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Lifehack

Cosa pensa veramente un MARKETERs quando…va in vacanza

Fidatevi, è tutto vero: anche i MARKETERs ogni tanto vanno in vacanza. Tra esami/stage/lavoro, tra strategie e piani di studio matto e disperatissimo in vista della sessione di settembre, tra eventi e workshop uno più bello dell’altro, una settimana di detox per tornare a flirtare con la vita vera la si trova sempre.

Ma, parafrasando un celebre detto sugli afroamericani, “puoi portare un MARKETERs fuori dalla pianificazione, ma non potrai mai portare la pianificazione fuori da un MARKETERs”. Pertanto, rigorosamente dopo aver preparato la valigia (o bagaglio a mano, se avete amiche stronze che ve lo rinfacciano da mesi) seguendo i nostri consigli, ecco le 15 cose a cui penserà prima di partire:

  1. Innanzitutto è fondamentale trovare un hashtag ufficiale con cui indicizzare tutto ciò che pubblicherà in quei giorni.
  1. Grazie al diploma di cintura nera di Excel, preparerà un piano editoriale favoloso che gli/le varrà come CV per le più blasonate agenzie.
  1. Stabilisce subito il ruolo di ogni social: Facebook per lamentarsi dei vicini di ombrellone; Twitter per la twitcronaca del viaggio; Instagram per ostentare una vacanza da vip; Snapchat solo se il MARKETERs in questione ha meno di 25 anni e non teme il crollo di dati e batteria.
  1. È indeciso su quale dei 15 libri ricevuti per Natale mettere in valigia: non riuscendo a sciogliere il dubbio, piuttosto lascia a casa infradito e scarpe.
  1. Se nel corso del viaggio dovesse imbattersi in qualche ritardo, invocherà il karma costruito in una vita da pendolare per non lasciarsi andare a volgari sproloqui.
  1. Sceglie l’hotel in base alla disponibilità (ovviamente gratuita) del wi-fi. Nel dubbio, compra 5 GB aggiuntivi e, in caso di destinazione estera, impara subito come chiedere la password del Wi-Fi nella lingua locale.
  1. Compra qualsiasi adattatore per prese esistente sul mercato, perché l’ansia da charge non va mai in vacanza.
  1. Pregusta già tutti i gettoni che otterrà su Swarm geo-localizzandosi presso tutti i nuovi posti che visiterà, fossero anche i Bagni Da Bepi.
  1. Si chiede quale strategia di pricing spinga i locali estivi a fissare prezzi così alti per cocktail composti all’80% da ghiaccio.
  1. Prova dolorosissime fitte al cuore nel vedere i discutibili layout e payoff dei volantini delle discoteche.
  1. Spera di non imbattersi mai in discoteche che considerano ancora “Bailando” la hit dell’estate. Non siamo più nel 2014. (Ogni riferimento è puramente casuale, nda)
  1. Spera di resistere al fortissimo impulso di comprare un selfie-stick, ma per fare foto da 100 like e alzare il klout, si fa questo ed altro.
  1. Non è psicologicamente pronto a sfoggiare il suo “”abbronzato”” e “”scultoreo”” fisico da studente/lavoratore perennemente ansioso.
  1. Sogna un’abbronzatura color ebano per far morire d’invidia i suoi amici al rientro, ma in realtà passa tutto il tempo sotto l’ombrellone a leggere gli aggiornamenti notturni dei suoi influencer preferiti. #maiunagioia
  1. Studiare i modelli di Bertrand e Cournot non è mai fastidioso quanto venire colpiti da un pallone o da un fresbee ogni 5 minuti.
Riccardo Buson

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