
Abbiamo intervistato Gianpaolo Pezzato, autore del libro Impavidi Veneti e co-founder di Innovation Future School.
Nel corso del MARKETERs Festival 2017 abbiamo avuto il piacere di conoscere Gianpaolo Pezzato, co-founder del progetto Innovation Future School. Gianpaolo ci ha raccontato il progetto con grande passione ed entusiasmo, mosso da un sentimento di grande fiducia verso i giovani e verso il nostro paese. Veneto in particolare, una regione che a detta dell’autore del libro “Impavidi Veneti” ha ancora molto da offrire, a partire dall’economia e dai suoi protagonisti: imprenditori che nelle pagine di intervista diventano “eroi”, coraggiosi, audaci; impavidi appunto.
Ciao Gianpaolo! Raccontaci un po’ del progetto Innovation Future School…
Innovation Future School (o IFS) è un progetto orientato allo sviluppo di percorsi inerenti all’educazione d’impresa e creatività rivolta a studenti, professori e imprese. Per queste attività coinvolgiamo imprenditori, docenti e appassionati del nostro territorio.
La vision di IFS è di diventare un ponte tra impresa e scuola, per aiutare i giovani a far emergere le loro competenze e i loro talenti. La mission è di diventare una palestra di allenamento in cui i ragazzi, travolti dalla nostra “Creativity Wave”, riesca a coltivare e testare i propri talenti.
[Per qualsiasi dubbio, quand’anche fugace, sulla differenza tra vision e mission invitiamo ad approfondire]
Cos’è un “Angel”?
Un Angel è una persona con una forte passione per il proprio territorio, deciso a sostenere con le proprie competenze ed esperienze lo sviluppo di progetti di impresa.
Quando avete deciso di intraprendere il ruolo di “Angel”?
Dopo un intenso periodo come responsabile di un incubatore d’impresa di Treviso ho visto la necessità di portare in un modo più strutturato il tema del fare impresa anche nelle scuole superiore.
Quali consigli vorrebbe dare da un ragazzo che ha appena terminato gli studi?
- Cercati le scomodità,
- esci dalla zona di comfort,
- prenditi delle sfide
- e alza continuamente l’asticella.
E a chi invece sta ancora studiando?
Non studiare e basta: fatti un lavoretto, come il cameriere, o organizza feste con gli amici, frequenta i MARKETERs, partecipa alle numerose iniziative che propone l’università per aprirti la visione, amplia il proprio network e confrontati con altre persone.
Di cosa parla il libro “Impavidi Veneti”?
Impavidi Veneti, scritto con l’amico imprenditore Giampiero Bizzotto, è un libro di interviste a una serie di imprenditori del nostro territorio che si sono distinti per coraggio e per capacità di innovare; non raccontiamo la storia delle loro imprese ma raccogliamo le loro opinioni e visioni in presa diretta.
Attraverso le testimonianze dei 14 imprenditori del Veneto il libro vuole essere una personalissima proposta da parte nostra di una sintesi di visioni del futuro e di possibili percorsi di rilancio del nostro territorio, da puntellare attraverso il coraggio, l’audacia, la passione e l’ambizione di porsi sfide sempre più grandi.
Sono questi i tratti distintivi di storie di imprese e di percorsi personali con i quali gli intervistati dimostrano di affrontare le incertezze quotidiane e la complessità dei mercati in cui vanno alla instancabile ricerca di nuove opportunità.
Qual è la storia del libro che più vi ha colpito?
Tutte, non ce n’è una più interessante delle altre; sono tutte interviste da cui emerge sempre una chicca, una particolarità, qualche segreto, qualche scoop.
È vero che in Italia non c’è spazio per i giovani?
Balle. L’Italia è il paese dei giovani per chi però ha voglia di fare il giovane. I giovani devono guadagnarsi quel posto, non ripiegare sempre sulle solite scuse che non “gli viene dato spazio”, o che “i vecchi non mollano la presa”. Non c’è posto per loro? Devono prenderselo. Oggi in Italia ci sono tante opportunità che vanno sfruttate.
Da imprenditore vedi che ho utilizzato il termine opportunità, ho saltato direttamente la questione dei problemi che affliggono l’Italia, perché l’imprenditore è colui che vede delle opportunità dove gli altri vedono dei problemi.
Perché un 25enne dovrebbe aprirsi un’azienda in Italia?
Aprire un’impresa è una scelta in primis, lo devi volere fortemente, che tu sia in Italia o in California. Ti devi preparare, allenare, devi fallire e riprovarci velocemente, ma non è per tutti, questo sia chiaro. Per me l’Italia è il paese migliore al mondo dove fare impresa…Sorpreso?
- Made in Italy: terzo brand più conosciuto al mondo;
- Maggior numero di siti patrimonio dell’UNESCO al mondo.
- Maggior numero di denominazioni alimentari (DOP; DOC, ecc.) al mondo.
What else???
Sappiamo che sta seguendo con grande successo il progetto Innovation School in alcune scuole superiori della provincia di Vicenza e Treviso. Cosa hanno gli studenti di oggi rispetto quelli di una volta?
Sono meno legati a schemi, sono veloci, curiosi, ti sorprendono in continuazione; sono il nostro futuro e noi ci divertiamo un casino a lavorare con loro.
Ci divertiamo così tanto che il piano IFS prevede di aprire diversi chapter in tutte le regioni in Italia. Anzi, colgo l’occasione per invitare chi interessato a contattarci per verificare modalità di collaborazione nella propria regione.
Cosa si può imparare dalle lettura de “Impavidi veneti”?
Più che imparare ci piace pensare al libro come un’occasione per ispirare il lettore, giovane o adulto che sia, per scoprire delle realtà del Veneto che magari non conosceva e per fargli scoprire la parte di Impavido che c’è in ognuno di noi.
Ci tengo a segnalare che il libro è solo il primo prodotto di un progetto più ampio, che ci vedrà adesso impegnati nella realizzazione di “Futuro IMPAVIDI”, il primo docufilm, tratto dal libro con cui ripercorrere le tappe di sviluppo del Nord-Est, per raccontare come è cresciuta ed è evoluta la nuova classe imprenditoriale locale.
Sarà un’occasione per dare ai giovani una visione diversa, più affascinante, più convincente del Veneto al fine di spingerli a investire qui il proprio futuro, come hanno fatto i loro padri vent’anni fa. Si intende dimostrare che il Veneto non è morto ma c’è uno zoccolo duro da cui ripartire per rilanciare il territorio, c’è una squadra di 20mila giocatori con cui riportare allo stadio i ragazzi, riattivare le passioni, i sogni, i desideri per una realtà migliore su cui possono ancora dire la propria.
Parallelamente stiamo lavorando ad un’iniziativa dedicata alle donne; infatti tra le tra le storie che
hanno raccolto più consensi ed hanno dato più carica ci sono le pagine dedicate a due Impavide,
Elisabetta Armellin e Mariacristina Gribaudi.
Grazie! Alla prossima 🙂