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Internet satellitare: il futuro inizia oggi

Le generazioni più giovani sono cresciute con la fortuna e la possibilità di viaggiare con facilità pianificando nel dettaglio ogni spostamento. Il merito è da attribuire alla tecnologia che ci circonda e ai satelliti che ci dicono in ogni momento dove ci troviamo esattamente e dove si trova la nostra destinazione; tuttavia questo può essere impedito da una scarsa connessione a internet.
Quante volte ci è capitato di andare in un luogo meno abitato, in gita al mare o in montagna per trovarsi isolati senza copertura di segnale? Questo non succederebbe se esistesse una copertura satellitare per il segnale a internet disponibile per chiunque.

 

Cos’è l’internet satellitare?

Si tratta di una rete di satelliti (solitamente molto piccoli) che  formano la cosiddetta costellazione satellitare. Il loro numero varia a seconda delle orbite in cui vengono immessi per offrire la copertura, variando da poche centinaia fino a superare le migliaia. Il vantaggio della copertura satellitare risiede nel numero stesso di satelliti usati: infatti il cliente sulla terra avrà sempre una quantità di satelliti sopra la sua posizione che offriranno stabilità al segnale. Al momento per accedere all’unica rete satellitare funzionante, oltre al piano di abbonamento, va comprato un kit composto di una mini parabola e un hardware per poter agganciare il segnale.

 

SpaceX  e l’internet satellitare

Questo mercato è stato avviato da SpaceX con i suoi Starlink, che al momento conta in orbita 1300 satelliti con l’obiettivo finale è di raggiungere i 12 mila in diverse orbite per fornire una copertura globale. Il costo stimato per questo progetto è di circa 10 mld di dollari ed è formato da mini satelliti completamente automatizzati e indipendenti dialoganti tra loro. Attualmente il servizio è in fase beta in Stati Uniti, Canada e Regno unito e da metà 2021 anche in Italia, l’abbonamento costa 99 dollari al mese mentre il kit con parabola ed hardware circa 499 dollari (è previsto che questa costo nel tempo diminuisca). Ad oggi Spacex dichiara di aver ricevuto 700 mila richieste di sottoscrizione al servizio, tuttavia questo progetto presenta principalmente due controversie: la prima è che la presenza di 12 mila mini satelliti in orbita aumenta il rischio collisioni e il disturbo alle osservazioni astronomiche fatte dalla Terra. La seconda riguarda le normative di molti paesi che non permettono internet accessibile a tutti senza un controllo e un filtro dei contenuti da parte dello stato. Per questo motivo SpaceX al momento tara il funzionamento delle sue parabole per la zona in cui vengono vendute, in da impedire l’acquisto in paesi in cui è offerto il servizio per poi essere spostate in nazioni dove ci sono queste limitazioni.Un ulteriore problema è dovuto all’impossibilità di utilizzare questo servizio mentre si viaggia, in quanto possibile solo da casa..

I competitor di SpaceX

Amazon

Il colosso statunitense segue a ruota questa tipologia di progetto e pensa di lanciare la propria rete, avendo ottenuto di recente le prime autorizzazioni per muoversi in questo nuovo settore. Questa costellazione prenderebbe il nome di Kuiper e sarebbe composta da circa 3236 satelliti con un costo stimato sui 10 mld di dollari per l’intero progetto. Tuttavia al momento non si conosce molto sulla realizzazione stessa dei satelliti o su come verranno messi in orbita.

Oneweb

Azienda privata principale concorrente di Spacex, ha già lanciato in orbita parte della sua costellazione che sarà composta da 650 satelliti. Tuttavia al momento sta affrontando un periodo di crisi a causa della difficoltà di trovare finanziamenti.

Geely

Impresa automobilistica cinese proprietaria di Volvo Lotus e Smart, ha ottenuto i permessi per la realizzazioni di un impianto di produzione che mira a portare prossimamente in orbita una costellazione satellitare finalizzata a supportare i veicoli da loro prodotti. Il focus sarà il supporto nella navigazione e il raggiungimento di un’elevata precisione da permettere la creazione di un nuovo livello di guida autonoma.

Telesat

Operatore satellitare canadese, ha annunciato a inizio anno il nome della propria costellazione, Lightspeed, che sarà composta da 298 satelliti e mirerà alla copertura globale entro il 2024. A differenza di Spacex che si rivolge ad un mercato B2C, la loro intenzione è quella di conquistare il mercato B2B.

AST & Science

Azienda privata attiva nel settore delle telecomunicazioni, ha ricevuto feedback negativi da parte della Nasa per il proprio progetto durante l’analisi di fattibilità da parte della Federal Communications Commission, ente preposto alla valutazione sulla fattibilità delle proposte delle varie agenzie. Il progetto in questione, SpaceMobile, prevede la  realizzazione di 240 grandi satelliti (dal peso di circa 1 tonnellata e con antenne con una superficie di 900 mq) lanciati ad una quota considerata dall’agenzia americana troppo trafficata e con un’altissima probabilità di collisioni con satelliti per il monitoraggio della Terra. Questo fattore, unito alla poca esperienza sulla realizzazione di questo tipo di satelliti, sempre secondo la Nasa aumenta la probabilità di guasti e diminuisce l’affidabilità degli stessi con conseguente aumento della probabilità di deriva e collisioni.

Il futuro dell’internet satellitare

Possiamo dire che questo ramo della Space economy porterà nei prossimi 5 anni migliaia di satelliti in orbita creando non poche implicazioni e problemi, ma tuttavia cambierà totalmente la possibilità di usufruire della rete internet a livello globale, rendendo accessibile ovunque e a chiunque. Questa rete potrà inoltre svolgere un ruolo cardine nelle zone dove le infrastrutture vengono a mancare per disastri naturali o perché l’ambiente non ne permette l’installazione.

 

 

Matteo Signoretto

Appassionato di Tech&Digital ma anche di motori e Space Economy. Nel tempo libero pratico atletica leggera.

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