
Premessa d’obbligo: articolo nato da e scritto con Valentina Giusto, che altrimenti S’Inkazza se non la cito e mi chiede “Ma quanto Te La Tiri?” e mi dice “6/1/Sfigato“.
Il marketing della nostalgia, si sa, è un trend in costante crescita, che fa leva su valori ed emozioni legati a specifici momenti della vita di ognuno di noi, momenti che quasi sempre coincidono con la nostra infanzia, ossia quel periodo in cui il nostro cervello inizia a svilupparsi e a costruire il proprio panorama immaginifico, che poi fungerà da benchmark per il resto della nostra vita.
Se poi prendiamo in considerazione la musica, uno dei più importanti tasselli di questo immaginario, ci aggiungiamo gli anni ’90 come periodo di riferimento e ci facciamo largo tra le emozioni suscitateci dal ricordo del Festivalbar, del Cioè e dei Pokémon, il risultato di quest’equazione è molto semplice: cosa pensa veramente un MARKETERs quando ascolta gli 883?
- Ascoltare “La dura legge del gol” è più utile della lettura di molti manuali sull’auto-motivazione.
- Ha subito pensato a “883” quando ha studiato il capitolo sulle regole d’oro per un naming di successo.
- Ha deciso di iscriversi a Marketing e Comunicazione solo per scoprire se ad uccidere l’Uomo Ragno è stata veramente la pubblicità.
- La prima strofa di “Sei un Mito” è una chiara dimostrazione che Max Pezzali non ha mai seguito un corso di Gestione dell’Ansia.
- Crede che “Bella Vera” sia un ottimo payoff per un brand di crema anti-cellulite.
- “Nord Sud Ovest Est” la vede più come una strategia distributiva troppo approssimativa.
- “Lo strano percorso” è dedicata al piano di studi.
- Senza dubbio la regina del Celebrità era regina anche del Personal Branding.
- “Con un deca” è l’inno perfetto dello studente universitario fuori sede.
- “Come mai, ma chi sarai, per fare questo a me” solo durante le sessioni estive.
- Ogni volta che ascolta “Finalmente tu” ripensa a quando ha preso un voto > 18 in Economia Industriale Avanzata dopo svariati tentativi.
- La regola dell’amico non sbaglia mai ma nemmeno l’algoritmo di Facebook non scherza.
- “Rotta per casa di Dio” metafora degli esami per cui studi tantissimo, finalmente arriverà un 30L, però anche un 25 non mi rovinerebbe la media, ma in fondo pure un 18 non fa schifo.
- Nessun rimpianto, nessun rimorso come verso gli spritz post-esame.
- Ogni tanto compra jeans Roy Rogers solo per il placement in “Gli Anni”.
Ciao Riccardo, a quanto pare siamo forse coetanei… beh che dire… son cresciuto a pizza coca cola e pezzali… bella l’idea di presentare il marketing come una sorta di stile di vita… e bello il pezzo che hai scritto…