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Crescita PersonaleLifehack

Come valorizzare la propria unicità per emergere nel lavoro

da 28 Novembre 2015Luglio 24th, 2018Nessun commento
come emergere nel mondo del lavoro

Sei motivato? Il lavoro in team non ti spaventa? Ti ritieni una persona proattiva?
Molto probabilmente sei orientato ai risultati, innovativo e dinamico, per non parlare delle tue abilità di problem solving.

Avere tali competenze è ormai un requisito base per sopravvivere nel mondo del lavoro, e il risultato di questo trend è una marcata standardizzazione di competenze e CV, notata in prima persona dagli addetti risorse umane delle aziende. Questo articolo vuole fornire degli spunti importanti su cui riflettere per impostare al meglio il proprio percorso di crescita personale e professionale.

Curricula vitae standardizzati

Posto che non ci sono dubbi sull’utilità ed essenzialità di skill come l’abilità di lavorare in gruppo e la proattività, le aziende hanno iniziato a storcere la bocca di fronte a colloqui di lavoro tutti uguali e curriculum vitae standardizzati: appunto, un esercito di “cloni”, come non hanno mancato di far notare ai circa 80 presenti Enrico Bisetto e Damiano Bordignon, fondatori di Sestyle e docenti d’eccezione per il corso di Personal Branding della MARKETERs Academy svoltosi Sabato 21 Novembre presso la sede di Treviso di CAME S.p.A.

Sii unico: sfrutta la tua identità, debolezze incluse

In una realtà dove le core competences richieste dal mondo del lavoro sono note e sviluppate da tutti, la propria unicità e identità sono un’innegabile fonte di duraturo vantaggio competitivo; l’identità parte per prima cosa dalla consapevolezza, dei propri limiti come delle proprie debolezze, oltre che dei propri talenti e delle proprie inclinazioni e passioni.

Un esempio di sicuro interesse su come i nostri più fastidiosi difetti possano trasformarsi in punti di forza è fornito dal “Freak factor manifesto” di David Rendall, Consulente, Professore di Management e Coach di Leadership, con un approccio che si basa su due semplici passi:

Parti dai difetti

Riconoscere tre tra i propri maggiori difetti, ad esempio: Disorganizzazione, Incostanza, Irresponsabilità.
Cogliere i margini di trasformazione delle “debolezze” selezionate e trasformarle in punti di forza. Per rimanere nell’esempio:

  • Disorganizzazione=Creatività
  • Incostanza=Flessibilità
  • Irresponsabilità=Spirito d’avventura

La ratio di fondo è che dietro a gran parte delle debolezze di un individuo ci siano dei punti di forza, nascosti ma rintracciabili sfruttando la propria consapevolezza, capacità fondamentale per poter incorporare le proprie individualità in una Proposta Unica di Valore (PUV).

L’elemento: il punto di contatto tra talento e passione

Uno dei più interessanti spunti ottenuti dal Corso di Personal Branding di Sabato 21 Novembre parte da una frase di Sir Ken Robinson, leader riconosciuto a livello globale in campo di sviluppo di creatività, innovazione e risorse umane nel settore educazione e business:

L’Elemento è il punto in cui le cose che amiamo fare e quelle che siamo bravi a fare coincidono.

Riuscire a coniugare passione e competenze è un evento che offre il potenziale di cambiare radicalmente la vita dell’individuo; riuscire ad avere successo nella propria passione permette di riuscire a lavorare con entusiasmo e concentrazione, non accorgersi del tempo che scorre ed è il modo migliore di rendere palese la propria identità in ambito professionale.

L’esempio del Responsabile Partnership e Marketing di Airbnb

Un esempio piuttosto fresco è quello di Andrea Crociani, Responsabile Partnership e Marketing presso Airbnb e ospite poche ore fa del Marketers Club nella cornice della Marketers Experience; per Andrea l’Elemento è la passione per i viaggi. Dopo aver conseguito una Laurea in Scienze della Comunicazione ed aver trovato svariati impieghi nel suo settore, è riuscito ad avere un colloquio di successo con Airbnb, ottenendo un incarico che gli ha permesso di coniugare competenze lavorative e passione per i viaggi, con risultati di grande successo.

Ci vuole passione

Le sue stesse frasi evidenziano il fatto che con questa opportunità lavorativa è riuscito a trovare l’Elemento: “Quello che conta veramente è la passione.”
La ricerca del proprio Elemento è un processo complesso, richiede tempo e garantisce poche certezze; il ritorno che garantisce è però insostituibile, e permette alle persone di trovare il proprio ambito di realizzazione, elemento cardinale per il successo della propria proposta.

Dimenticati dei soldi

Il solo obiettivo economico è infatti insufficiente per sviluppare il proprio Personal Brand in quanto non rispecchia l’identità dell’individuo e di conseguenza crea ambiguità e confusione nel comunicare e sviluppare un Personal Brand di valore.

Risolvi problemi

Il focus, per citare Jaime Casap dovrebbe essere non su “cosa vogliamo essere da grandi” ma su “quali problemi vogliamo risolvere”. Il salto paradigmatico in questione è comprendere che “solo se realizzi che il cambiamento è più importante dei soldi, i soldi arriveranno”.

Rimani idealista e coerente con te stesso

L’appello arriva da Tim Cook- CEO Apple. Scendere a compromessi con sé stessi ma sopratutto con i propri valori, nella carriera come nella vita, è una scelta comune e che, secondo Cook, va evitata a tutti i costi.
La soluzione è costruire la propria carriera tramite i propri valori e le proprie convinzioni; solo rimanendo noi stessi, nella nostra unicità e inimitabilità, è possibile sfidare i propri limiti e cambiare il mondo.

Francesco Maccari

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