
Da un’idea di Valentina Giusto e con il prezioso contributo di Andrea Sartorello!
Dopo avervi svelato cosa pensa veramente un MARKETERs quando guarda una partita di calcio, aspettando il fischio d’inizio per #Euro2016, è giunta l’ora della nostalgia, del #throwbackthursday e della consapevolezza che sono passati 10 anni da quell’estate 2006 in cui tutto poteva succedere ed è successo, anche se dire “10 anni fa” ci sembra comunque di parlare del 1999.
Mentre cerchiamo di organizzare una partnership con la Tempo per cercare di contrastare il fiume di lacrime che questo articolo vi farà salire, ecco cosa avrebbe pensato veramente un MARKETERs se fosse già stato un MARKETERs durante i Mondiali di Germania 2006:
- Tutti si chiedono se Mediaworld non ci perda a rimborsare gli acquisti delle TV nel caso in cui l’Italia vinca il Mondiale, ma io sono studiato e so che è una promozione che hanno lanciato in tutto il mondo e quindi ci guadagnano in tutti gli altri Paesi;
- Zaccardo era assente alla lezione sull’Employer Branding;
- A digiuno di gol, De Rossi ha dimostrato di essere d’accordo col “purché se ne parli” sfondando il naso a McBride;
- Perché a Simone Barone non viene mai chiesto di organizzare corsi sulla motivazione?
- Nessun corso di gestione dell’ansia potrà fare nulla contro gli ultimi 5 minuti di Italia-Australia;
- Cannavaro “il muro di Berlino” sarebbe potuto essere un buon strumento di difesa per la minaccia di nuovi entranti;
- “Facciamo le valigie, andiamo a Berlino!” ok, ma attenzione a non dimenticare i must have di un MARKETERs;
- Zinedine Zidane ha aggiunto la reazione “Grrrrr!” allo sterno di Marco Materazzi;
- L’ansia da prestazione prima dell’orale di Diritto Commerciale è nulla davanti al rigore che ha dovuto battere Fabio Grosso;
- Il mercato può fortemente influenzare il percepito di un brand/prodotto (ricordate la Lonsdale?), cambiandone i connotati: ecco perché pochi conoscono “Seven Nation Army” ma tutti conoscono “Popopopopopo”;
- Il cielo è azzurro sopra Berlino nel senso che hai applicato il filtro Clarendon?
- Massimo Oddo ha dimostrato che se c’è da festeggiare non c’è personal branding che tenga;
- Povero Cannavaro che per colpa di supplementari e rigori non ha potuto postare una foto con la Coppa in orario da big likes;
- Camoranesi che si fa tagliare i capelli in campo può essere considerato un esempio di restyling live del brand?
- Speriamo che il ROI di questa pubblicità sia 0: