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Come essere (e rimanere) creativi per raggiungere l’innovazione

innovazione e creatività

Non c’è innovazione senza creatività, e l’innovazione in azienda è la chiave del successo per non trovarsi schiacciati dalla concorrenza. Ma prima di pensare a voler innovare siamo davvero certi di essere creativi abbastanza?

Le menti creative riescono a sopravvivere anche alle peggiori esperienze.

Recitava Anna Freud, figlia dell’illustre Sigmund, infatti, la creatività può salvare la vita in molte circostanze. Sia quando stai naufragando in un mare in tempesta, sia quando, da membro del team di marketing, devi sviluppare una nuova strategia di comunicazione.
Ma mantenere la propria mente costantemente sintonizzata sulla frequenza della creatività e delle idee innovative non è semplice e spesso i leader e i dirigenti non danno importanza ad incentivare questo lato dei loro dipendenti.

Ma iniziamo facendo un po’ di chiarezza.

Cos’è davvero l’innovazione?

innovazione e creatività

Quando sentiamo parlare di innovazione tendiamo a pensare sia quell’idea geniale che – tra un battito di ciglia e l’altro – affiora alla mente, ma non è davvero così. L’innovazione ha un significato molto più ampio e non per forza è qualcosa di estremamente radicale.

Non bisogna essere rivoluzionari per essere degli innovatori.

Due esempi lo confermano: Facebook ha rappresentato un’innovazione stravolgente – senza dubbio – ma se ci pensiamo bene si fonda su due elementi che sono sempre esistiti: la comunicazione e le interazioni sociali. L’idea innovativa risiede nel “luogo” in cui queste interazioni avvengono, ovvero il web. E ancora, Netflix, la piattaforma streaming nota ormai a chiunque, ha ridimensionato e riorganizzato la modalità di fruizione di un servizio che esisteva dagli anni ‘90: il noleggio dei film.

Le innovazioni, quindi, sono delle soluzioni alternative a problemi già esistenti che migliorano la vita delle persone.

Facebook ha permesso anche ai più distanti di sentirsi vicini, e lo recita bene la sua mission: “Creare comunità e unire il mondo”. E Netflix ha, non solo, ampliato la libreria di contenuti disponibili eliminando il problema dello spazio limitato del negozio fisico, ma anche azzerato la scocciatura di dover andare fino al negozio, risolvendo tutto con qualche click.

…e la creatività?

William James, psicologo e filosofo americano, definì la creatività come la capacità della mente umana di effettuare delle rivoluzioni rispetto alla normale routine di pensiero. Un’attività che tutti noi possiamo fare, necessitiamo solo di un pizzico di impegno e allenamento.

Vediamo 3 consigli per sconvolgere i nostri schemi mentali e lasciare spazio alla creatività.

1. Guarda oltre l’orizzonte

innovazione e creatività

Non possiamo pretendere di ottenere dei risultati diversi se continuiamo a percorrere gli stessi passi. E non possiamo aspettarci di trovare delle soluzioni innovative se pensiamo sempre nello stesso modo.

In ambito aziendale guardare oltre l’orizzonte significa che non bisogna solo guardare come agiscono i concorrenti, ma bisogna andare oltre. La soluzione innovativa potrebbe celarsi in un business completamente diverso.

Pensiamo a McDonalds: nel 1954, a San Bernardino, una coppia di fratelli ha utilizzato la catena di montaggio, finora adottata da Henry Ford nell’industria automobilistica, per ottimizzare i tempi di attesa e servire ai clienti i pasti ordinati con estrema rapidità. Prima di allora il mondo della ristorazione non aveva mai preso in considerazione la possibilità di sfruttare questo processo per migliorare la soddisfazione dei clienti.

2. Cambia quella prospettiva

La capacità di metterci nei panni degli altri e di ascoltare chi abbiamo intorno accettando idee e opinioni non è da tutti. Siamo un costrutto del nostro passato, con schemi mentali prefissati e perciò risulta difficile accettare pareri discordanti con la nostra prospettiva del mondo. Ma guardare le cose con lenti diverse è proprio la soluzione allo sviluppo della creatività.

Come fare? Il brainstorming ci viene in aiuto, a patto che il contesto in cui avvengono sia privo di giudizi, l’obiettivo deve essere quello di dare spazio e voce a qualsiasi idea, anche la più bizzarra . Un’altra attività che smuove la creatività è aiutare gli altri a risolvere i loro problemi, questo permette di identificarsi in qualcun altro evitando azioni di risposta automatica.
Se cambiamo il modo il modo di guardare le cose le cose che guardiamo cambieranno.

3. Fai cose diverse

Newton non era nel suo studio di casa quando, accidentalmente, la mela gli cadde sulla testa.
È chiaro, quindi, che quando dobbiamo pensare a un progetto ma nessuna illuminazione sfiora i nostri pensieri e la demotivazione inizia a farsi spazio dobbiamo cambiare strada. Agiamo quotidianamente compiendo le stesse azioni, all’interno di una comfort zone che conosciamo a memoria. Una buona soluzione è fare cose diverse, ossigenare i pensieri invece di incaponirsi sulle possibili soluzioni che non arrivano. Passeggiare, parlare con gli sconosciuti, percorrere una strada che non percorriamo mai, possono essere buone pratiche per ridurre la plasticità mentale e favorire i processi creativi, e non dimentichiamone un’altra: dormire. Spesso è l’inconscio ad avere la soluzione che stavamo cercando.

Raggiungere l’innovazione è una sfida continua per ogni azienda che voglia essere competitiva nel mercato, ma senza una buona dose di creatività l’innovazione non prenderà piede. Quindi, non ci resta che allenarci a svilupparla per contribuire al successo della nostra organizzazione.

Veronica Passarella

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