
Sapete quante informazioni viaggiano sul web ogni minuto? Nel 2020, nel boom digitale causato dalla pandemia, su Whatsapp per esempio si condividevano 41.666.667 messaggi, ogni minuto Amazon spediva 6.659 pacchi e Zoom ospitava 208.333 partecipanti mentre Microsoft Team collegava 52.083 utenti.
Numeri impressionanti se valutati in ore giorni e settimane ma soprattutto statistiche che sono cresciute in maniera quasi inquantificabile per gli effetti delle norme per la salute, con le quali gran parte del mondo è rimasto in lockdown.
Parallelamente a questa infinita mole di dati e informazioni che corrono per il mondo digitale, negli ultimi anni, siamo stati sommersi da milioni di notizie false, le cosiddette Fake News. Impossibile quantificare nel 2020 il loro numero e oggi nel 2023 sarebbe un utopia pensare di trovare un dato esatto da riportare.
Le notizie false esistono da sempre e hanno avuto un rapida crescita con i mezzi di mass media come televisione e radio (molto spesso nei decenni scorsi il loro scopo era satira o di scherzo), tuttavia è stato con il boom di internet e dei social media, alla portata di chiunque, che il fenomeno è esponenzialmente esploso.
Ad oggi possiamo dividere questo fenomeno in diversi tronconi: c’è quello della satira e comicità (spesso fine a se stesso e con lo scopo di far riflettere su un determinato tema), c’è il click baiting (non propriamente una Fake New ma una manipolazione della notizia a fine commerciali), ci sono i tentativi di truffa ( manipolazioni di notizie ecc. al fine di ottenere del denaro in maniera fraudolenta) e in fine il ramo più pericolo ovvero quello della destabilizzazione e della manipolazione della realtà.
Temi sensibili come quelli dell’economia, sociali o riguardanti la salute (basta pensare alle notizie false legate ai vaccini anti-covid) sono pesantemente attaccati quotidianamente da fake news che molto spesso basano la loro struttura o fonti su temi e ideologia senza fondamento o del tutto inventate.
Tuttavia oggigiorno con l’avvento delle nuove tecnologie legate all’affermazione della intelligenza artificiale, fenomeni come il deep fake o simili hanno fatto la loro comparsa. e si sono irrimediabilmente intrecciate con questo fenomeno.
Ma quindi dobbiamo preoccuparci che in un futuro molto vicino saremo invasi da Fake News generate da un intelligenza artificiale?
Al momento non risulta essere un problema maggiore delle attuali tipologie di notizie false ma il rischio concreto c’è soprattutto per quanto riguarda i contenuti di video e foto. Infatti molti esperti del settore si stanno ponendo la questione e provando a capire attraverso, questi programmi di creazione artificiale, la reale entità di questa nuova realtà.
Nelle scorse settimane ha fatto scalpore la foto che ritrae il Pontefice in abiti più “urban style” rispetto ai classici previsti dal suo status, tuttavia è stato subito appurato che si trattava di un immagine fake realizzata ad hoc da un’intelligenza artificiale. Un’immagine che, inizialmente, ha lasciato perplessi milioni di persone ed è stata riportata da decine di testate giornalistiche; tuttavia però ancora definibile “non pericolosa”.
Cosa succederebbe se si facesse girare qualche immagine o video non veritiero magari in un contesto sociale già teso? Si potrebbe minare la credibilità di chiunque, anche profili ad alto livello come manager o politici, creando situazioni complesse. La stessa domanda se la sono posti nella redazione di FanPage e l’articolo realizzato mostra un possibile scenario che da un lato può spaventare, ma allo stesso tempo viene messo in evidenza la complessità dei comandi per ottenere una certa immagine o di come spesso alcuni dettagli non siano reali come per quanto riguarda le foto.
Sostanzialmente se da un lato l’accesso a questi programmi sia negli ultimi mesi diventato alla portata di tutti poi nel concreto, almeno per il momento, la realizzazione richiede competenze specifiche in più ambiti.
Tuttavia il risultato, se gettato nella quotidianità dove ancora molte gente cade nella trappola delle fake news sui social, non fa ben sperare sul fatto che possano essere subito riconosciuti come tali.
Dobbiamo pensare che inizierà il periodo d’oro delle Fake news?
La battaglia tra notizie reali e quelle false nel mondo di internet è nel suo vivo e se da un lato queste nuove tecnologie possono dare un svolta a favore delle bufale online allo stesso tempo questi strumenti possono diventare di supporto a chi cerca di contrastare quotidianamente questo fenomeno.
Possiamo inoltre dire che se durante la pandemia c’è stato il boom di fake news allo stesso tempo è aumentata la consapevolezza delle persone riguardo l’esistenza di queste notizie fuorvianti. Infatti anche grazie alla carta stampata e alla televisione il problema è esploso ed è diventato di dominio pubblico e ad oggi è difficile trovare persone di qualunque fascia d’età che non sappiano cosa sia una fake news. Sapere della loro esistenza e non sapere quali siano può sembrare un ossimoro ma instillare nelle persone il dubbio che alcune notizie possano essere create apposta per sviare dalla verità, a lungo termine, può portare solo che benefici; basti pensare che fino a poco meno di 10 anni fa era impensabile parlare di notizie manipolate come oggi.
Inoltre molto spesso le stesse community online o le piattaforme mettono dei paletti sull’uso di queste nuove tecnologie. Per esempio per quanto riguarda il DeepFace, ovvero quei programmi che partendo da foto e video reali permettono di sostituire volti e voci e ottenere un prodotto estremamente realistico, che sono stati fortemente limitati in molti siti. Come nel caso di TikTok, Twitch (che porta al ban immediato del profilo) e Reddit (dove gli stessi utenti hanno chiesto la chiusura dei canali che proponevano video alterati).
Inoltre la stessa Intelligenza artificiale può essere usata come strumento di analisi e contro verifica. Per esempio il Deep Learning, un ramo del processo della Machine Learning, può essere affiancato ad un moderatore di una piattaforma social e aiutare nell’analisi e classificare le milioni di notizie che ogni minuto passano attraverso. Nel concreto il programma più lavora e analizza dati più impara ovvero immagazzina ad ogni uso nel proprio database i dati e le analisi e in questa maniera con il passare del tempo accresce la precisione.
Sicuramente il 2023 sarà considerato come l’anno del boom per le intelligenze artificiali, sia con i suoi pro che con i contro. Queste tecnologie sono facilmente integrabili in qualunque aspetto della nostra quotidianità e nel mondo del lavoro, quindi nei prossimi mesi e anni assisteremo a cambiamenti e molto altro. Difficile dire al momento se tutto questo porterà beneficio o meno, tuttavia come nel caso delle fake news siamo consapevoli già in partenza della reale entità del fenomeno che potrebbe nascere.