
È passata più di una settimana dalla fine di Play Copy 2021 e vogliamo ripercorrere insieme l’evento in live streaming e le riflessioni più significative delle giornate di formazione del 7 e dell’8 maggio.
Come molta della nostra realtà attuale, questo evento non è stato vissuto in prima persona, ma in una versione totalmente digitale.
Il tutto a cura del team di Pennamontata.
“Potere del copy vieni A ME!”
Play Copy è il punto di riferimento per la scrittura professionale da ormai 4 anni.
Il tema scelto quest’anno potrebbe ingannare: apparentemente lontano da quello che può essere la scrittura professionale, è apparso invece più che mai condiviso e condivisibile, tra riti di iniziazione e ostacoli da superare.
“Superpoteri e supereroi”: si è rivelato molto, troppo, reale. Le sfide di questi ultimi due anni si sono dimostrate la palestra perfetta per sviluppare tutta la nostra potenza e farci diventare i paladini delle videocall, gli alfieri del brainstorming in pigiama, i campioni indefessi della parola digitata. Evoluzione di noi stessi, da semplici eroi di tutti giorni ci siamo evoluti in supereroi. “E di superpoteri ne abbiamo avuto davvero bisogno” come giustamente ha detto Valentina Falcinelli all’apertura di Play Copy 2021.
E sono stati proprio gli interventi di paladini della scrittura e della comunicazione che ci hanno fatto capire che ognuno a suo modo ha imparato a usare talismani, ha scovato stratagemmi e sviluppato superpoteri per mettere le proprie idee nero su bianco.
Ma ripercorriamo quelli che sono i numeri di Play Copy 2021.
“Verso l’infinito e l’oltre!”
1 arena virtuale.
2 giorni dedicati alla formazione in un evento totalmente digital e, nonostante questo, sold out.
650 partecipanti da tutta Italia.
15 docenti e momenti di formazione sulle parole, la scrittura e il linguaggio.
Fino a qui tutto normale, ed è infatti la nuova normalità quella con cui abbiamo seguito l’evento Play Copy 2021: partecipando in due giornate ad alto tasso di formazione, ascoltando gli interventi, cimentandoci in esercizi, prendendo appunti su nuove strategie per i nostri eroismi di tutti i giorni, magari alternando due colpi alla pentola e due passate al pavimento.
Nella nuova normalità riusciamo comunque a rimanere sorpresi: anche se virtuale, siamo alla venue dell’evento, come ai vecchi vecchi tempi quando si partecipava a convegni e festival, ma in versione totalmente phygital (e con tanto di flash-mob!).
Eccolo là il nostro avatar grazie a cui abbiamo potuto spaziare tra gli stand, fare networking, interagire con gli altri partecipanti. Anche se da una parte la mancanza di un momento di socialità non si è quasi fatto sentire, compensato da questa modalità di fruizione live ma non “alive”, al tempo stesso ci ha colpito la malinconia di non poter essere lì per davvero.
È stato bello concedersi del tempo e stare davanti a uno schermo per se stessi, per arricchirsi, per formarsi e vivere un’esperienza in grado di farci crescere e darci quel momento sempre più fondamentale per respirare: “Per premere su pause e poi trovare la forza e il coraggio di premere un’altra volta su play”. Siamo d’accordo con te, Valentina.
“Dai (super)poteri derivano grandi responsabilità”
E gli interventi?
Tutti i relatori ci hanno ricordato che scrivere e parlare non vuol dire necessariamente comunicare; ci hanno ricordato che le parole sono strumenti, ma anche, e soprattutto, amuleti — i “talismani” di cui ha parlato Luisa Carrada nel suo intervento. Le parole possono e devono essere strategia, le parole come scienza, le parole come demiurgo, le parole come mezzo, le parole come condivisione, le parole come inclusione; le parole, come sempre e più che mai, come significante e significato. E condividiamo appieno il pensiero di Leonardo Luccone, fondatore dello studio editoriale ed agenzia letteraria Oblique: “Che affaraccio far significare le parole!”
Cosa ci siamo “portati a casa” da queste due giornate di formazione?
Una rinnovata passione: ci siamo ricordati di quell’alone di mistero e fascino con cui le parole e la comunicazione ci avevano irretito la prima volta, e ne abbiamo scoperto nuovi aspetti e sfaccettature, nuove tecniche e poteri, che non vediamo l’ora di mettere alla prova.
Il nostro superpotere?
Be Curious. Sempre.
Articolo a cura di Alessia Bortolotto.