
Come Alice nel paese delle Meraviglie anche Sgaialand Magazine è considerato una Terra delle Meraviglie, una terra “sgaia” dove regnano solo positività e frizzantezza.
A dipingere così questo magazine è Gaia Dall’Oglio, giovane intraprendente che nel 2014 consolida la sua esperienza di blogger per poi entrare nel mondo dell’imprenditorialità fondando prima nel luglio 2016 una testata giornalistica, oggi conosciuta appunto come Sgaialand Magazine, poi un’azienda vera e propria che opera nel campo della comunicazione online e offline, offrendo ai propri clienti lo stile unico che contraddistingue la realtà Sgaialand.
Ad un certo punto della sua vita decide di realizzare il suo progetto, con l’obiettivo di raccontare il territorio Veneto, spaziando tra curiosità e bellezze con una visione ottimista come suggerito dall’hashtag #prendilasgaia, che altro non è che un modo per vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto e cogliere le meraviglie di cui siamo circondati e che troppo spesso ci dimentichiamo di notare.
Sei nata come blogger, come mai poi questo passaggio da blog a testata giornalistica?
Il “perché”. Ho sempre voluto andare verso una determinata direzione, quella di fare un’informazione diversa da quello che può offrire oggi il blog, avvalendomi comunque di molte sue dinamiche. Per questo sono dovuta necessariamente passare per il blogging, osservarlo, studiarlo a fondo, in modo tale da capire determinate sue caratteristiche.
Sgaialand Magazine da un certo punto di vista può essere considerato un ibrido, in quanto alcune delle editor, specialmente in ambito fashion e food, sono blogger e questo perché gioca ancora molto sulla mia immagine e su quella delle persone che ne fanno parte.
Ho integrato il blogging cercando di adattarlo e di dargli una forma adatta alle mie esigenze, rendendolo sinergico con un’informazione di tipo diversa, che chiaramente rispecchia tutte le caratteristiche del giornalismo: non più scrittura in prima persona e rispetto della cifra stilistica del giornalismo, caratteristiche non presenti nella prima versione di Sgaialand. Oggi l’intensa attività della redazione è coordinata da Ilaria Rebecchi, Direttore Responsabile della testata e giornalista con più di 15 anni di esperienza nel settore. Una risorsa fondamentale per la realizzazione del mio progetto e che ha subito creduto nel grande potenziale di Sgaialand.
Sgaialand Magazine si pone come obiettivo di divulgare informazioni, eventi, notizie, curiosità sui temi dell’innovazione, delle aziende, cultura e tanti altri argomenti soprattutto del territorio Veneto. Questo progetto è nato da una mancanza, hai trovato uno spazio che nessuno utilizzava?
Sono partita da questa regione perché era sicuramente il territorio che riuscivo a gestire e presidiare meglio in termini di informazione e partecipazione attiva ad eventi. Sicuramente sul territorio locale mancava un tipo di realtà del genere; ci sono molti blog interessanti, ci sono diverse testate giornalistiche, da quelle che si concentrano su cronaca e politica (che noi non trattiamo), a quelle più cool e glamour, a portali che riflettono la loro attenzione più sull’informazione turistica. Mancava, invece, un magazine di approfondimento sul territorio, che facesse riscoprire ai veneti ( ma non solo!), tutte le storie di successo della nostra regione, le sue eccellenze, le sue tipicità e curiosità. Il tutto realizzato da una redazione di sole donne, 18 per l’esattezza, ma non escludo di aprire a breve le porte anche ai “maschietti”.
Una redazione di sole donne, scelta voluta o capitata?
Voluta. Fortemente voluta da me. Io credo moltissimo nel girl power, nel potere femminile, non in quanto sessista che reputi la superiorità, ma nella collaborazione e cooperazione tra donne, pertanto ho voluto fare questo anche per smentire quanto si dice in questo ambito. Il mondo del blogging e della comunicazione digitale è prevalentemente in mano alle donne e anche online spesso si manifestano, purtroppo, quelle dinamiche fastidiose in cui spesso incappa il gentil sesso. Tensioni, invidie, individualismo. Ho voluto in realtà far vedere come si possa effettivamente attuare una cooperazione positiva tra professioniste, tutte quante molto energiche con una forte personalità. Stimo molto le mie collaboratrici ed ho cercato risorse capaci, competenti, spesso più di me, per poter imparare io stessa molte cose nuove e dare al mio progetto un buon livello qualitativo ai contenuti, seppur col tono sgaio, fresco e frizzante che ci contraddistingue.
Ti reputi di essere una donna con la passione sfrenata per la comunicazione e i social media. Si può dire che si sia finalmente realizzata con la nascita di Sgaialand magazine?
Si, certo. Sono un’appassionata di scrittura, di comunicazione a 360°, studio autonomamente le dinamiche pubblicitarie, marketing e comunicazione da diversi anni e ho avuto la fortuna di fare parte di quella generazione che ha assistito alla nascita dei social network, a cui mi sono iscritta immediatamente, tra i primissimi. Oggi è solo grazie ai social media se effettivamente ho potuto dare una svolta alla mia vita, coniugando passione e lavoro.
Uno dei primi step per crescere è avere una presenza abbastanza integrata sui social network. Da dove/come avete iniziato? Quale social per te ha più potenzialità come canale per attirare lettori?
I primi passi li ho mossi con le prime piattaforme di chat che creavano comunicazione, ho avuto alcuni blog personali (2007 e 2009), ma quello che mi ha aperto il mondo è stato Facebook. Per me la mia bacheca Facebook era a tutti gli effetti una pagina di un blog, la curavo e tenevo aggiornata costantemente. Personalmente oggi ho una preferenza per Instagram, in cui vedo sicuramente un grosso potenziale, a maggior ragione oggi, grazie all’integrazione dei video, i quali permettono delle sinergie interessanti. Sono più carente sicuramente su youtube, una piattaforma che devo assolutamente avviare dato il forte impatto che hanno, e avranno, i video.
Cosa in particolare, nel periodo corrente, attira maggiormente la tua attenzione pensi possa essere elemento fondamentale per accrescere il numero dei tuoi “follower”?
Instagram, perché oggi la fotografia riscuote maggiore riscontro rispetto ad un testo caricato su un canale come Facebook, che mi pare stia calando in termini di interesse, rispetto all’inizio. L’integrazione con i video, inoltre, permette di mantenere alto l’engagement, e con l’ulteriore upgrade delle dirette video permette il raggiungimento di un’ampia fetta di utenti e quindi potenziali follower e lettori del nostro magazine.
Come hai conosciuto il Club? Che futuro pensi possa avere una realtà del genere?
Naturalmente l’ho conosciuto grazie ai social, Facebook in particolare dove ho visto un evento condiviso. Da quel momento mi sono avvicinata a MARKETERs cercando di conoscere e studiare maggiormente la vostra realtà. Il primo evento a cui ho partecipato è stato quello di Social Media Marketing, dove sono diventata appunto “social”. Quello che mi ha colpito, sinceramente, è stato il livello di organizzazione che ho visto in ogni singola cosa; non solo dell’Academy, quindi del periodo di lezione stesso con il relatore, ma anche tutto quello che vi girava attorno, la comunicazione pre e post evento, la timeline, la gestione del lunch break, la suddivisione dei compiti all’interno del gruppo, l’arrivo e la fine. Per essere una realtà giovane, in mano a degli studenti universitari, devo dire che sono rimasta particolarmente colpita: per i nomi che riuscite a coinvolgere attivamente e che proponete come offerta ai vostri soci e per l’ottima comunicazione e organizzazione.
In futuro penso possiate rappresentare tranquillamente una community che oggi è, per chi si occupa di comunicazione, sicuramente la nicchia più importante da generare, conservare e sviluppare. Più si punta ad una community affiatata, unita verso un interesse comune, più si riesce a crescere rapidamente. Secondo me può diventare un movimento molto interessante a livello nazionale.
Questa edizione dei MakeIT è concentrata sulla tematica del Food&Bevarege, come mai hai scelto di accettare di essere nostra media partner in un evento con tale tematica?
Sicuramente tutto quello che oggi ruota attorno al mondo del Food fa molto parlare e genera molta curiosità. Lo si vede su tutti i media: da una semplice immagine “scattata ad un cibo”, al concetto di “foodporn”, diventato sovraesposto ai talent show. Quindi è sicuramente una tematica molto interessante per le mille diverse sfumature in cui può essere rappresentata e di sicuro genera sempre, non solo in me, moltissima curiosità perché col cibo puoi giocarci in moltissimi modi, puoi comunicarlo, presentarlo in modi diversi, ed è bello vedere come attorno ad esso si siano sviluppate molte start-up e realtà imprenditoriali di diverso tipo.
Motore che ha portato alla realizzazione di questo grande, e tanto sognato progetto, qual è Sgaialand Magazine oggi, è la resilienza mescolata con una grande forza di volontà e un pizzico di voglia di mettersi in gioco. La sua fondatrice ha preservato i suoi sogni di quando era ragazza ed è riuscita, non senza qualche difficoltà, a raggiungere il suo grande obiettivo a piccoli passi studiando il mondo dei social, le dinamiche della pubblicità, del marketing e della comunicazione. Sgaialand vanta numerosi followers e lettori, a poco più di un anno della sua nascita sta compiendo i primi passi per espandersi fuori dal Veneto e immergersi nel territorio nazionale.
Grazie a Gaia Dall’Oglio per essersi raccontata, ci vediamo al Taste it!, la IV edizione del MARKETERs MakeIT!