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Marketing

4 brand da cui imparare a costruire una community

da 7 Giugno 2017Giugno 12th, 2017Nessun commento

È evidente che nel tempo i siti sono diventati delle vere e proprie piattaforme di comunicazione. I brand sono cresciuti assieme ai loro seguaci, condividendo con essi valori e obiettivi, fino a raccoglierli attorno a una community.

E i social non hanno fatto altro che amplificare tutto ciò, dimostrando quanto il passaparola sia il vero punto di forza a sostegno dei marchi. Abbiamo visto che lo strumento principale per raccogliere gli utenti attorno al marchio resta sempre una storia, da cui trae origine la comunità.

Lo storytelling – ossia “l’arte di raccontare, condividere e dare valore a una storia” – è uno strumento fondamentale per i brand al fine di attirare e (soprattutto) dialogare con i follower. E fare ciò significa anche condividere video, testimonianze o foto di chi vuole comunicare la propria esperienza assieme al brand, generando un senso di appartenenza.

Si tratta in primo luogo di trovare una voce che non sia autorefenziale, ma piuttosto di dare valore ai pensieri dei membri e degli “esterni” alla comunità; alle loro testimonianze su come si sono approcciati (ed eventualmente uniti) alla nostra community.

Bisogna quindi cercare quelle persone desiderose di raccontare il proprio percorso di “innamoramento” al brand e di trasmettere il coinvolgimento che si genera in una community, rafforzando ancora di più il legame non solo tra marchio e utenti, ma tra i follower stessi che si ritrovano a comunicare con dei perfetti sconosciuti che presto diventeranno amici.

Grazie a questo enorme potere di coinvolgimento alcuni brand hanno saputo sfruttare al massimo il proprio seguito dando spazio ai follower e creando una piattaforma appositamente ideata per loro.

Ho raccolti alcuni esempi di communuty che mi hanno particolarmente colpita.

MOZ

moz

Il blog sulla SEO vanta una community estremamente attiva. I post hanno una cadenza giornaliera e sono redatti dagli stessi utenti iscritti al sito. I migliori vengono ripresi e postati anche nella pagina principale del magazine online.

In sostanza abbiamo:

  • una community aperta a tutti: chiunque può iscriversi con un account gratuito e usufruire di tutti i servizi. La strategia di Moz risiede proprio nel lasciare spazio agli utenti portandoli ad apprezzare il sistema paritario;
  • gamify the community: gli utenti guadagnano punti partecipando attivamente in tutte le sezioni della community. Completando il proprio profilo, commentato sul blog, scrivendo un articolo si guadagnano monete virtuali che MOZ poi scambia con la possibilità di ottenere cose gratis.

Buffer

buffer

Il programma per la condivisione programmata dei post sui vari canali, non si limita solamente a fare da cartella di raccolta per i contenuti; la sua community si distingue per la cultura creata dai fondatori Leo Wildrich e Joel Gascoigne, che hanno dato le basi della piattaforma costruendola attorno a dei principi forti:

  • trasparenza delle informazioni
  • pianificazione e mantenimento di un team anche da remoto
  • interazione costante con i clienti

Buffer non nasconde nulla: comunica tutto ciò che riguarda la piattaforma, dai stipendi dei dipendenti alle metriche utilizzate dal blog, non nasconde niente per mantenere alto il livello di sincerità e di trasparenza presente nella community.

Il team inoltre presta la massima attenzione alle esigenze e domande dei clienti indirizzandoli sempre sul sito e sui vari prodotti, in modo da portarli a visionare per intero anche le altre loro attività.

Adidas

Adidas2

Famosa per il suo sportswear, la sua community trae forza della condivisione di un obiettivo. Un esempio particolare è la campagna di running promossa a Parigi senza nominare effettivamente il brand:

  • la community si è costruita attorno al piacere della corsa e non all’importanza del brand
  • il brand si è limitata  solamente a contattare determinate persone dei alcuni quartieri che presentavano un profilo tipico di un leader, parlandogli della corsa ma lasciando piena libertà nei mezzi di comunicazione
  • i “team leader” trasformati in ambassador hanno comunicato tramite i loro social personali della corsa instaurando un legame più stretto con le persone interessate a partecipare

Perché ha funzionato?

  • In questo modo si dava rilevanza agli utenti veramente interessati invece di contattare 2000 persone da parte dell’azienda, per attrarne poche a causa della mancanza di una figura realmente presente alla corsa.
  • La community ha un’esistenza reale anche al di fuori dei social
  • Gli strumenti aiutano a comunicare, ma la chiave della community sono le persone grazie agli ambassador e agli aderenti alle corse
  • C’è una totale libertà nella comunicazione degli eventi, senza limiti da parte del brand

Playstation

play

Uno dei colossi dei video game, si è trasformato da mezzo per semplice divertimento a mezzo di comunicazione per appassionati.

  • I gamer possono limitare la zona del loro interesse
  • I contenuti sono generati dagli utenti stessi

La partecipazione attiva dei follower permette di interagire a un livello superiore del semplice gamer, con una condivisione e un senso di aggregazione più forte e legato alla comunicazione della passione in comune sui suoi canali ufficiali.

My Starbucks Idea

starbucks

Nata da Starbucks, la sua community funge da “suggestion box”, ovvero angolo per la condivisione di consigli, supporti, domande e richieste da parte degli utenti.

Il suo successo deriva dal fatto che l’idea proviene proprio da un follower. Dimostrando attenzione non solo alle necessità ma anche ai suggerimenti dei loro clienti, Starbuck ha creato uno spazio nato dalla condivisione della stessa idea, apprezzata enormemente dai follower della comunità.

In conclusione, se volessimo sintetizzare su quali aspetti un brand deve puntare per creare una community che abbia valore nel tempo basterebbe concentrarsi su questi quattro punti:

  • attenzione alla voce dei nostri utenti, ai loro bisogni e desideri,
  • capacità di delegare il proprio ruolo centrale a figure comuni ma capaci di trascinare gli altri utenti,
  • creare spazi aperti a tutti per la condivisione della passione comune,
  • premiare chi sa usufruire a pieno di tutti gli strumenti.

E questa è la nostra community, che si presenta con il teaser ufficiale del nuovo evento targato MARKETERs!

Il 16 Giugno inaugureremo l’ultima delle giornate più importanti della nostra associazione, partecipando al MARKETERs Day 2017 dove, dopo eventi sul Travel e sul Food&Beverage, ci concentreremo su ciò che rende veramente forte un brand: la sua community.
Margian Laganà Ghadimi

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