
Al centro di una città sempre al passo con i tempi, il Teatro dal Verme ha ospitato la settima edizione del TEDxMilano.
I relatori, protagonisti sul palco, hanno colto a pieno la citazione del Bapu Gandhi: personaggi che hanno davvero agito per cambiare il mondo.
Come suggerito dal titolo dell’evento, i cambiamenti sono stati il filo conduttore della giornata.
Un TEDx all’insegna dell’ecosostenibilità, rintracciabile nel welcome pack e nel pranzo, e dell’innovazione, con le stravaganze presentate da stand di ultima generazione, come il gelato all’azoto liquido.
Catherine e François de Brabant, presentatori e organizzatori, hanno dato il benvenuto sul palco ai 12 speaker che sono riusciti ad apportare un piccolo grande cambiamento nella vita quotidiana di migliaia di persone.
Il primo intervento è spettato ad Antonio La Cava, maestro con la volontà di favorire la cultura nei paesini più inarrivabili d’Italia, dove non esistono nemmeno scuole elementari. Questa mission è stato possibile grazie ad un coloratissimo motocarro carico di libri, nato per macinare chilometri e consegnare i testi ai bambini.
Il microfono è passato poi nelle mani del cambiamento nella ricerca scientifica. Per prima quella avanguardista della neuroscienziata Laura Ferreri, su come il cervello risponda allo stimolo musicale.
A seguire, l’Ing. Tommaso Ghidini, ha guidato il pubblico alla scoperta della sinergia tra Spazio e quotidianità e l’importanza della presenza di acqua anche su altri Mondi.
Ad alternarsi sul palco in mattinata ci sono stati anche la psicoterapeuta Katia Provantini e il suo speech su come sia difficile oggi affrontare i cambiamenti in ambito familiare, e l’imprenditore Luigi De Micco, che è riuscito a portare lo sport dove una volta giacevano solo macerie.
A loro sono seguiti il fisico gastronomico Davide Cassi, mirabile nell’illustrare come anche l’alimentazione debba essere in grado di seguire le esigenze di un mondo che cambia, e in conclusione, un brillante Giacomo Poretti.
Il 33,3% del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo ha presentato un monologo sull’irrefrenabile desiderio di cambiare e sulla difficoltà di farlo realmente.
Il secondo tempo è stato caratterizzato invece da interventi incentrati sul cambio di prospettiva, come quello di Marco Dussin che ha mostrato come disimparando determinati comportamenti ci si concentri sull’apprenderne altri.
Anche lo speech dell’avvocata Manuela Ulivi è stato d’ ispirazione, per l’importanza di far cambiare la visione della propria condizione alle donne che subiscono violenza domestica, sia per la denuncia che per migliorare psicologicamente.
Un evento così pieno di speech importanti necessita un po’ di leggerezza: per questo i Pink Puffers Brass Band hanno ricaricato le energie del pubblico con le loro note jazz e funky, inaspettate e molto gradite, in attesa degli ultimi quattro ospiti.
Alberto Diaspro, ha mostrato come le nanotecnologie stiano modificando l’approccio medico alle malattie mentre il designer Paolo Rigamonti si è concentrato sulla mutazione del concetto di museo e conoscenza.
Sul finale, due interventi altamente motivazionali: il “Ragazzi possiamo” di Tommaso Salaroli, sognatore di professione che ha fondato “Scomodo”, ed il video messaggio del filosofo Carlo Sini.
A lui il compito di riassumere l’evento: “I nostri comportamenti cambiano le cose, ma gli effetti di questi cambiamenti non risiedono in noi, bensì nelle vite degli altri, nelle reazioni e azioni di chi ci circonda.”