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Come si diventa strategic planner – intervista a Marco Marozzi di TheGoodOnes

da 2 Febbraio 2016Aprile 12th, 2016Nessun commento
In vista del prossimo corso organizzato da MARKETERs Academy, abbiamo deciso di presentarvi Marco Marozzi. Colui che svelerà ai partecipanti i segreti del Social Media Marketing, ci ha riservato un po’ del suo tempo prezioso permettendoci di capire qual è il ruolo che uno Strategic Planner ricopre all’interno di un’azienda.

Dopo 15 anni nell’advertising classico, con lo sviluppo del mondo digitale, Marco Marozzi è passato nel 2000 da account a planner così da avere una visione a 360° sulla comunicazione. Il suo percorso lo ha portato nel 2010 a fondare TheGoodOnes Srl, un’agenzia di comunicazione specializzata in social media marketing, di cui è anche Strategic Planner.

Cosa implica essere strategic planner in un’azienda?

Nonostante il ruolo cambi a seconda dell’azienda in cui si lavora, Marozzi ci ha dato una visione del suo lavoro all’interno di TheGoodOnes: “Il focus dell’agenzia è il digitale ma la nostra comunicazione è sia online che offline”. Possiamo sintetizzare il percorso da intraprendere in 4 fasi:

  1. Analisi. Il primo passo da compiere è analizzare e conoscere i target e le persone, identificare gli influenzatori di rete (appassionati) per passare poi a conoscere più in generale i mercati con i loro trend (sia di business che sociali), attori e concorrenti. L’analisi continua sul lato delle tecnologie, inutile spendere parole su quanto sia indispensabile essere sempre aggiornati sulle novità, è necessario capire come possono essere utili alla futura strategia e come sono usate dagli utenti. Conoscere a fondo il terreno su cui si andrà a lavorare è fondamentale per una strategia efficace.
  2. Elaborazione della strategia. Questa fase si basa sullo studio di dinamiche, mezzi, spazi sociali, di come entrare in contatto con il consumatore e di come integrarsi per raggiungere lo scopo prefissato.
  3. Brief del team. Ora i membri del team si allineano sulle varie ricerche e, sulla base dei dati riportati dalle analisi, sviluppano una Social Proposition (il concetto di comunicazione interattiva) per dare vita alla creazione dei contenuti.
  4. Misura di dati, strumenti e ricerche. In conclusione si analizza la strategia elaborata, ciò che può essere migliorato e ciò che invece è risultato efficace: in questo modo è possibile variare la strategia in base ai risultati conseguiti per renderla sempre più adatta all’esito che si vuole ottenere.

Quali caratteristiche deve avere un’aspirante strategic planner?

Dopo aver compreso il lavoro che Marco Marozzi svolge all’interno di TheGoodOnes, gli abbiamo chiesto quali sono le caratteristiche che non devono mancare in una persona interessata alla carriera di Strategic Planner.

La risposta è stata immediata: “La prima caratteristica, la più importante, è l’apertura mentale e quindi la capacità di conoscere in modo trasversale” perché “spesso ci si trova ad affrontare problematiche di un mercato completamente diverso dal precedente”. Bisogna essere capaci di destreggiarsi tra realtà che spesso non hanno nulla in comune, basta pensare al fatto che TheGoodOnes collabora sia con Sephora che con Sony.

Altrettanto importante è la sperimentazione sul campo, in poche parole l’interessato deve “smanettare”. Non è possibile creare una strategia se prima non conosci il campo su cui dovrai attuarla.

In quanto aspirante Strategic Planner, quasi scontato inserire nella classifica il pensare in modo strategico; meno scontato forse è spiegare cosa questo voglia dire realmente. Avere una visuale dall’alto nel medio e nel lungo periodo è ciò che è realmente richiesto.

Ultima caratteristica menzionata, ma non per questo meno importante, è avere la capacità di sintesi. Tutti i dati raccolti nelle ricerche iniziali devono essere sintetizzati in modo opportuno “per farti capire dal tuo team o dal cliente”. Saper comunicare è la chiave in questo contesto.

L’intervista si è conclusa con un consiglio che Marozzi rivolge a coloro che aspirano ad intraprendere una carriera simile alla sua:

In un contesto difficile come quello attuale in cui le cose cambiano velocemente, è indispensabile la capacità di adattamento a qualsiasi situazione.

Mentre facciamo tesoro di questi preziosi consigli, aspettiamo il corso della Marketers Academy il 13 febbraio  per scoprire ancora di più cosa si nasconde dietro a questa figura professionale.

Nadia De Luca

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