
Il settore dello spettacolo è stato uno dei più colpiti durante l’ultimo anno, manifestando fin da subito segnali di sofferenza a causa della pandemia. Bisognava fare qualcosa: nell’aprile del 2020, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha annunciato ITsART, “la Netflix della cultura italiana”.
Ma cosa sappiamo davvero di questo progetto? Qual è il suo scopo?
Il progetto ITsART
Precisamente un anno fa, all’interno del programma di Massimo Gramellini su Rai 3, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha proposto quella che definì «una sorta di Netflix della cultura».
ITsART sarà la Netflix della cultura italiana
Una piattaforma streaming nata con lo scopo di «offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento» e di sostenere il settore delle performing arts provando, quindi, ad aggirare il problema dei teatri e dei luoghi di cultura chiusi in seguito alla pandemia da Covid-19.
Da parte dei diretti interessati c’è la convinzione che ITsART possa risultare un’offerta duratura nel lungo tempo, anche alla fine di questa complessa e particolare situazione.
I contenuti di ITsArt
ITsART si presenta come un palcoscenico virtuale per teatro, musica, cinema, danza e ogni forma d’arte, live e on-demand.
L’obiettivo è di celebrare e raccontare il patrimonio culturale italiano in tutte le sue forme e offrirlo al pubblico di tutto il mondo – i contenuti, infatti, saranno disponibili anche all’estero – attraverso, ad esempio, tour virtuali dei principali musei italiani e delle maggiori mostre di interesse pubblico, visitando festival e fiere.
Inoltre, sarà possibile acquistare biglietti e merchandising.
La piattaforma dovrebbe coprire tutti i principali canali distributivi – smart tv, smartphone, tablet, pc – e sarebbe compatibile con il maggior numero di devices e sistemi operativi sul mercato
La governance di ITsART
Il 3 dicembre 2020 ha ufficialmente preso vita il progetto, su iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT), insieme a Cassa Depositi e Prestiti. Per la realizzazione e la gestione della piattaforma, MIBACT e CDP hanno individuato CHILI – società attiva dal 2012 nel settore dei servizi di TV on demand e che conta oltre 4 milioni di utenti iscritti – come partner tecnico e commerciale.
Il capitale della società, quindi, sarà in parte detenuto dalla CDP che parteciperà al 51%, e parte da Chili che deterrà il 49%. Agli investimenti delle due andrebbero aggiunti i circa 10 milioni che dovrebbero arrivare attraverso il Recovery Fund.

Fonte: finestresullarte.info
Non sono mancate le critiche
Ovviamente non potevano mancare le critiche a questo nuovo progetto sia da parte degli utenti dei social sia da parte dei giornalisti.
A partire proprio dal logo e dal naming – ITsART (da ‘Italy is Art’) – in inglese per promuovere una piattaforma dedicata alla cultura italiana, fino alle critiche sulla mancanza di informazioni chiare per quanto riguarda i contenuti del catalogo e dubbi sull’effettiva riuscita del piano.
Ad oggi non si hanno informazioni certe sulla data di lancio, né su questioni importanti come chi si occuperà di produrre contenuti. Non ci resta che attendere.
Articolo di Robalba Limongiello
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Fonti:
Artibune, Dare vita a una “Netflix della cultura”? La proposta del Ministro Franceschini su Rai3
Finestra sull’Arte, Considerazioni e interrogativi su ITsART, la cosiddetta “Netflix della cultura”
Il Post, Il governo ha approvato il Recovery Fund