, ma non si tratta di humor macabro o fine a se stesso, ma anzi di una forma di aggregazione e di esorcizzazione (nei casi più difficili) di mali, dolori, demoni e soprattutto paure. Avete mai letto le bombe al vetriolo di Spinoza.it? Riccardo, scusaci, ma scansati proprio.
A quasi tutto c’è rimedio
È quindi a questo che si riducono i post di Taffo? Impressionare e catturare l’attenzione parlando di argomenti attuali e virali che incendiano gli animi dei popoli di Facebook? No, perché la comunità condivide i valori non del profilo Facebook, ma di chi opera dietro.
Le più svariate accuse mosse all’operato di Riccardo Pirrone riflettono una sensibilità comune anche ad altri Paesi e tutto sommato a Beyond, agenzia di pompe funebri di Londra, non è andata così bene come a Taffo e KiRweb. Questa è la dimostrazione che un settore così tradizionale (perché lo è), con strategie di comunicazione e pubblicitarie piatte, ha secolari difficoltà a uscire allo scoperto e affrancarsi dall’essere un tabù. Questo, perlomeno, presumiamo sia una condizione diffusa nei Paesi considerati “occidentali”.
I 5 post che ci hanno fatto morire dal ridere
Battutona.
In ogni caso, le menzioni che potremmo qui elencare sono troppe e abbiamo deciso di scegliere i migliori in base a un criterio assolutamente soggettivo: quelli che hanno fatto più ridere l’autore. Niente di scientifico casomai fosse rimasto qualche dubbio. Ma, in fondo, quale migliore modo di esorcizzare la morte che non una bella risata?
Venerabile Jorge stai calmo.
1. Non vaccinatevi
Come inserirsi in un argomento decisamente “caldo”, tra le staffilate di “Roberto Burioni, Medico” e le orde di mamme #novax?
Così:
2. Reddito di cittadinanza
Senza parole.
3. Italiani alle urne
Come risvegliare gli Italiani aventi diritto al voto dal torpore che li contraddistingue?
Facile:
4. Re dei Troll
Vi ricordate del fail disastroso di Trenitalia per la festa della donna? Taffo sì.
5. Trap(p)assati
Di fronte a un’invasione di senilità diffusa, Taffo consiglia moderazione:
Bonus
Perché ce ne sono di troppo belle:
Avete notato che la parola morte non compare mai? E morti citati ce ne sono? Soltanto (tante) urne, crisantemi, ceneri, bare. Toh, cremazione.
Quello che è chiaro su tutto è che i creatori di questi post hanno delle convinzioni di un certo tipo e non hanno paura di usarle. Magari sono le stesse che avete voi.
Un inno alla vita?
Il principio della comunicazione di Taffo, ripetiamo, è comunicare per una comunità dai valori condivisi e parlare di vita, non di morte, mai di morti o tragedie.
E a questa comunità è stata dato un inno, anzi, una hit-tormentone per l’estate 2019. Taffo e Romina Falconi hanno unito le forze per dare vita alla marcia funebre del nuovo millennio:
*Dai, goditi la vita che poi magari muori
Con questo vogliamo darvi l’estremo saluto, sperando di non avervi annoiato a morte.
Ma prima dell’ultimo addio: non vorreste sentire qualche aneddoto direttamente da Riccardo Pirrone? L’occasione perfetta sarà sabato 14 settembre quando sarà ospite di MARKETERs Academy in occasione del Future Vintage Festival a Padova. È gratis, ma devi iscriverti qui, perché, si sa, a morire e a pagare c’è sempre tempo.