
Il 25 febbraio siamo usciti fuori dai confini nazionali, catapultandoci nella bellissima Repubblica di San Marino. L’evento, organizzato da Evolution Form, ha avuto come trainer gente del calibro di Rudy Bandiera, Riccardo Scandellari e Salvatore Russo.
L’evento si è tenuto al secondo piano della Sala Convegni Kursaal, dotata di vista mozzafiato. Ci siamo seduti e Rudy Bandiera ha aperto l’evento Digital Personal Branding edizione 2017, evento che avrà come obiettivo la costruzione di un brand, il proprio brand.
I Robot e la Manodopera
In un mondo in cui i Robot stanno man mano sostituendo l’essere umano nei lavori manuali, la preoccupazione di poter assistere ad uno scenario come quello di I Robot di Asimov, è crescente. Da poco in Germania è stata inaugurata la prima fabbrica Adidas senza personale umano e secondo il report “Robot and Industrialization in developing countries” il 66% dell’attuale lavoro umano verrà sostituito completamente dai robot.
I Robot potranno sostituire in maniera efficiente ed efficace il lavoro manuale e quindi rubarci il lavoro? Probabile, ma in una cosa non riusciranno mai a sostituirci: nelle relazioni, nei legami e nell’empatia, appartenenti solo agli esseri umani. Da cosa dipende la nostra facilità di relazione? Dal nostro Personal Branding.
3 regole necessarie per farci diventare un brand di noi stessi
La semplicità è fondamentale.
In un contesto dove l’utente viene bersagliato continuamente da messaggi pubblicitari, bisogna riuscire ad entrare nella sua mente e rimanerci. Come? In maniera semplice. Quando si pensa ad un brand bisogna pensare a:
- Comunicare poche cose ma precise: le persone sono bersagliate continuamente da messaggi pubblicitari e il modo migliore per farsi ricordare è la semplicità. Non devono ragionare troppo! Ad esempio Volvo può essere riassunto in tre parole: “sicurezza”, “famiglia” e “Svezia”. Fiat no.
- Non aver paura dei propri difetti: trasformate i vostri difetti in virtù e fai in modo che si contraddistinguano dagli altri. Presente le ali del calabrone? Un esempio incredibile è la storia di Chantelle, una ragazza affetta da vitiligine, diventata Top-Model. Chantelle ha dimostrato di come i propri difetti e le proprie diversità siano in realtà punti di forza e caratteristiche distintive.
- Farsi il mazzo. Beh, qua non servono spiegazioni.
Cos’è quindi un brand?
Il brand è quella cosa che le persone hanno in testa riferendosi ad una azienda o persona. Le persone. Non voi marketing manager. So che è difficile da accettare ma è così.
Il brand si costruisce ascoltando chi abbiamo davanti: dobbiamo togliere qualsiasi ostacolo che ci separa e capire i bisogni dei nostri interlocutori. In questo modo sappiamo che ciò che produciamo e utilizziamo sarà indirizzato ad uno specifico bisogno espresso dal consumatore. Non sempre i nostri clienti dichiarano apertamente di cosa hanno bisogno, dobbiamo coglierlo noi.
Uno dei modi migliori per farlo? Ascoltare le conversazioni online al fine di estrarne informazioni da convertire in soluzioni che noi stessi andremo a produrre.
Start with why
Ma non solo: ricordiamoci di partire sempre dal perché. Questo è proprio ciò che indica il Circle Gold di Sinek: il perché è una condizione necessaria per il successo. Non bisogna partire dal “Cosa”, ma dal “Perché?” per poi passare dal “Come” e solo alla fine arrivare al “Cosa”.
Un “Perché” che nel processo decisionale va a colpire due sezioni del nostro cervello: neo-corteccia e sistema limbico. Se sarete in grado di ispirare, attirare positività e fiducia verso di voi, non saranno necessarie particolari strategie di comunicazione.
Per una lettura più approfondita di questo argomento vi invitiamo a leggere questo articolo.
L’evento di Digital Personal Branding ha fatto emergere la voglia, la rabbia e il desiderio di voler dimostrare qualcosa, di voler realizzare i propri obiettivi che in realtà sono i nostri sogni. Sì, ma come? Facendo la la cosa più semplice: credere in noi stessi.
Case study: Efficacemente
Uno dei case study affrontati è stato EfficaceMente, blog di crescita personale che nell’ultimo anno ha ricevuto più di 5 milioni di visite. Andrea, autore del blog, ci ha dato alcuni consigli su come produrre Content Marketing utilizzando lo strumento del questionario. Il tool consigliato è Google Forms, piattaforma gratuita presente tra le applicazioni di Google, che consente di creare questionari altamente customizzabili. Una volta progettato, bisogna cercare di diffonderlo e renderlo il più virale possibile; i canali da utilizzare potrebbero essere l’email, Facebook e Google Adwords.
Prima di analizzare i dati, è fondamentale stabilire un criterio di valutazione, in modo da essere coerenti durante il processo di valutazione.
Secondo Andrea, le migliori risposte sono quelle che presentano il maggior numero di caratteri e che quindi sono andate più in profondità del tema. Saranno soprattutto queste risposte a darci i giusti spunti per creare i contenuti in linea alle preferenze del nostro pubblico di riferimento.