
Ci sono quattro categorie fondamentali di persone al mondo: gli intelligenti, gli sprovveduti, i banditi e gli stupidi, i più pericolosi di tutti. Non importa se sei fuori al bar con gli amici, se sei a lavoro con i colleghi o se sei a un convegno sulla teoria delle stringhe: gli stupidi sono ovunque, e sono più di quanto si possa comunemente immaginare.
Ogni tanto, quando non sono preso dai social network, dallo studio matto in vista dell’esame di domani o dalle migliaia di cose MARKETERs che occupano le mie (e le vostre) giornate, mi capita di avere per le mani un libro. Talvolta mi capita anche di leggerlo. Una volta letto, in alcuni casi mi capita persino di parlarne con gli amici, quando sono a prendere il caffè e non so cosa dire. Ma sono rarissimi i casi – come questo – in cui mi sento in dovere di condividerlo.
Il piccolo libro in questione è stato scritto ventotto anni fa da Carlo M. Cipolla, uno dei più grandi storici dell’economia del ‘900: Allegro ma non troppo (Il Mulino, 1988), un saggio – o meglio, un doppio saggio – nato quasi per scherzo e diventato presto l’opera più famosa di Cipolla. Nelle poche pagine che lo compongono vi si trovano una parodia della storia economica (e in generale del modo di fare storia economica dell’antichità) e la teoria generale della stupidità umana, che poi è diventata la parte più celebre: il filo conduttore è certamente l’umorismo, perché “ogniqualvolta si presenti l’occasione di praticare dell’umorismo è dovere sociale fare sì che tale occasione non vada perduta”.
Ma veniamo direttamente al saggio sulla stupidità umana, che ci aiuta a scoprire chi ci sta intorno, e di conseguenza ci mette in guardia (anche da noi stessi). La stupidità viene infatti definita come “una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana”: al termine di questa lettura sarete in possesso di tutti gli strumenti per poterla identificare e se siete bravi anche evitare.
Dunque prestate attenzione, ne va a vostro diretto beneficio.
Le cinque leggi fondamentali della stupidità umana
- Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione
- La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona
- Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita
- Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore
- La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista
Per poter comprendere al meglio queste leggi occorre anzitutto definire cosa si intende nello specifico per stupidità, o meglio quando un individuo è stupido. Orbene, la stupidità viene valutata in base al rapporto tra il singolo individuo e le persone con cui entra in contatto, a partire dal fatto che “da qualsiasi azione, o non azione, ognuno di noi trae un guadagno o una perdita, e allo stesso tempi determina un guadagno o una perdita a qualcun altro”.
Proprio sulla base di quest’ultima considerazione è possibile suddividere gli essere umani in quattro categorie: gli intelligenti, gli stupidi, gli sprovveduti e i banditi. E se in un ipotetico diagramma poniamo sull’asse orizzontale il vantaggio (o lo svantaggio) che l’individuo ottiene dalle proprie azioni e su quello verticale quello degli altri a causa delle proprie azioni otteniamo quattro quadranti differenti, all’interno dei quali è facile collocare le quattro categorie di persone.
Questa è quella che viene definita “Teoria del Cipolla”.
Ma non basta, perché se si traccia una linea diagonale lungo i quadranti noteremo che ciascuna categoria può essere ulteriormente suddivisa, a seconda della prevalenza del vantaggio (o dello svantaggio) dell’individuo rispetto a quello degli altri: avremo così lo sprovveduto-intelligente (SI) quando nel compiere un’azione sarà maggiore il beneficio che l’individuo procura agli altri rispetto al danno che procura a se stesso, lo sprovveduto-stupido (SS), il bandito-intelligente (BI) e il bandito-stupido (BS).
NB: poiché questa regola si applica a prescindere dalle caratteristiche del singolo individuo (sia esso un calciatore, un politico, un fisico), è inevitabile che il potenziale nocivo della persona stupida è tanto maggiore quando più questa ha potere politico, economico o burocratico.
Da cosa deriva questa pericolosità? Le azioni di uno stupido non sono conformi ad alcuna regola di razionalità, né tantomento sono prevedibili. Da ciò deriva inevitabilmente che:
- si viene quasi sempre colti a sorpresa dall’attacco
- anche quando si è tanto bravi da intuire un attacco, è del tutto impossibile difendersi. Non esiste infatti alcuna difesa razionale, proprio perché l’attacco è privo di razionalità
Come se non bastasse, è bene ricordare che mentre un intelligente è consapevole della sua intelligenza, il bandito sa (quasi) sempre di essere un bandito e persino lo sprovveduto ha imparato a comprendere la propria triste situazione, lo stupido no. Lo stupido non ha la minima idea di essere stupido.
Da ciò scaturisce il corollario di base: una persona stupida è più pericolosa di un bandito.
Dalla teoria alla pratica: tocca a te
Ciascuno di noi può utilizzare questo sistema per studiare la stupidità ed elaborare l’applicazione della Teoria del Cipolla in tutte le sue possibili varianti. Potete studiare i vostri colleghi, i nostri amici, i nostri nemici, persino il vostro animale domestico.
Io per esempio utilizzo spesso questo strumento per fare autoanalisi.
Partire da se sessi è infatti un buon modo per cominciare a utilizzare questo potente strumento. Perché sto facendo quello che sto facendo? Che utilità porta questa o quella cosa per me e per gli altri? Provate a posizionare voi stessi in queste diverse situazioni:
- io a lavoro
- io in amore
- io nello studio
- io con gli amici
- io rispetto alla mia famiglia
Non temete, scoprirete di essere stati stupidi diverse volte, magari in alcuni aspetti lo siete ancora.
Dopotutto, essere coscienti della propria stupidità, o di quanto lo siete stati in quella particolare situazione, non vi rende del tutto stupidi 🙂